Cacciata da casa dalla matrigna, Biancaneve, trova ospitalità nella casa dei sette nani ma la matrigna invidiosa della sua bellezza, si trasforma in una vecchia strega per perseguitarla..
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Molto prima che tutto ciò diventasse "Biancaneve e la figlia del nano" (con tutto il rispetto Phil, e con tutta la stima), questo film rappresentava la pietra angolare di tutto il cinema d'animazione, in un certo qual senso un vero e proprio Big-Bang. L'inizio vero e proprio, definitivo, del Cinema fatto da disegni mossi e animati possiamo trovarlo qui. Tecniche innovative, grafica, disegni e scenografie per l'epoca rivoluzionari e tutt'ora affascinanti e molto più caldi della spesso impersonale computer grafica odierna. L'aspetto visivo infatti, oltre all'importanza storica, è ciò che principalmente rende "Biancaneve e i sette nani" un gran film.
Insomma è proprio bello a vedersi, il design degli ambienti, la caratterizzazione dei personaggi, l'animazione, la sequenza notturna nel bosco, lo Specchio delle Brame, lo stile dei disegni che è davvero caratteristico e indimenticabile, tutto molto bello.
Anche il modo di tratteggiare psicologicamente tutti i personaggi secondari e gli antagonisti, in maniera semplice ma molto efficace con uno dei cattivi più memorabili dell'epopea Disney, dei comprimari iconici come i nani e qualche altro carattere ottimo come lo specchio appunto o la figura ambigua del cacciatore che oggi potrebbe sembrare scontatissimo ma in un film d'animazione (insomma un "Cartone Animato") del 1937 non lo era mica tanto.
Peccato che la protagonista BUONA-BUONA mi stia da secoli indissolubilmente sulle palle e li è una cosa mia e non ci posso fare niente, per non parlare dei conati che mi provoca il principe turchino e quel tremendo finale; va bene il lieto fine hollywoodiano, vanno bene i significati metaforici meno banali di quanto si possa pensare, ma quella scena continua a darmi un'orticaria che altri finaloni romantici hollywoodiani anche successivi e magari anche più scontati non mi danno, vai a sapere perché.
Poi, per mio gusto personale, non ho mai considerato questo film un vero e proprio capolavoro; bellissimo si ma ne preferisco altri della Disney classica. Ad esempio l'allucinata e psichedelissima trasposizione di Lewis Carroll del 1951 (psichedelica nel 1951, la cosa fa pensare) o cose come "Dumbo" e "Bambi" che metterei sullo stesso piano di questo e di certo non sotto.
E poi, soprattutto, se avessi messo un voto superiore a "Biancaneve e i sette nani" poi lo staff del sito avrebbe dovuto inserire voti superiori al "10" per permettermi di commentare il da me mai abbastanza lodato "Fantasia" apice di ogni tempo del genio visivo che fu della/di Disney. Per non parlare di certa animazione giapponese dagli anni '80 in poi, ma questa è un'altra storia.
Ci troviamo in ogni caso al cospetto di un grandissimo film anche al di la della sua importanza storica, vedibile con piacere da chiunque e che entra ovviamente nei titoli indispensabili del cinema d'animazione mondiale.