creepy (2016)

Non mi ha trasmesso nessuna emozione e l'ho trovato abbastanza noioso.

Più che un thriller,una vera e propria discesa in incubo senza ritorno,il male analizzato nella sua forma più concreta e quotidiana,che non aspetta altro che entrare nella vita delle ignare vittime,o che forse si annida negli angoli più oscuri della nostra anima.
Pregevole e curato dal punto di vista tecnico,con molta attenzione per le inquadrature e per la fotografia,mostra poco e lascia molto all' immaginazione riuscendo comunque a risultare terribilmente inquietante.
Nel cast si distingue Kagawa,nei panni di un serial killer destinato a restare impresso per il suo inusuale modus operandi.
Si inserisce tra le pellicole più riuscite di Kurosawa,da vedere.

E' un film realmente inquietante, non per scene gore o splatter, giacchè non si vede nemmeno una goccia di sangue, ma per la capacità di rappresentare uno stato di alienazione totale. Kurosawa imposta il film su due linee narrative differenti, un vecchio caso rimasto irrisolto riguardante una famiglia scomparsa e la difficoltà nei rapporti di buon vicinato sia suoi e di sua moglie che non riescono a legare col nuovo quartiere. L'ex-detective talmente preso dal suo lavoro che non si accorge minimamente ciò che gli accade sotto gli occhi, cioè il disagio profondo della moglie.
Non sono due linee narrative che convergono, bensì la seconda che gradualmente annulla la prima, proprio per sottolineare l'inganno dell'apparenza, il non saper guardare oltre il proprio naso da parte del suo protagonista. Un film in cui le immagini trasmettono tutto il loro potenziale di ambiguità e mostrano la deflagrazione dall'interno dei nuclei familiari, dove Nishino (l'antagonista) riesce ad avere gioco facile, assoggettando singoli individui al suo volere e mostrando tutto quel potenziale distruttivo di cui lui stesso non è altro che il detonatore. Un finale molto bello, tuttaltro che catartico, che mostra una visione cupa e pessimista sui rapporti umani.
Inadatto ai bimbominkia.