Un racconto memorabile ambientato nella Los Angeles degli anni '20, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l'ascesa e la caduta di molteplici personaggi in un'epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante Hollywood.
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Cito parte del mio commento a "La La Land" dove dicevo che si trattava di un film opulento, barocco, sfarzoso, ma è fatto talmente bene che neanche te ne rendi cont". Con Babylon bastano i primi tre minuti per capire che a questo giro Chazelle non vuole nascondersi dietro ad un dito. Qua tutto è "troppo", ma è comunque talmente assurdo, fuori luogo, esaltante ed esaltato ad un livello tale che è impossibile non farsi coinvolgere. "Babylon" è un film che è vecchio e moderno, dove le grandi feste, le scene colossali, le interpretazioni sopra le righe e i deliri non solo degli anni '20, ma dell'intero cinema del XX secolo, riprendono vita visti con gli occhi di un regista classe 1985 che fa film negli anni '20 del 2000. E' un passo indietro rispetto a "La La Land"? Sì, direi di sì, ma è cmq un gran bel vedere.