diario di uno scandalo regia di Richard Eyre Gran Bretagna 2006
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diario di uno scandalo (2006)

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locandina del film DIARIO DI UNO SCANDALO

Titolo Originale: NOTES ON A SCANDAL

RegiaRichard Eyre

InterpretiCate Blanchett, Judi Dench, Bill Nighy, Andrew Simpson, Joanna Scanlan, Philip Scott

Durata: h 1.32
NazionalitàGran Bretagna 2006
Generedrammatico
Tratto dal libro "La donna dello scandalo" di Zoe Heller
Al cinema nel Febbraio 2007

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Trama del film Diario di uno scandalo

Nella scuola di St. George, c'è una nuova professoressa, Sheba Hart. La donna stringe amicizia con una sua collega più anziana, Barbara Covett, arrivando a confidargli anche i suoi segreti più nascosti, come la sua relazione con uno studente. Ma quella che lei pensa essere un'amica ne approfitterà per dare sfogo alla sua gelosia.

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Voto Visitatori:   6,82 / 10 (95 voti)6,82Grafico
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Voti e commenti su Diario di uno scandalo, 95 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  18/03/2007 23:08:02
   7½ / 10
Quello che riesce a provocare la forza della passione, il mancato controllo dei propri sentimenti, la noia della quotidianità familiare.
Senza dubbio in questo film ha provocato la strepitosa interpretazione delle due protagoniste, la Dench con una parte più pacata ma fortemente espressiva, la Blanchett con una parte più viscerale ma ugualmente straordinaria.
Il diario come voce narrante ci racconta questa storia di pedofilia ( pur con i ruoli invertiti da quelli purtroppo consueti, sempre di pedofilia si tratta ), di plagio, di omosessualità, comunque con una certa classe, con una sceneggiatura impeccabile ed una bellissima fotografia ( i primi piani della Dench sono da manuale ).
Mi ha un pò meravigliato la disinvoltura con la quale il ragazzo affronta la relazione con la prof ( a 15 anni sembra già un Don Giovanni navigato ), ma d'altra parte i fatti di cronaca mi smentiscono ( le riprese a scuola con i videofonini ).
Nel complesso un bel film da vedere.

edo88  @  17/03/2007 01:12:24
   8 / 10
Azz...l'Oscar andava alla Dench, oh sì.
Sarà bravissima anche la Mirren, ma qui la Dench fa paura. Gli ultimi 10 minuti sono una sequenza da salvarsi e usare come esempio di recitazione ai massimi livelli. Sono entrambe strepitose quando litigano. E probabilmente meritava più la Blanchett che la Hudson. Vabè, si voleva un po' cambiare, no?
10 alle attrici (ma anche il resto del cast non scherza);
8 alla trama;
7 alla regia;
7 al resto.
Il personaggio della Dench è veramente cattivo...di quei personaggi sadici nella testa e non nel corpo.
Bellissimo il finale, proprio l'ultima scena, che apre, oltre a chiudere.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  15/03/2007 23:18:03
   6½ / 10
Mah, sinceramente nel vederlo ho pensato che questo fatto di cronaca sarebbe stato un valido soggetto per un ottimo thriller a tinte forti! Invece il tono-melodrammatico della pellicola si concentra sui meccanismi psicologici ed emotivi, reprimendo la furia omicida di una Judi Dench dagli occhi di ghiaccio, talmente psicolabile da far invidia alla Kathy Bates di Misery! Mi ha ricordato un altro film tratto da un romanzo che narrava una vicenda morbosa e perversa: white oleander. Nel complesso nè la regia nè la sceneggiatura mi hanno convinto molto, nonostante le eccellenti performance delle due protagoniste.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  15/03/2007 23:11:17
   8½ / 10
Film a forti tinte drammatiche che riesce a dire quel che ha in mente.
L'amicizia è messa sotto accusa, occorre sempre capirne il senso per potersene difendere, questo sembra dire il film. Comprendere da dei dettagli, a volte insignificanti, cosa nasconde.
Film pessimista, forse dettato anche da una nevrosi omosessuale. Comunque intelligente e vivo, coraggioso e molto preoccupato del messaggio contenutistico più che della forma espressiva.
Da vedere.

divino  @  14/03/2007 16:24:10
   5 / 10
a me non è piaciuto. avrei preso a pugni la protagonista piu giovane, è indigesta.

Invia una mail all'autore del commento click  @  13/03/2007 03:27:18
   7 / 10
Anche fosse se fosse un brutto film, sarebbe da vedere solo per la grandissima prova di recitazione delle due protagoniste.
Resta il fatto che oltre a questo ci sono dei dialoghi fenomenali, in primis i pensieri di Judy Dench che riescono ad essere comici e drammatici allo stesso tempo.

Sfasatissima la scena finale. Sembra uno di quei doppi finali da film horror di serie B.

Nonostante ciò, merita.

lupin 3  @  09/03/2007 18:34:13
   8 / 10
Veramente carino...
Consigliato!

Miss  @  07/03/2007 17:06:06
   6½ / 10
Non è brutto come film, però è diseducativo, non consiglio di andarlo a vedere a persone che sono fragili e ai bambini. ti mette delle cattive idee in testa. non dovrebbero fare vedere gli invertiti al cinema! e' vergognoso! un film così lo devono mettere al massimo a noleggio o almeno vietarlo ai minori di 18 anni.

13 risposte al commento
Ultima risposta 14/03/2007 16.21.59
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/03/2007 01:10:44
   7 / 10
Avrei potuto essere piu' generoso, tuttavia mi sono ripromesso rigorosamente di preservare il giudizio per un film pregevole ma che, a tratti, mantiene meno di quanto promette, e mostra qualche pecca di non poco conto...
Personalmente non sono riuscito a trovare nell'addattamento del romanzo della Heller cio' che hanno visto molti critici, forse ingenuamente attratti (patologicamente?) dalla presunta morbosità della vicenda.

Premesso che consiglio caldamente il film a tutti gli amanti del cinema inglese, per comprendere che razza di strepitosa attrice sia Judi Dench, devo dire che la principale perplessità riguarda proprio l'atteggiamento (neutrale o fideistico?) del regista, che da una parte tratteggia mirabilmente ("il segreto è non farlo vedere") l'ipocrita moralismo della società britannica, e dall'altra sembra quasi assumere un'ambiguità ideologica che francamente mi sfugge.

Il mio 7 va soprattutto alle superbe prove delle due interpreti, al bigottismo incoerente del sistema (dove è piu' accettabile un'adultera con un amante coetaneo piuttosto che un'insoddisfatta borghese a caccia di ragazzini), a un paio di sequenze davvero fulminanti (il giovanissimo studente che insegue Barbara fino alla porta di casa! - la riconciliazione silente e dolorosa di Sheba con il marito), e a un finale che mette a nudo tutta la meschinità della società inglese, con i referenti politici (a suo modo questo è un film politico) e classisti dominanti (middle class revolt, verrebbe da dire).

Cio' che è risibile è che si assista al film promulgando un atteggiamento persecutorio nei confronti di Sheba, a dirla tutta personaggio improbabile nella sua incoscienza, celando la frustazione personale di moglie insoddisfatta incarnata pero' piu' dal suo passato punk (mentre ascolta un disco di Siouxie § the Banshees o nelle foto della sua adolescenza ribelle) che dal suo difficile presente da "integrata" nel sistema, con a carico un figlio dawn amatissimo e inconsciamente pero' disprezzato

1 - Analogia evidente con il piu' classico dei casi di affetto "integrato": un down da reader's digest abbuffato come fosse un "soggetto speciale" di dimora e frustazione domestica

Altrettanto risibile è il rapporto che si crea tra Sheba e il ragazzino-studente: attraverso sequenze dove traspare l'eros dell'esperienza (forse non la prima) il giovanotto sembra mille volte piu' avanti della sua consenziente insegnante, ed è tutto dire.
( ps puo'sembrare credibile per una donna che cerca risposte al bisogno di essere amata lasciarsi sedurre da un minorenne che, tanto per gratificarla, la "possiede" per gli spazi aperti di un vicolo come fosse una marchetta?)

2 - Gli inglesi amano gli animali piu' di se stessi: il clamore dell'ineffabile perdita

Infinitamente piu' intrigante il personaggio di Barbara: è difficile cogliere qualcosa di realmente "morboso" o (oddio) lesbico in questa donna sola e crudele, capace di considerare "amorevole" solo le ragioni piu' folli del suo possesso (e del suo opprimente, spietato bisogno di colmare la solitudine)

3 - "Tutti mi hanno sempre affidato i loro segreti, ma a chi posso affidare i miei?"

Barbara si identifica nella ragazza bella e spigliata che forse non è mai stata, Sheba nel giovane crede di vedere la sua infelice situazione familiare di ex-adolescente, il marito di Sheba nella moglie irresponsabile a cui (pensiamoci) si sostituisce irreprensibilmente anche nella vita quotidiana.

$ - "C'è una distanza fra la vita che una sogna di avere e la vita che ha"

E la stessa Barbara è ora un'inetta e meschina "strega", ora come una ragazzina che raccoglie in un diario le sue confessioni e protegge con cura le amiche come altri appuntamenti "mancati" (Jennifer): è commovente nel suo patetico impegno a farne feticcio (i capelli, le fotografie) e oggetto del desiderio, con le piu' intime emozioni catturate in un disegno amorale quasi ossessivo, sapidamente e cronologicamente "costruito".

E' davvero, come suggerisce il film, l'incontro tra una Madre Superiore e una Novizia che si confessa, ma non c'è alcun nesso con l'argomento religioso.

Un forte senso di spiritualità, in questo film interessante e per certi versi non sempre riuscito, permane comunque

6 - "Potevo ottenere tutto senza fare nulla"

Ma mentre irridiamo al nostro appiglio di voler sguazzare nella morbosità della vicenda, vorrei soltanto ricordare che questo non è un film sull'amore saffico o sulla vecchiaia. Un film sulla "comprensione emotiva dei gesti di due donne e sul fallimento delle loro rispettive ragioni"

La tematica prioritaria del film è proprio L'ADOLESCENZA, quella misteriosa di Barbara, quella irrisolta e dolorosa di Sheba, quella viscerale e "aperta" del giovanissimo studente

6 risposte al commento
Ultima risposta 09/03/2007 11.58.12
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Gruppo COLLABORATORI L.P.  @  02/03/2007 21:35:07
   6 / 10
Strappa la sufficienza per le due interpretazioni, soprattutto quella della Dench. La Blachett è brava, ma a volte ha il difetto di andare un po' troppo sopra le righe, mentre la Dench è sempre misurata, anche nei momenti più drammatici.
Il film, in sè, mi ha detto molto poco. Forse è eccessivamente lungo e rischia di diventare tedioso. Fastidiosa la continua voce fuori campo di Barbara, di cui spesso si abusa.

Delfina  @  01/03/2007 10:35:16
   7 / 10
Due mondi femminili desideranti a confronto: questa è, in sostanza, la storia narrata dal film. Da una parte l'anziana insegnante attratta dalle donne, dall'altra l'insegnante ancora giovane e bella, ma non più giovanissima, insoddisfatta della relazione coniugale.

Cate Blanchett si ritrova vittima di due strategie seduttive: da una parte l'allievo adolescente (non certo un "bambino", piuttosto un Don Giovanni in erba) in piena tempesta ormonale, classicamente innamorato della sua prof. Dall'altra la strategia matura e collaudata dell'anziana lesbica, esperta nel "catturare" giovani prede insoddisfatte della loro vita.
Sullo sfondo, lo scandalo mediatico sfruttato dalla stampa scandalistica, pronto a esplodere, sembra quasi un elemento accessorio rispetto al film.

Poteva essere sviluppato meglio; ma merita ampiamente la sufficienza. Bravissima Judi Dench nella parte dell'astuta e scafata lesbica, bravo anche il giovane attore nella parte del seduttore in erba.

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  26/02/2007 18:42:57
   9½ / 10
Una buona sterzata di regia , con un cast formidabile in special modo riferito al duo Dench/Blanchett.Una sceneggiatura che non tiene conto solo dello scandalo a cui fa riferimento, ma fa uno scavo necessario ed interiore delle due protagononiste. Era facile soffermarsi, visti anche i tempi, sullo scandalo fra professoressa ed allievo, ma la cosa va oltre il lato pruriginoso che è sorpassato in pieno o almeno si lascia indietro gli effetti facili che lo potevano avvolgere.Il carattere di Sheba viene fuori in maniera esemplare, grazie alla volontà di interprete della Blanchett, che affronta il ruolo senza riserve o buchi neri, e fa una certa impressione questa donna schiacciata letteralmente dagli eventi fino all'esplosione pubblica.Il carattere di Barbara è leggermente più complesso, non facile a rendere , ma grazie all'intepretazione ed al volto della Dench tutto si risolve in maniera complessa, ma risolta. Il finale lascia leggermente a desiderare, forse era anche evitabile la sottolienatura del finale, che stigmatizza, senza bisogno, un carattere già espresso.Il resto è formidabile, per quanto riguarda il carattere di Barbara, che va in crescendo e riesce a farci entrare nei meandri di una mente malata e resa impenetrabile.
Ottima regia, di questo regista abituato a lavorare in teatro ed ha prendere in pieno le tipologie e le sfumature caratteriali dei personaggi
Judi Dench. Con quel volto, ma anche con la sua recitazione che coaudiva quello che madre natura le ha dato. Candidata giustamente all'Oscar, ma eclissata dalla collega Mirren
Cate Blanchett.Candidata anche lei all'Oscar, ha dato delle sfumature diverse da quello che sono stati i suoi personaggi fino ad ora, dimostrando le corde infinite che ha al suo arco

giumig  @  26/02/2007 10:20:11
   6 / 10
Mi aspettavo sicuramente di piu'. il film rasenta la sufficienza e non riesce mai a decollare del tutto. Inoltre la figura dell'anziana professoressa era scontata e troppo forzata, malgrado la superba prova della Dench. Anche il finale (non parlo dell'ultima scena...) della storia non mi ha convinto del tutto.

astralDragon  @  26/02/2007 02:30:52
   7½ / 10
Mi è piaciuto parecchio, il film all'inizio scorre in maniera pacata e forse può sembrare lento poi prende subito un certo ritmo rendendo la visione piacevole fino alla fine.
A mio parere Judi Dench scopre troppo presto lo scandalo cmq Adoro Cate Blachett, cavolo qualsiasi sia la parte che fa mi piace veramente molto sia come attrice che come donna... :)

Momuzzolo  @  25/02/2007 02:30:30
   7½ / 10
Un anziana insegnante solitaria, burbera, cinica e autoritaria. Una giovane collega, affascinante, conturbante, dall'animo gentile e bohemien.
Un quindicenne spregiudicato, sboccato e molto più maturo rispetto all'età anagrafica che si ritrova nella carta d'identità.
Un triangolo pericoloso, pronto ad esplodere dall'interno di un diario segreto, raccoglitore di segreti, fatti di passione e scandali.
Judi Dench e Cate Blanchett sono le superbe protagoniste di questa pellicola, trhiller drammatico dai risvolti lussuriosi.

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Il film, diretto da Richard Eyre, cresce continuamente, accompagnato dalle roboanti e iper presenti musiche di Philip Glass, costruito sull'ottima fotografia di Chris Menges e sorretto da una coppia di attrici semplicemente in stato di grazia.
Judi Dench è fenomenale nel rappresentate la follia ossessiva di una donna sola, possessiva e opprimente, capace di far del male per il proprio bene, anche semplicemente tramite un solo sguardo e movimenti impercettibili.
Cate Blanchett è la pietra dello scandalo, con un caso di pedofilia per una volta al femminile, che, per tenere tutto segreto, finirà per illudere la Dench di una possibile relazione.
Eyre non si concede censure di nessun tipo, semplicemente mostra lo scandalo del titolo del film, senza indugiare troppo, senza pudore. Come sfondo una Londra povera, proletaria, fatta di studenti sboccati e violenti, per una storia di passioni e tradimenti, di amicizia e di menzogne, custodite, gelosamente e segretamente, da uno scandaloso diario, scomodo testimone.

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