Noam Chomsky nota Norman G. Finkelstein all’università e gli consiglia di continuare con le sue ricerche. Il linguista americano ci vede bene e Finkelstein raggiunge la popolarità nel 2000 con un libro dal titolo The Holocaust Industry, un saggio di analisi politica dove la tesi principale è la messa in discussione del concetto di Olocausto da parte degli ebrei americani. L’industria che si è venuta a creare attorno all’Olocausto andrebbe a sfruttare questo evento storico e lo piegherebbe ai suoi bisogni andando a creare una linea difensiva per Israele. Durante i suoi incontri, Finkelstein non teme di esporre apertamente la sua opinione e di essere tacciato di antisemitismo. Sulla situazione mediorientale sottolinea come la Palestina che occupa il 20 per cento del territorio, non abbia il diritto di autoproclamarsi autonoma e debba sottostare a Israele. Pronto a rispondere alle accuse di antisemitismo, Finkelstein talvolta è costretto a utilizzare la carta dei genitori. Entrambi sono ebrei fuggiti da Auschwitz e hanno sempre condiviso e sostenuto il figlio nelle sue lotte contro gli ebrei. Da questa situazione di appartenenza culturale, il lavoro di Finkelstein è sempre stato visto come provocatorio da parte dei sostenitori di Israele. Finkelstein entra ancora più duramente coinvolgendo anche gli Stati Uniti nell’operazione dell’Olocausto. L’amministrazione americana, a detta di Finkelstein, sosterrebbe Israele a discapito del popolo palestinese e inoltre è tra le nazioni più attive a sfruttare il business della Shoah. American Radical: The Trials of Norman Finkelstein presenta quindi Finkelstein al grande pubblico astenendosi completamente da qualsiasi giudizio di carattere politico. Si tratta più di un film sulla libertà di pensiero e sulla figura di un professore ebreo che fatica a trovare posto nelle scuole superiori. David Ridgen e Nicolas Rossier sono due registi abituati al documentario e creano con Finkelstein un buon rapporto, evidente nell’apertura completa e nella disponibilità dello studioso verso di loro.
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