candy land (2022)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Devo dire, uno slasherino interessante, che mi ha intrattenuto e regala qualche momento particolarmente alto, mischiando abilmente l'orrore ad una certa ironia nera di fondo, un film sopra le righe, dal linguaggio colorito ed una fotografia vivida, che mette in scena il contrasto tra questi due mondi, quello della prostituzione, nel quale queste giovani donne si procurano da vivere all'interno di questa struttura organizzata che le ospita, con un viavai di grotteschi personaggi, spesso utili ad una critica sociale di fondo, e quello di questa ragazza, nuova arrivata, precedentemente cacciata da una setta religiosa, la sua inesperienza, la paura nei confronti di quel mondo, ed ovviamente la sua visione dogmatica, detoneranno in una serie di omicidi sanguinolenti nei confronti sia delle sue compagne che dei clienti, con la missione di purificare il mondo, compresa sé stessa, per ripulire la realtà dal peccato, ed è interessante tutta la contestualizzazione, dall'arrivo ai paradossi che si vengono a creare, un'ambientazione dell'America di provincia tra camionisti di passaggio e gente del posto, lo stesso sceriffo che diventa un po' l'ennesima critica all'uomo mascolino che nel privato se la spassa con gli omosessuali, una sarabanda di personaggi che descrivono una realtà senza la minima etica, lontana dalle parvenze di apparenza che vogliono dare nella vita pubblica, ed il film si concentra più su questa descrizione del contesto che nel giocare sul mistero o su un minimo di suspense, l'identità del killer è chiara molto presto, tuttavia vi è qualche bel momento cruento che mi ha divertito tremendamente, con la nuova arrivata ed il suo pugnale all'interno della croce, simbolismo esplicito della punizione divina, a massacrare l'intera comunità, basti vedere l'omicidio del camionista, sgozzato all'interno della sua cabina stessa, o quella grande scena stracolma di ironia del vecchietto, strozzato dalle gambe mentre prova a praticare cunnighulis sulla nuova arrivata dopo essersi tolto la dentiera.

Non particolarmente originale, ma francamente divertente, sporco, duro, sopra le righe, uno slasher postmoderno che con la sua ironia ed il suo gore intrattiene bene.

Un horror di quelli di una volta, senza particolari pretese, piuttosto crudo e diretto, qualche scena disturbante (ed avrebbe potuto osare anche di più). Bella l'ambientazione anni '90, nella sperduta provincia americana, tra radio cb, motel camonisti e prostituzione.
Pecca un po' di trama

SPOILER
Qualche situazione un po' inverosimile, l'evoluzione è abbastanza canonica

SPOILER ma nel complesso tiene bene.
Particolare guizzo di originalità che lo rende un minimo interessante

SPOILER
Infine, anche gli interpreti sela cavano piuttosto bene, su tutti Olivia Luccardi e il ragazzo bisex.

Più interessante la parte iniziale che descrive in maniera abbastanza cruda e veritiera la vita di tre prostitute ed un bisessuale che operano nei pressi di una stazione di rifornimento, con lo sceriffo che le protegge interpretato da William Baldwin che non nasconde il suo evidente lato omosessuale, la matrona "Nora" ed il motel adibito a dormitorio e bordello. Con l'entrata in scena della fanatica religiosa "Remy", interpretata benissimo da Olivia Luccardi, ed il passaggio al thriller e situazioni abbastanza inverosimili scende un pò di gradimento. Gli omicidi sono abbastanza soft senza esagerare con il sangue ed alla fine resta l'impressione di un'occasione sprecata causa sceneggiatura non all'altezza.

Cercando in parte di imitare lo stile di Ti West il regista crea questo "slasher d'autore" che cerca di andare oltre alla semplice mattanza (tra l'altro ben presente) mostrandoci il mondo della prostituzione "di confine".
A mio avviso le interpretazioni sono di buonissimo livello ed il cinismo è massiccio...la sceneggiatura invece traballa un pochino così come la credibilità generale della trama.
Interessante ma di certo non eccezzionale!

Slasher movie con dinamiche poco originali ma abbastanza interessanti da non annoiare. Tuttavia, la storia perde colpi man mano che si va avanti, mostrando poca cura nei dettagli e una certa ripetitività, forse inevitabile, che tendono a far scemare l'interesse in chi guarda.
Regia e recitazione appaiono più che degne, il sangue scorre in giusta quantità e, tutto sommato, la storia ha dei momenti abbastanza intensi da giustificare una piena sufficienza.
Non è però un prodotto capace di lasciare il segno in maniera duratura.

Come fare uno slasher senza essere identico o simile ad altri millemila film già fatti. Un esempio potrebbe essere questo Candy Land, al quale non avrei un soldo bucato ed invece si rivela un buon film. Buono lo spunto e l'ambientazione, crocevia stradale fatto di autogrill frequentati da camionisti, in cui esercitano la professione più vecchia del mondo un gruppo di giovani, molto unito e solidale tra loro. Molto indovinato l'elemento del fanatismo religioso che irrompe con la figura di Remy, fuggita dal suo culto, ma con ancora le tracce dei suoi fanatici precetti. Non c'è assassino da scoprire perchè la natura viene rivelata subito, tuttavia invece della solita carne da macello degli slasher qui i personaggi ci sono, eccome, a cominciare dalla prova da incorniciare della Luccardi. Con tanti saluti a quel sogno americano che in questo film non si intravede per nulla e perdipiù non hai nemmeno la speranza di vederlo, ammesso che esista. Quello che esiste è solo l'arbitrio di un credo che giudica e condanna senza appello. Scene violente ma non da aspettarsi chissà quali effetti splatter. Però è un film che da un certo punto di vista, fa male.