appunti per un'orestiade africana (1970)

Appunti per un film che non vide mai la luce. Attraverso l'Orestiade si crea il parallelismo fra la tragedia di Eschilo e la nascita delle nuove nazioni africane, fra retaggi arcaici e tribali e lasciti di tipo coloniale. Un processo di contaminazione simile a Medea, cioé sullo scontro fra mondo arcaico e moderno basato tuttavia da una forte conflittualità e quello dell'Orestiade a cui Pasolini, con ogni probabilità, sembra offrire il giusto compromesso fra la sacralità arcaica e la modernità delle istituzioni democratiche. Una convinvenza non forzata, ma prendendo elementi in grado di convivere serenamente all'intenro delle contraddizioni di un mondo giovane ed in evoluzione. Un documentario che è più una riflessione ed una dichiarazione d'intenti su un lavoro mai compiuto.

Non nato come un documentario, ma presentato fuori concorso al Festival di Cannes come tale, APPUNTI PER UN'ORESTIADE AFRICANA delinea il quadro generale e teorico del film d'autore che Pier Paolo Pasolini non realizzò mai, raccontando in modo spontaneo, con impressioni ed idee, la realtà socio-politica del territorio africano, dialogata sufficientemente in questo taccuino audio-visivo che doveva fungere come base di lavorazione, ma che diventò il reperto di un insolito processo di pre-produzione filmica oltre che un insolito documentario, quasi indiretto e forse per questo affascinante, nonostante sia limitato dalla sua reale funzione che non da conto alla resa, ma che si dimostra efficace nella rielaborazione del materiale documentaristico raccolto riguardante un resoconto storico attuale che si conclude con la formazione degli stati indipendenti dell'Africa.

Pier Paolo Pasolini svela e spiega le sue idee per la realizzazione di un'Orestiade africana, entrando nel dettaglio della tragedia greca e della situazione africana appena dopo l'indipendenza degli stati. Si tratta di un valido documentario, ma forse sarebbe stato più interessante vedere l'Orestiade, e non gli appunti.