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innocuo e lineare omaggio all'italia da parte di Wes Anderson, con la sua tipica fotografia dai toni quasi favolistici e un periodo storico che giustifichi un aspetto familiare in patria. Non so se l'eccesso di Son of Bitch voglia essere autoironico ma non ho afferrato il messaggio, se ve ne è uno dietro.
Il destino di un pilota americano impegnato nelle Mille Miglia anni 50, lo porta ad avere un incidente stradale propria nella piccola cittadina dei suoi antenati. Wes Anderson omaggia molto cinema italiano ed in particolare Fellini da cui riprende l'iconografia di Amarcord, non tralasciando neppure Pietro Germi. Il sottofondo musicale è ripreso da Signore e Signori.