Ambientato durante la seconda guerra mondiale, la storia riguarda un gruppo di soldati ebrei prossimi all'esecuzione comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), quando ottengono invece una chance per salvarsi: riportare con sè cento scalpi nazisti. Il gruppo sarà impegnato anche nell’operazione Kino, durante la quale dovranno attaccare il nemico mentre viene presentato, a Parigi, un film di propaganda, alla presenza di Joseph Goebbels, uno dei principali gerarchi nazisti.
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Accolto tiepidamente negli Stati Uniti, questo film "europeo" ad ampio respiro segna un ritorno convincente del regista del Tennessee. Le due ore e mezza di durata scorrono piacevolmente perchè non ci sono cadute di tono e l'intrattenimento è notevole. Il regista e sceneggiatore riscrive l'epilogo della seconda guerra mondiale con una storia fantasiosa ricca di tali e tante venature che contribuiscono tra loro a comporre un caleidoscopio smagliante. Da una parte i nazisti ritratti con sagacia, vere e proprie macchiette. Dall'altra ci sono i 'bastardi senza gloria' del titolo, una squadra di disertori e intrepidi, assetati di scalpi nazisti. Se a condurre i primi verso il cinema-teatro della vendetta è il loro gusto pacchiano per l'autocelebrazione, per i secondi il ricevimento è l'occasione di un attentato dinamitardo. Ma nessuno è a conoscenza del piano segreto di Shosanna (la vera eroina greca del film) di vendicarsi dello sterminio della propria famiglia. Fin dal prologo è evidente la mano di Tarantino nei dialoghi (la tesi sul rapporto paritetico che si dovrebbe conservare nei confronti di scoiattolo e ratto, in quanto entrambi roditori, è grandiosa), e sono diverse le sequenze entusiasmanti: la sparatoria nella locanda su tutte. Ma come non citare la scena migliore, da autentica tragedia: quella del compassionevole gesto tentato da Shosanna dopo aver sentito il rantolo del soldato. Il cinismo (in veste pulp) che regna è travolgente, e contamina ogni singolo risvolto del film. Tra le interpretazioni eccellenti spiccano le performance di Cristoph Waltz e Til Schweiger. I momenti musicali sono sempre molto riusciti. Infine inutile ribadire il campionario di citazioni di Tarantino, che stavolta dagli spaghetti-western a 'Miller's crossing' arriva a comprendere perfino l'Odissea (!). Ma su tutto ho trovato splendido l'omaggio a 'il corvo' (che Shosanna sulla scala sta componendo sulla facciata nel momento in cui viene chiamata dai nazisti per essere trasportata al ritrovo con Goebbels) e a 'l'assassino abita al 21' (il cui manifesto è all'interno del cinema) del grande Clouzot.