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Al dodicesimo film il carattere del Vagabondo è ormai plasmato perfettamente, e quindi di conseguenza le commedie slapstick cominciano ad essere anche godibili, specie se elaborate in un certo modo come in questo caso. Charlot si finge ambasciatore della Grecia per far colpo su una ragazza dell'alta società, ma in realtà fa il cameriere in una squallida bettola dove è maltrattato dal padrone perennemente furioso per i suoi ritardi. Finale ambientato proprio nel locale dove si ritrovano aristocratici e il finto aristocratico, con l'immancabile casino che si risolve con le pistolettate del folle proprietario domato da Charlot, ma anche dalla delusione della ragazza che lo rifiuta. Anche se Charlot non si arrende... Chaplin come scritto controlla alla perfezione ormai il suo personaggio, fa capitomboli e suscita simpatia al solo vederlo, Mabel Normand volta lo accompagna per la terza volta dividendone le scene.