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Continua egregiamente, dopo due ottimi capitoli, la saga di A quiet place, in questo caso parte praticamente da zero, cioè dal momento dell'invasione vera e propria, dandoci così un prequel spin-off. In superficie, A quiet place - giorno 1, si propone come il classico film "di paura" che vuole raggiungere il pubblico più vasto andando sul sicuro, senza apparentemente proporre qualcosa di nuovo. Da questo punto di vista è un buon film che, proprio perché mantiene quello che promette, funziona bene: ci sono i mostri tra i quali ben realizzati e cattivi al punto giusto, gli inseguimenti, i momenti ben distribuiti per far saltare sulle poltrone gli spettatori, la gente che scappa in preda al panico, qualche concessione alla claustrofobia e perfino un inquietante e ravvicinato faccia a faccia fra uno dei personaggi e uno degli invasori. Ma c'è qualcosa in più, un pregio: i due protagonisti principali sono delineati veramente bene, evitando così che questo film, proprio come i primi due, si trasformi nel solito e banale horror con i mostri che attaccano in continuazione. Ed è questa la caratteristica più interessante perché, sotto lo strato di un film di puro intrattenimento, vi è una narrazione che non solo sa raccontare due persone comuni costrette ad affrontare una catastrofe ma anche argomenti tutt'altro che "facili" da affrontare e non proprio "commerciali": il distacco da un ambiente familiare amato, la solitudine, la malattia e la precarietà delle vite umane. Tutto questo grazie anche alle ottime interpretazioni dei due attori protagonisti, specialmente Lupita Nyong'o: l'attrice riesce a far trasparire malinconia, sofferenza, paura, sgomento e dolcezza anche con la sola forza degli sguardi e non sono in molti ad essere capaci di rendere tutto ciò in maniera così immediata. Il rischio dell'operazione era quello di sprofondare nella noia collaudando la medesima formula nella costruzione della tensione, ma non è andata così e seppur siamo al terzo capitolo, A quiet place rimane un ottimo prodotto.