air terjun pengantin (2010)

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Rizal Mantovani è praticamente la sola promessa del cinema horror indonesiano (ci sono anche i bravissimi The Mo Brothers di "Macabre", ma Mantovani è l'unico capace di riuscire a fare horror sempre eccellenti). Sua è, infatti, l'interessantissima saga delle Kuntilanak, dimostrando di essere capacissimo di incutere paura e terrore con poche mosse e facili, ma efficaci espedienti.

"Air Terjun Pengantin" è la sua ultima, promettente, fatica. Ma quello che doveva essere un bell'horror, si rivela ben presto un deludentissimo passo falso. Rizal Mantovani rinuncia al fascino inquietante delle leggende indonesiane, preferendo addentrarsi nelle pulsioni occidentali e del filone torture-porn alla "Hostel", in contatto con gli slasher americani di fine anni '90.

Ne esce un film prevedibile e, nonostante il ritmo serrato, noiosissimo. Mantovani fa di tutto pur di guadagnarsi i portafogli dei teenagers indonesiani, fotografando bellissime modelle e mettendo a palla brani di musica indonesiana indie-rock trendy e cool, lasciando tutto su colori accesi e brillanti e sfoderando attacchi di violenza improvvisa.

Ma come fare quando non c'è sceneggiatura e la storia viene portata avanti come i migliaia cloni di "Venerdì 13", americani e non? Nulla, non si fa nulla.
Si lascia che i soliti, irritanti, personaggi vengano falciati e che la solita eroina dalle grosse tette e dal grande coraggio, scopri la risoluzione del mistero e salvi la situazione. Bah.

Speriamo che Rizal torni molto presto a parlarci di fantasmi, di case infestate e di leggende di folklore, lasciando gli ormai obsoleti slasher agli yankee.