antibirth (2016)

Un simpatico anche se non del tutto riuscito mescolone di generi che ricorda tanto (ma proprio tanto) le pellicole che imperversavano negli anni 80.
Si parte come un horror per poi andare invece andare a parare nella fantascienza di serie B,senza comunque dimenticare l'ironia,presente per quasi tutta la pellicola e sopratutto presente nel grottesco personaggio della protagonista, una neo mamma che fa tutto il contrario di quello che dovrebbe fare (beve come una spugna,fuma e si droga).
Non manca neanche una certa atmosfera psichedelica a chiudere questo bizzarro esordio di Danny Perez,un opera prima tutt'altro che perfetta e forse anche un po incasinata, che comunque non manca di divertire,non mi è dispiaciuto,una visione gli si può concedere.

l'idea di base è veramente poca cosa, si salvano giusto le interpreti e un paio di idee. chloe sevigny inutilissima, ma sempre gran topa.

Antibirth riflette molto certi horror strampalati degli anni 80, ad iniziare dalla trama, una certa cura di quel'estetica tipica di quegli anni e sconfinando nel lisergico puro alla Paura e delirio a Las Vegas. Non manca nemmeno una certa ironia paradossale in tutta la vicenda descritta. Durante una normale gravidanza vengono presi determinati accorgimenti che in questo caso vengono puntualmente disattesi, ma che si rivelano fondamentali per raggiungere l'obiettivo. Una gravidanza che ha come risultato il degrado totale sia del contesto che della protagonista. Curato il lato visivo, meno la sceneggiatura che presenta vicoli ciechi irrisolti. Curioso anche per rivedere una Meg Tilly della quale non vedevo un film da anni.

Immaginatevi un film con una prima parte stile Ken Loach della mutua, disagio sociale-sesso-droga-alcool-emarginazione e quant'altro espressi in maniera abbastanza cruda, che sfocia in un B-movie anni '50 stile "mostro della laguna nera" e simili....non trovo altre parole per rendere l'idea di questa pellicola diciamo... "particolare".