jeanne du barry - la favorita del re (2023)

Ho apprezzato la fotografia e Depp.

Una purga ben confezionata.

Pellicola la cui visione lascia un senso di vuoto, in quanto oltre all'estetica si percepisce solo una certa vacuità di fondo. Si lascia vedere, ma non lascia molto.

Anche se non è un genere cinematografico a me affine ho trovato la visione interessante e piacevole con anche qualche momento simpatico e delle buone interpretazioni.

Sul piano tecnico c'è poco da eccepire, anche se forse un po' troppo palese nelle sequenze d'interni il riferimento al Barry Lyndon di Kubrick. Il personaggio della Du Barry si definisce fin dall'inizio come una donna fortemente emancipata per i tempi e tale figura all'interno della corte di Versailles è un detonatore di scandalo proprio per quegli atteggiamenti che in un contesto fortemente bigotto faceva effetto. Il re in un certo senso oltre ad apprezzare le doti d'amante era affascinato anche da questo. Tuttavia Maiwenn porta il film per situazioni di accumulo ed approfondendo poco le psicologie e non riuscendo mai ad uscire da quella corte, allargando il contesto. Era una figlia del popolo la Du Barry, ma il popolo non si vede mai. Strano perchè la regista ed attrice, avendo fatto un film come Polisse, non si può dire che sia superficiale, ma qui sembra più interessata alla forma che alla sostanza. Un film ai limiti del vacuo.

Non so quanto ci sia di vero in questa storia, in grandi linee conoscevo il personaggio ma è innegabile un bel tocco da sceneggiato armony che però è sempre equilibrato e mai inverosimile.

Questo biopic sul personaggio di Jeanne du Barry mi ha davvero colpito, soprattutto per le interpretazioni dei protagonisti, meno dei comprimari un pò troppo stereotipati.
Non è un capolavoro ma un dignitossissmo film di intrattenimento, che in maniera romanzata mette in scena la particolarità della vita da palazzo con tante curiosità.

Opera senza particolari pretese ma davvero benfatta.

Film storico che non sfigura. Eccellenti le scenografie Reali e la ricostruzione con i costumi. Un po' meno il ritmo con un depp troppo imbalsamato. Tuttavia in maniera oggettiva una larga sufficienza la prende
Più che sufficiente.

Bello, sufficientemente coinvolgente e appassionante, due splendidi interpreti e una bellissima regia, peraltro con scenografie eccellenti. Poteva essere più ricco e dettagliato ancora, pur con il rischio di annoiare.