Conversazioni Atomiche, il film diretto da Felice Farina, sperimenta un modello di divulgazione scientifica appassionato e personale: un road movie in una brillante chiave donchisciottesca dove lo stesso autore e il suo riluttante scudiero/operatore di ripresa Nicholas si intrufolano nella quotidianità di chi non smette mai di farsi domande. Dall'acceleratore di particelle di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare al Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, dall'Interferometro Virgo all'Osservatorio astronomico di Campo Imperatore, Farina con la sua telecamera si addentra nei laboratori di ricerca per «raccontare la quotidianità di chi ha scelto di dedicare la propria vita a fare domande». In un road movie che intreccia commedia, situazioni da buddy movie, dialoghi appassionati, divagazione storica e sconfinamenti che aprono al mistero del non ancora conosciuto, il regista romano compie un viaggio in lungo e in largo per l'Italia e, supportato da un contrappunto inedito di filmati scientifici dell'archivio Luce, ci fa riflettere su quella sfida, tipicamente umana, di andare oltre le colonne d'Ercole «per seguir virtute e canoscenza». Una dichiarazione d'amore alla ricerca italiana che cerca di trasferire alcuni concetti fondanti della fisica di oggi anche a chi è convinto di non capirne un accidente o, peggio, di non averne alcun bisogno.
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CONVERSAZIONI ATOMICHE
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