dead season (2012)

Infimo ed impersonale b-movie inerente i cari vecchi zombie, zero idee e una sceneggiatura ricca di incogruenze e sciocchezze per un film che dopo un discreto incipit di natura urbana e post-apocalittica si impantana in una fuga nel bel mezzo dell'oceano, dove i richiami al seminale "L'isola degli zombie" o all'altrettanto improponibile "Zombie 4- After Death" sono più una lontana suggestione che altro.
Accettabile il livello di gore, mentre gli unici spunti degni di nota, come la riflessione sul cannibalismo a scopo sopravvivenza e la presentazione inerente i non morti come miscela tra classica figura lenta ed impacciata e quella più moderna, veloce ed agressiva, nonchè dotata di una certa intelligenza, vengono affrontate in maniera superficiale. La regia amatoriale (caotica a dir poco nelle scene action), le scenografie improponibili e il mediocre livello recitativo fanno del lavoro di Adam Deoye un patetico esempio di zombie-movie. Nota a parte per i personaggi, semplicemente irritanti, tanto quanto il regime militaresco al quale si dovranno adeguare per essere accettati dal nucleo umano già presente in loco.

Un discreto zombie movie,che presenta una buona idea di fondo,che anche se sviluppata in modo non esaltante (qualche incongruenza di troppo e personaggi secondari non approfonditi) riesce ad intrattenere e a rivelarsi anche interessante a tratti.
La recitazione e la regia non sono eccezionali ma si tratta pur sempre di un film a basso budget,quindi non si può pretendere molto.............
Filmetto che ha un buon ritmo e non annoia mai,secondo me si può tranquillamente vedere.

Onesto e trascurabile zomB-movie.

Anche io mi mantengo su una linea critica.
Film brutto per moltissimi aspetti, forse troppi da elencare. ma proviamoci.
La trama è poco originale e non offre grandi spunti. Non viene aggiunto nulla di nuovo ad un genere che ormai è abusato per produrre scempiaggini.
Pochi attori son degni di essere chiamati con questo nome, e alcune scene sono involontariamente ridicole. Non fa eccezione il finale, in cui i personaggi sembrano colti da una idiozia acuta.
Non vi è una logica di fondo, non vi è una struttura narrativa e non vi è alcuna capacità di sfruttare le caratteristiche della stimolante location. Una storia che nasce, si "sviluppa" e finisce senza trovare un senso.
Anche le scene di lotta con i nostri amati zombi son troppo confusionarie per risultare godibili.
Evitatelo tranquillamente.

Ennesimo film di serie B sugli zombie. L'idea di mostrare un tentativo di rinascita della società in un micro-cosmo bucolico è bella, ma è resa inspiegabile da un numero impressionante di non-morti nella presunta "isola felice". La focalizzazione sui rapporti inter-personali è indebolita da una scarsa caratterizzazione di quasi tutti i personaggi e dalla mediocrità del cast. Le scene di azione sono molto artigianali e ripetitive.
Un filmaccio che non consiglio nemmeno gratis ma che, a differenza di altri, può vantare un lodevole tentativo di originalità e profondità.

Prova amatoriale che cavalca il successo del genere, nonchè i suoi clichè.
Pochi spunti originali non salvano una pellicola piatta e monodimensionale, manca di carattere, di caratterizzazione.

La regia difetta un po' in alcune scene troppo caotiche realizzate forse con poca cura, ma nel complesso la storia scorre bene e mantiene un certo ritmo per tutta la durata.
Non tutto il cast sembra all'altezza, ma non è un difetto insormontabile, e l'incipit del film mostra una certa carenza di originalità, anche se non mancano dei momenti ben definiti da lasciare il segno.
Comunque sia è una pellicola abbastanza valida che regala un'ora e mezza d'intrattenimento.

Aldilà dell'evoluzione della saga romeriana, i film sugli zombi, perlomeno la maggiorparte di essi si svolgono ad apocalisse in atto oppure appena iniziata. Qui lo scenario è più post-apocalittico con qualche assonanza con Il giorno degli zombi, se vogliamo rimanere a Romero e più vicina alla vecchia serie Survivor. Qui si tratta di cercar di ricostruire un tessuto ormai distrutto partendo dal microcosmo di un'isola.
Il soggetto alla base non è assolutamente malvagio, va dato atto che è meno abusato di altri, I caratteri dei due protagonisti principali sono ben definiti come pure il capo della piccola comunità dell'isola Kurt, colonia retta su principi militari.
La sceneggiatura mostra però evidenti debolezze, cioè lo scenario dell'isola, che non è molto deserta invero, presenta un numero fin troppo alto di zombie, tanto da rendere inutile tale scenario con poche differenze ad uno di terraferma. i caratteri secondari sono poco approfonditi passando dall'appena abbozzati (Rachel) a figure irrilevanti (tutti gli altri). In una comunità chiusa si poteva lavorare meglio proprio su più personaggi, magari allungando anche il film (peraltro piuttosto breve). Il risultato finale non è male, ma mi sembra più da bicchiere mezzo vuoto che mezzo pieno.