emancipation - oltre la liberta' (2022)

Non sono un estimatore di Will Smith e di conseguenza non mi è mai garbata nessuna delle sue interpretazioni nelle pellicole a cui ha preso parte.
Tuttavia, devo ammettere che questo "Emancipation" è un bel film, merito sicuramente della fantastica fotografia desaturata simil bianco e nero e alla potenza visiva delle scene crude messe in mostra. Basato sulla storia vera di un uomo in un tragico periodo storico... con queste premesse il rischio di un flop era plausibile, eppure questa storia è riuscita a coinvolgermi completamente. Facendo un passo indietro, davvero molto buona la prova di Smith, non c'è che dire. Naturalmente il tutto non è esente da difetti, o meglio di cose che non mi son piaciute, a partire dalla tediosa solfa della fede religiosa fino ad arrivare a tutta la parte finale, come si suol dire, tirata per i capelli.
Infine devo dire che nonostante la durata e il ritmo non esattamente serrato, i miei occhi non si sono staccati dallo schermo nemmeno per un instante.

Più che sufficiente, un grande interprete e un tema importante. Ma il film non è molto coinvolgente.

Un Will Smith al centro di ogni inquadratura, compresa quella famosa della foto di Pete il fustigato, immagine simbolo della schiavitù imperante negli stati confederati. E' quasi un survival movie con un protagonista che passa da un inferno all'altro, da una schiavitù brutale e disumana cui non ci viene risparmiato nulla, ad una schiavitù non dichiarata, quasi sostterranea, radice di un male che ancora impera negli Stati Uniti. Una presa di coscienza di una libertà fisica e soprattutto ideologica. Smith si mette in gioco e si impegna fino a fondo ma il film, a livello narrativo non presenta spunti che non siano stati già affrontati con più efficacia da altre pellicole. Raggiunge la sufficienza ma nulla di più.

La foto di "Whipped Peter" ("Peter il fustigato"), intitolata "The Scourged Back" e pubblicata nel 1863 su "Harper's Weekly", è lo spunto d'"Emancipation". E se è più emozionante dei 132 minuti del film, fors'è perché Fuqua e Smith, qui anche produttori esecutivi oltre che regista e protagonista, son'usciti fuori dalla loro comfort zone. Epopea storica sull'abolizione della schiavitù durante la guerra civile americana e gesto redentivo dopo lo schiaffo a Chris Rock durante gl'Academy Awards: un prodotto Apple artefatto quanto la scelta (a-)cromatica dell'iPhone. Mezza dose di "12 Anni Schiavo" (McQueen 2013), l'altra metà di "The Revenant" (Inárritu 2015), una spolveratina di "The Book of Eli" (Hughes Brothers 2010), e il risultato è sugli scaffali e nelle vetrine dei migliori negozi, ops: nel catalogo per gl'abbonati alla piattaforma.

Intrattiene e appassiona, film crudo molto simile per temi trattati e tipo di storia a un altro grandissimo (che ritengo però più bello) "12 Anni Schiavo";
un Will Smith protagonista assoluto in un interpretazione simil Di Caprio in Revenant; sofferta , sentita, forse determinata ancor di più dalla voglia di ricucire il rapporto con i fans dopo il famoso incidente. Regia buona con tanti piani sequenza e panoramiche sulle paludi della Luisiana racconta con molta efficacia la rocambolesca quanto spaventosa avventura per quelle terre inospitali e pericolose, ma la potenza del racconto sta anche nella fotografia, eccellente, desaturata nei colori e tendente al bianco e nero ma che spesso risalta alcuni dettagli come una fiamma o delle goccie di sangue. Merita sicuramente una visione e una chances per il buon Will.

Non è esente da difetti ma questo film di Fuqua riesce a descrivere bene la forza, il coraggio e la combattività di uno schiavo in fuga, ben interpretato da Will Smith, deciso a ritrovare la sua famiglia e lottare per la libertà.
Ispirato da un fatto vero, EMANCIPATION offre una visione coinvolgente ed emozionalmente valida, seppur con qualche momento non curatissimo nei dettagli, assolvendo al compito di interessare e far riflettere su temi di forte impatto.
Buona la regia e la prova del cast, ritmo lineare e fotografia dai toni freddi, tendenti al biaco e nero, decisamente azzeccata.
Buon film, da vedere.