l'altro uomo - delitto per delitto regia di Alfred Hitchcock USA 1951
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l'altro uomo - delitto per delitto (1951)

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locandina del film L'ALTRO UOMO - DELITTO PER DELITTO

Titolo Originale: STRANGERS ON A TRAIN

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiRuth Roman, Marion Lorne, Farley Granger, Leo G. Carroll, Robert Walker, Patricia Hitchcock

Durata: h 1.41
NazionalitàUSA 1951
Generegiallo
Tratto dal libro "L'altro uomo" di Patricia Highsmith
Al cinema nell'Aprile 1951

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film L'altro uomo - delitto per delitto

Sul treno Washington-New York un campione di tennis riceve da uno sconosciuto una folle proposta: io ti ammazzo la moglie che non vuol concederti il divorzio e, in cambio, tu mi uccidi il padre. Non lo prende sul serio, e fa male.

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Voto Visitatori:   8,36 / 10 (49 voti)8,36Grafico
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Voti e commenti su L'altro uomo - delitto per delitto, 49 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Godbluff2  @  25/09/2022 23:08:09
   8½ / 10
Insieme a "Rebecca" è il mio film preferito dell'Hitchcock pre-1954, quello che più si avvicina a mio gusto ad essere già un vero e proprio capolavoro.
Ricchissimo di invenzioni e di idee nell'estetica sempre al servizio della narrazione, trovate visivo-narrative tra le sue più geniali e con un miglioramento ulteriore di alcune soluzioni di scrittura già sfruttate precedentemente.
Rimane indelebile la sequenza dell'omicidio della moglie del protagonista, un capolavoro di puro genio nell'occhio registico, nell'intuizione visiva che esalta il contesto narrativo, nell'uso dell'inquadratura meno scontata e più sorprendente, nel guizzo tecnico ed espressivo che permette al mezzo cinematografico di mostrare le sue meraviglie; per far ciò, in fondo, bastano un paio di occhiali caduti a terra. Momento capolavoro.
Anche la costruzione e la gestione della suspense è forse la migliore che abbia trovato in un film di Hitchcock pre-Dial M, frutto di una sceneggiatura molto curata in questo aspetto e dell'indubbia maestria del regista, qui particolarmente ispirato: Hitch "divide in due" la suspense diretta allo spettatore, una volta arrivato alla parte finale del film, la spartisce tra i due "duellanti": il protagonista e la sua nemesi; giunti alla partita di tennis più tesa della storia, lo spettatore precipita in un crescendo di trepidazione sublime che coinvolge non solo il destino del protagonista ma anche quello del subdolo nemico.
Basta un semplice ma sapientissimo montaggio alternato che mostra la disperata corsa contro il tempo di entrambi affinché lo spettatore sia costretto ad immedesimarsi anche nei panni del colpevole, del viscido assassino, anch'esso finito in una situazione di frenetica incertezza e tensione; questa volta lo spettatore è fatto del tutto partecipe anche delle difficoltà de "l'altro" del "colpevole", e viviamo anche la sua tensione, insieme a quella del protagonista.
Indicativa e punto massimo di questa oliatissima ruota è la scena dell'accendino che cade nel tombino. Altra bomba, davvero straordinario. Ha preso l'idea di "Rope" e l'ha resa più ritmata, più vivace ed esaltante a livello di ritmo narrativo, più dinamica.
In conclusione del "duello" la sequenza della giostra, altro mirabile esempio dell'Hitchcock più spettacolare ed esaltante.
Ma il "duello" tra i due personaggi va avanti in maniera stupendamente e orribilmente tesa per l'intero film e Hitch utilizza tutta la sua abilità per rendere sempre più opprimenti i confronti tra i due, utilizzando la bellezza fotografica delle sue inquadrature, l'uso dello spazio (la sequenza in casa di Bruno, stupenda), forte del lavoro eccellente del direttore della fotografia, che in questo film è Robert Burks e da questo film in poi, fino addirittura a "Marnie", sarà sempre Robert Burks che diventerà suo collaboratore di fiducia e suo direttore della fotografia storico, iniziando una partnership lunghissima; unica eccezione: "Psycho".
Importantissimo anche il lavoro al montaggio di William Ziegler.
Tempi narrativi perfetti, tecnica cinematografica e invenzioni della mdp per esaltare i più importanti snodi del racconto, idee a fiume e gestione della tensione da brividi. Oltre a tutto questo, anche gli attori fanno decisamente la loro parte.
Farley Granger è convincente (forse non quanto in "Rope", ma convincente), la figlia del maestro, Patricia, qui al primo ruolo di un certo rilievo in un film del padre, è semplicemente perfetta nella parte, c'è il solito, immancabile, rassicurante Leo G. Carroll, credo qui giunto già alla sesta collaborazione con Hitchcock, tutti bravi. Un po' meno Ruth Roman, decisamente la meno interessante del lotto.
Quello che si accaparra quasi tutti gli applausi però è lo sfortunatissimo Robert Walker (morto in modo abbastanza assurdo appena l'anno successivo), nell'interpretazione che lo ha consegnato alla memoria dei cinefili.
Il suo Bruno, ammaliante, affascinante e terribilmente psicopatico, amorale e spietato, entra nella galleria dei più terrificanti psicotici hitchcockiani, insieme a gente come Mrs. Danvers ("Rebecca") e naturalmente il caro, vecchio e certo inarrivabile Norman Bates; come loro, anche il personaggio di Bruno eccelle nel terrificare e caricare di ansia lo spettatore, che pure prova una "simpatia" perversa nei confronti del carismatico e calcolatore pazzoide. Un personaggio bellissimo reso meravigliosamente da Walker, in tutta la tavolozza espressiva.
Al netto delle immancabili ingenuità nella solidità e credibilità nello sviluppo dell'intreccio, che si trovano sempre a volerle cercare in Hitch, ma che fanno parte del gioco dell'autore con lo spettatore, dove il primo cerca e quasi sempre riesce di ammaliare il secondo con la sua verve, le sue invenzioni e i suoi tesissimi ingranaggi "thriller" lasciando in secondo piano l'eccessivo realismo, al netto di questo dicevo "Strangers on a Train" rimane un film divertentissimo, teso e molto, molto appassionante; splendido film, appena al di sotto del mucchio di capolavori che arriveranno negli anni a seguire.

CyberDave  @  04/08/2020 23:21:18
   7 / 10
Piccolo gioiellino di Hitchcock non molto conosciuto, un gran bel trhiller che riesce a tenere alta la tensione per tutta la durata, finale che però poteva essere gestito meglio perché a mio avviso

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

Però l'intero svolgimento è perfetto e davvero un piacere da seguire.
Sicuramente da riscoprire.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  28/01/2020 18:45:55
   7½ / 10
Tra i migliori thriller del maestro Hitchcock (per chi ha ancora qualche dubbio sulla nomea, si vada a rivedere la genialità registica dei titoli di testa, quella da sola basta e avanza) una tesa ed avvincente guerra psicologica tra un'inarrestabile mente diabolica ed un poveraccio qualunque messo alle strette in una situazione senza via d'uscita e con il quale lo spettatore non potrà far altro che riconoscersi ed essere completamente solidale, sperando che vada tutto per il meglio.

Con un delirante pseudo remake italiano, "La Vittima Designata" protagonista Tomas Milian.

Dom Cobb  @  15/09/2018 01:24:28
   9 / 10
Guy Haynes, famoso tennista incontra per caso su un treno un suo ammiratore, Bruno Anthony, che pare conoscere molto di lui e della sua vita privata, e in particolare dei problemi con sua moglie, che Haynes cerca di lasciare per un'altra donna. Lo sconosciuto arriva a proporre uno scambio: se lui ucciderà la moglie di Haynes, questi in cambio ucciderà il padre di Bruno, delitto per delitto...
Finalmente! Se qualcuno mi chiedesse di riassumere la mia opinione, dopo aver visto questo film di Hitchcock, in una sola parola, sarebbe proprio questa, soprattutto considerando la stringa di recenti mezze (o totali) delusioni da parte del cosiddetto "maestro della suspense" che ho subito di recente. Dopo tanti esempi andati a vuoto, con questo suo primo lavoro degli anni '50, che idealmente inaugura la sua stagione più produttiva, Hitchcock tiene fede al nome e alla reputazione che si porta dietro e sforna uno dei thriller più tesi e serrati che abbia mai visto. La mano del maestro si nota fin dal principio, quando l'alternarsi dei piedi di ciascuno dei due passeggeri anticipa il tira e molla senza quartiere fra i due protagonisti; e per tutta la durata ci si mantiene su alti livelli di tensione, grazie alla spinta propulsiva della storia, al carisma dei personaggi e a una marea di trucchi di fotografia, effetti speciali e montaggio da far paura.
Nell'ambito del genere thriller, ci sono quelli che preferiscono storie dal ritmo lento e calcolato, dove l'ansia viene generata dall'attesa di qualcosa di sconvolgente; altri preferiscono un ritmo forsennato dall'inizio alla fine, senza pause per riflettere e prendere fiato. A me piacciono entrambi, ma ho sempre avuto un debole per quelle storie che partono lentamente e acquistano man mano sempre più velocità fino a concludersi in un vertiginoso climax finale; "L'altro uomo" (molto più suggestivo il titolo originale) appartiene a quest'ultima categoria, sebbene con il tono asciutto e venato di umorismo nero e la maniera diretta in cui i due protagonisti vengono delineati non si possa parlare propriamente di ritmo lento. Guy e Bruno vengono indicati senza mezzi termini, sia tramite dialoghi arguti sia tramite invenzioni visive, come inestricabilmente legati l'un l'altro: come hanno già fatto notare altri prima di me, Bruno può essere visto come la rappresentazione fisica del lato oscuro di Guy,


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il che conferisce all'eroe un'insolita ambiguità e al cattivo un senso di minaccia opprimente anche nei momenti in cui è più inattivo. Entrambi giovano delle interpretazioni dei rispettivi attori: Farley Granger è il prototipo dell'uomo normale e poco interessante, eppure con un certo non so che, mentre Robert Walker è capace di mettere i brividi anche solo grazie al suo sguardo perennemente storto.
A questo si aggiunge anche una serie di invenzioni visive brillanti nella loro semplicità, testimonianze della tradizione gotica tipica del noir, mischiate ad altri usi della fotografia invece più sperimentali ed azzardate;


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è uno di quei casi in cui la pellicola funziona molto meglio grazie all'utilizzo del bianco e nero, visto che il colore avrebbe solamente tolto i contrasti che rendono il film la gioia per gli occhi che invece è.
Naturalmente, come già anticipato, dopo un avvio abbastanza nella norma, la tensione cresce e si fa sempre più palpabile, soprattutto nella seconda parte, e raggiunge l'apice nella mezz'ora finale, adrenalinica e semplicemente da cardiopalma, dove regia, effetti speciali e montaggio lavorano come i sottili ingranaggi di un orologio svizzero per regalare una delle grandi sequenze thriller di sempre, perfetta e mozzafiato, soddisfacente nel chiudere la trama nel migliore dei modi,


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Al netto di alcune transizioni fra una scena all'altra un po' approssimative e brusche, "L'altro uomo" rappresenta il primo lavoro di Hitchcock che mi sento di chiamare un vero capolavoro, imperfetto forse in alcuni particolari, ma dalla qualità comunque eccellente. Se anche i futuri film del maestro della suspense viaggeranno su questi livelli, sarà un piacere scoprirli uno dopo l'altro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/05/2018 23:51:48
   7½ / 10
Non è certamente uno dei film più famosi di Hitchcock, però possiede tantissime qualità. Al centro di tutto il dualismo fra i due protagonisti, la morale completamente distorta di Bruno e quella certamente più ambigua di Guy, tanto da far pensare che il primo non sia altro che la proiezione dei desideri del secondo. Proprio per questa ambiguità è difficile provare empatia per un personaggio che in fondo ha un proprio lato oscuro e discutibile in certi suoi atteggiamenti. Il regista inglese dirige da par suo offrendo belle sequenze ed un ottimo montaggio come l'alternanza tra la partita di tennis e il recupero dell'accendino. Bravissimi i due attori, Granger e Walker, molto debole la Roman sulla falsariga del pesce lesso.

C_0_  @  05/11/2017 14:35:49
   7½ / 10
Non ho mai visto un film di Hitchcock veramente brutto e infatti anche questo mi è piaciuto abbastanza anche se non così tanto come alcuni altri. Ci sono indubbiamente, però, delle scene in cui si vede la sua ottima mano.

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Filman  @  30/06/2017 15:07:15
   8 / 10
Partendo dal familiare racconto di un innocente messo alle strette e inserendo una più sperimentale figura, quella di un minaccioso individuo pericoloso e destabilizzante per il protagonista, STRANGERS ON A TRAIN è un compendio dei crismi hitchcockiani più puri, dal parallelismo dimensionale di due protagonisti in contrapposizione, e quindi il ripetersi delle figure doppie, al simbolismo scenografico, come l'onnipresente mezzo di locomozione, o il semplice scenario asservito al mettere in evidenza ciò che accade in primo piano. Non mancano le sequenze da cardiopalma, eseguite in un montaggio alternato e serrato che contraggono il tempo e danno spazialità gestuale a ciò che accade, nella varietà d'osservazione che Alfred Hitchcock non lascia al caso, dimostrando la perfezione di un linguaggio che ha insegnato e tramandato il cinema moderno inteso come tale, regalando inoltre opere incredibili ed eccezionali anche quando non si tratta di capolavori fondamentali per l'evoluzione dello stesso.

DogDayAfternoon  @  05/06/2017 13:36:31
   7 / 10
La portata della trama, come sovente accade per i film di Hitchcock, è enorme. Sicuramente anche leggere poche righe del tema trattato mette la curiosità di vedere il film, sinceramente però mi aspettavo più suspense, più brivido, più tensione e quindi più coinvolgimento.

Aspettative forse fin troppo elevate, ma a mio avviso il tema non è stato pienamente sfruttato. Nella filmografia del regista rimane comunque uno dei film più sottovalutati e ben al di sopra di altre pellicole molto più rinomate.

7-

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  02/08/2016 16:08:11
   9½ / 10
Alfred in stato di grazia assoluta.... filmone, meno conosciuto di altri suoi classici ma tra le vette di suo cinema..... una sceneggiatura da brividi e cast eccellente.... alcune scene rimangono impresse ...... puro espressionismo visionario, tra follia e disperazione... veramente enorme.

Goldust  @  04/11/2015 16:58:16
   8½ / 10
ATTENZIONE SPOILER PRESENTI

Parlare della grandezza di questo film mi sembra perfino superfluo, così come il sottolineare per l'ennesima volta i temi cari del regista ( il doppio, lo scambio di persona, la lotta per ristabilire la giustiza ecc.. ); preferisco quindi soffermarmi sulle piccole cose, sulle sfumature ed i passaggi virtuosi, sullo stile di un cineasta che ha fatto scuola.
Dall'inizio con piedi e binari in primo piano all'emozionante giostra impazzita del finale ( a proposito, torna il Luna Park, un campo fertile in cui gli eventi drammatici prendono forma, già filmato da Hitchcok in precedenza ma mai così sinistramente angoscioso ) passando per l'uccisione dell'antipatica moglie di Guy ripresa attraverso le lenti di un paio di occhiali, dalla sortita notturna di quest'ultimo in casa Anthony fino alla magistrale scena del party in casa Morton - in cui un Bruno quasi in trance istruisce un paio di ricche signore sul delitto perfetto- è tutto un susseguirsi di emozioni e di pathos, di sorprese e di colpi ad effetto, proprio come quelli di un tennista ( e chissà se per il suo Match Point il buon Woody Allen non abbia preso spunto da questo atleta arrivista, protetto dal fato ). Un esempio di stile e di capacità di racconto ancora oggi inarrivabile, tanto da ispirare nel corso degli anni più di un remake.
Non assegno il massimo dei voti per via di qualche attore deboluccio - la Roman soprattutto - mentre la figlia di Hitchcock, Patricia, se la cava egregiamente.
Sul mefistofelico dandy pazzo di Robert Walker c'è invece poco da dire: nella lunga carriera cinematografìca di sir Alfred è forse il suo villain più riuscito.

william sczrbia  @  04/02/2015 23:28:30
   7½ / 10
dagon  @  13/11/2014 00:06:16
   8½ / 10
Eccellente thriller del maestro, che parte da un'idea brillante di Patricia Highsmith e ne adatta il romanzo di esordio al mezzo cinematografico, alla sua maniera. Avvincente e pieno di sequenze memorabili, è un classico intramontabile.

_Hollow_  @  25/08/2014 16:11:12
   10 / 10
Quando nei titoli di testa vedi che la sceneggiatura è di Raymond Chandler, già capisci che sarà un buon film. Ma se il maestro della suspense la utilizza al meglio delle sue capacità ... beh, ne esce fuori il capolavoro che non ti aspetti.

Sono film come questo che ti fanno capire perché i signori della Nouvelle Vague e dei Cahiers du Cinéma hanno insistito così tanto nell'ammirazione e nella rivalutazione di Alfred Hitchcock.

L'antagonista è caratterizzato alla perfezione e profondamente ambiguo nell'essenza (è veramente pazzo?); diventa una sorta di sagoma inquietante ed onnipresente, come nella bellissima scena in cui si staglia su uno sfondo monumentale. Oppure l'unico, inquietante spettatore a fissare il nostro tennista invece che la palla (geniale) durante la partita. Effetto simile alla copertina di Among the Living degli Anthrax.
Indizi della sua follia sono le sue manie, quella cravatta (indossata sembra con orgoglio, nonostante dica il contrario, e regalata da una madre pure non del tutto normale), essere uno stalker, il suo scaldarsi di fronte alle accuse di pazzia e la sua bizarra proposta.
Però non ha forse torto sulle manie e aspettative del padre che lo vuole lavoratore pur essendo milionario, padre che ci viene presentato proponendo l'internamento del figlio. La moglie del tennista, poi, con quel suo comportamento (rifiutare il divorzio dopo la fama del marito e uscire con due ragazzi schiamazzando) e quegli occhietti da civetta dietro due fondi di bottiglia, è visivamente l'emblema dell'antipatia. Hitchcock è bravissimo a creare questa ambiguità nel corso dell'intero film.

Come se ciò non bastasse, vi sono un'infinità di elementi di suspense marcatamente hitchcockiani e due scene capolavoro: la prima, lo strangolamento e svenimento durante la festa. La seconda, la lotta finale sulla giostra. Sbalorditiva. Il vorticare, le inquadrature, lo strisciare del vecchio.

Per gusto personale, il miglior Hitchcock (anche se è difficile e problematico dirlo, visto che devo aver dato un 10, e lo ridarei, a cose come Psycho).

Capolavoro.

Nic90  @  25/07/2014 21:23:08
   8½ / 10
Bello,ottimi attori,ben fatto.

EmmyMonty98  @  12/05/2014 14:25:49
   8½ / 10
Gran bel thriller, uno dei film migliori di Hitchcock. Studiato inquadratura per inquadratura, la regia è eccellente e la suspence alle stelle. Farley Granger brilla meno che in Nodo alla gola, anche se ugualmente bravo, ma la vera star del film è Robert Walker, perfettamente in parte nel ruolo dello psicopatico Bruno Antony.

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marcogiannelli  @  16/03/2014 11:22:20
   8½ / 10
Sarebbe un 9- più che altro..
Eccellente prova del Maestro, con 2 protagonisti scatenati quali Farley Granger (già incontrato in "Nodo alla Gola" e Robert Walker..grande suspance nel finale

pak7  @  05/01/2014 03:12:05
   8 / 10
Lo si capisce da queste pellicole quanto sia stato grande Alfred Hitchcock, pellicole non necessariamente capolavori, ma che sono comunque geniali e innovative anche al giorno d'oggi. Film in crescendo, con gli 20 minuti assolutamente vibranti.

ZanoDenis  @  22/05/2013 13:52:57
   8½ / 10
La suspence inizia, e non finisce più, film godibilissimo, gli elementi sono sempre quelli, il maestro non sbaglia mai, il finale è inimitabile!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  10/09/2012 20:48:11
   7½ / 10
Magistrale, ti tiene in tensione dall'inizio alla fine, senza tregua e con esiti tutt'altro che scontati. Stupende le scene durante la partita di tennis.

baskettaro00  @  04/08/2012 21:35:06
   8 / 10
noir ben fatto,l'inizio è fantastico e la storia appassiona.gli ultimi minuti son ripetitivi,se proprio si vuol trovar il pelo nell'uovo.b/n perfetto;)

topsecret  @  12/06/2012 11:55:29
   7½ / 10
Alcuni particolari della storia non sempre risultano essere ben delineati, ma è comunque un grande thriller che Hitchcock assembla sempre in maniera coinvolgente ed appagante, caricandolo di grande spinta emotiva ed abbondanti dosi di pathos e drammaticità che lo rendono una visione da gustare tutta d'un fiato.

Lory_noir  @  05/12/2011 21:12:21
   7½ / 10
Non tra i migliori del regista ma comunque una storia originale con attori molto bravi.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  14/11/2011 18:40:25
   8 / 10
Ritorno in grande stile di Hitchcock dopo qualche flop. La base di partenza è un best seller di Patricia Highsmith che ben si prestava ad assecondare i temi più cari al regista, su tutti lo scambio e la colpa. La sceneggiatura di Raymond Chandler (giusto per avere un idea del terzetto da brivido all'opera...) ha qualche debolezza, soprattutto nel rendere pienamente credibile il personaggio di Granger (è innegabile l'ingenuità della sequenza in cui si reca di notte a casa del padre di Walker per avvertirlo dei folli piani del figlio), ma il crescendo narrativo è creato con assoluta maestria e la suspense, specie nel finale, non conosce sosta. Il film gioca molto anche con le debolezze del pubblico medio: in fondo, chi non ha mai desiderato veder morto qualcuno di particolarmente sgradito? Come sempre in Hitchcock, la galleria di morbosità è acuratissima: si va dal pazzo omicida con tendenze feticiste (gli occhiali), megalomani (la spilla fermacravatta col proprio nome) e probabilmente omosessuale, all'inetto fedigrafo che espia il senso di colpa per la morte dell'odiata moglie dando la caccia al suo assassino. Tra i momenti indimenticabili, l'assassinio visto attraverso la lente dell'occhiale e nel silenzio più totale, la frenesia omicida durante il party serale, lo straordinario finale con la giostra impazzita (la scena più pericolosa mai girata in carriera dal regista). Grandioso Robert Walker, una performance di rara sgradevolezza. Leziosissima invece la figlia di Hitchcock, Patricia.
Geniale la chiusura del film: un prete in treno riconosce Granger e signora che, onde evitare, si alzano e se ne vanno.
Rifatto e imitato tantissime volte (il recente "Come ammazzare il capo" ad esempio), merita uno sguardo soprattutto "Getta la mamma dal treno" di Danny DeVito, con l'odiosa e irresistibile Ann Ramsey.

guidox  @  02/10/2011 21:22:26
   9 / 10
dopo 50 anni, la scena della giostra è ancora nell'immaginario collettivo.
a questo ci si aggiunga una trama all'altezza della fama del regista ed ecco servito l'ennesimo capolavoro.

Leonardo76  @  14/07/2011 21:57:37
   9 / 10
film ottimo che nn risente affatto degli anni. Come già detto da molti l'ultima parte lascia veramente senza fiato.

7219415  @  08/05/2011 21:06:02
   8 / 10
Buon thriller, anche se non al livello dei migliori di Hitchcock

Oskarsson88  @  06/05/2011 11:26:30
   7½ / 10
bel giallo per nulla scontato che gioca su uno "scambio" realmente voluto soltanto da uno dei protagonisti. Molto presente l'elemento del destino, che mescola più volte le carte in tavola. Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  18/10/2010 16:55:48
   8 / 10
Gran bel film in cui l'eccellente regia di Hitchcock fa la differenza.
Alcune sequenze sono assolutamente memorabili così come la storia che regge il tutto. Ben disegnati i personaggi con un interessante, anche se non nuovo, tema del doppio.
Un film memorabile che dopo sessant'anni merita ancora, senza dubbio, di essere visto.

MidnightMikko  @  30/07/2010 12:16:51
   9 / 10
Fenomenale questo "Delitto per Delitto", film un pò sottovalutato nella filmografia del grandioso Hitchcock.
Soggetto splendido, sceneggiatura perfetta, attori superbi, regia e fotografia ineccepibili. Stupendo il morboso intreccio che si crea tra protagonista ed antagonista, sorprendente la figlia di Hitch.

Ottimo, da rivalutare nella filmografia del regista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  21/04/2010 12:49:05
   8 / 10
Dopo qualche prova minore,torna l'Hitchcock maestro dell'intreccio e della psicologia in un thriller avvincente.
L'idea del delitto per delitto è intrigante e,diciamoci la verità,quanti di noi non hanno desiderato la morte dell'ex moglie del tennista protagonista dopo aver visto quanto è odiosa?
Sta di fatto che il confine tra pensiero/azione viene superato in maniera involontaria e questo porterà solo guai al tennista...
Ed è quasi sempre il Caso a guidare tutta la vicenda,mai i personaggi. Perfino nel finale a sbrogliare la situazione non sarà un intervento di una persona ma di una casualità. Questo per rimarcare che la situazione che avviene nel film può accadere a chiunque:basta un semplice contatto fisico,un dialogo ingenuo e per sempre la vita di due persone può intrecciarsi per sempre come dei binari (per restare nell'ambito del treno,fondamentale),come ricorda la voce narrante all'inizio. E come il regista,divertendosi,ci fa notare attraverso gesti ripetuti che rischiano di portare ad una situazione simile a quella di tutto il film (sul treno,quando due piedi si toccano per sbaglio e un dialogo ingenuo è l'inizio di tutto).
Certo,non è cosa di tutti i giorni incontrare uno psicopatico come quello della storia,magnifica e inquietante interpretazione di Robert Walker.
Hitchcock regala i suoi tocchi da maestro: Walker inquadrato sempre da lontano come una presenza inquietante e incombente (fantastica quella tra il pubblico con lui che è l'unico a non vedere la partita). E poi il finale,con la partita di tennis e il fantastico pezzo della giostra.
Non è solo un film,potrebbe capitare anche a noi in qualsiasi momento. Hitchcock ci mette in guardia nel migliore dei modi,facendoci stare in tensione.

Dr.Orgasmatron  @  26/09/2009 02:49:37
   9 / 10
Troppi pochi i commenti per uno dei migliori del Maestro che prende spunto da un romanzo dellla Highsmith e sforna un vero gioiellino dalla trama quasi inverosimile, ma dallo sviluppo perfetto, un bomba ad orologeria che esplode prima del finale, regalando anche qualche perla visiva di non poco conto ed una caratterizzazione dei personaggi da far invidia. Chi ama Hitchcock, ama "Strangers on a train"

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  10/07/2009 22:32:26
   8½ / 10
la prima parte è la perfezione del cinema,nella seconda parte la sceneggiatura cala di tono,niente di eccezionale,anzi a volte ridicola,cmnq l'idea delitto per delitto è folle e precisa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  16/05/2009 17:15:24
   8 / 10
Eccezionale!!! Ma questo Hitchcock è un Maestro anche nei suoi film meno conosciuti! Veramente questo film è andato oltre ogni mia aspettativa…
Beh, magari questa sceneggiatura non è fra le migliori del mondo, però la trama intriga che è una cosa micidiale! Veramente mi ha colpito molto, fino all’ottimo finale.
E’ un thriller con una buonissima suspense e, nonostante sia un giallo in tutti i sensi, si notano molti momenti grotteschi o surreali, come ad esempio alcune reazioni dei personaggi.
La regia è naturalmente ottima come tutte le interpretazioni. I personaggi sono delineati perfettamente, Hitchcock è riuscito in tre battute a farci odiare la moglie del protagonista e sinceramente, non vedevamo l’ora di vederla morta! :-) La storia dell’accendino poi è davvero sorprendente… naturalmente consiglio la visione a tutti gli appassionati di thriller, noir e, perché no, anche spionaggio! :-)

Neu!  @  09/03/2009 19:18:52
   9 / 10
bellissimo. a metà tra un poliziesco e un delirio psicologico (lo spietato tema del doppio) è uno dei film di Hitchcock più vitali e riusciti. contiene una potenza spaventosa, che più passano gli anni più aumenta.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  03/02/2009 03:48:04
   8½ / 10
Gran film. Mi mancava questo, e dire che avevo visto gli altri remake più recenti ("delitto per delitto" del 93' e "getta la mamma dal treno" dell'87) senza sapere che il primo fu Hitchcock. Dovevo immaginarmelo che solo da lui poteva venire questo tipo di film, quelli recenti che si rifanno a "L'altro uomo - delitto per delitto" sono solo delle pallide imitazioni. Molto teso con delle scene memorabili (vedi spoiler) e attori superlativi che ti conquistano e ti inquietano. Grandi momenti e che cinema!

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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  02/01/2009 17:03:58
   8½ / 10
Con questo film inizia il periodo d’oro della cinematografia di Hitchcock. Ormai si era ambientato perfettamente negli Stati Uniti, tanto da saper cogliere alla perfezione lo spirito che animava la società americana con tutte le sue contraddizioni. Anche lo stile cinematografico si adegua piano piano ai gusti dei suoi nuovi concittadini. Già in questo film vengono introdotti elementi di forte impatto emotivo e spettacolare che diventeranno classici nel cinema americano. Il nucleo dei film di quest’epoca è l’indagine del difficile rapporto fra legge generale e libertà personale, fra repulsione e attrazione verso tutto ciò che è morboso e proibito, l’esigenza di regole, normalità, tranquillità e il segreto desiderio di trasgressione, avventura, disastro.
Il film è centrato su due personaggi che si attraggono e si respingono allo stesso tempo, ognuno di loro rappresentante di un certo ambiente e di certi rapporti psicologici. Lo si indovina fin dai piccoli particolari, come ad esempio un paio di scarpe. C’è chi è semplice e sportivo, chi invece è speciale e ricercato, chi vive un rapporto diretto e chi un rapporto contorto con la vita. I caratteri di Guy e Bruno non potrebbero essere più diversi. Guy è semplice, diretto, a volte quasi ingenuo. Lui punta tutto sulla schiettezza e sulla sincerità nella vita e nei rapporti interpersonali e questa sarà alla fine la sua carta vincente (l’aiuto di chi gli vuole bene sarà determinante). Bruno invece è segnato da rapporti conflittuali e morbosi con entrambi i genitori. Vuole amore, desidera amore (quasi sicuramente di matrice omosessuale), ma allo stesso tempo ha tanto odio dentro, tanta voglia di distruggere. E’ una persona profondamente sola e infelice, nonostante il suo aspetto molto curato e elegante e il suo carattere gioviale.
I caratteri opposti si attraggono e questo vale anche per Bruno e Guy. Bruno è attratto da Guy e quasi lo corteggia. E’ disposto a fare tutto per lui, anche ad uccidere. Il suo però non è un affetto altruista e disinteressato. E’ come il diavolo che cerca di corrompere e conquistare all’inferno una nuova anima. Tipico comportamento di chi vorrebbe appartenere ad un ambiente e se ne sente rifiutato, lo brama e lo vorrebbe distruggere allo stesso tempo. Guy invece è diffidente verso Bruno ma non può fare a meno di subire il suo fascino conturbante e malato. Bruno gli prospetta la soluzione diretta e risolutiva a tutti i suoi problemi, come in pratica riuscirà a fare. Bruno in fondo è quella parte che Guy ha rimosso, che l’educazione e la legge gli hanno fatto rimuovere, ma che nella sua testa potenzialmente esiste.
Ci sono tante scene del film che giocano su questo “rimosso” psicologico e sociale. Come in “L’ombra del dubbio” o in “Nodo alla gola”, i comuni borghesi ridono e scherzano sul desiderio di uccidere, senza accorgersi che è qualcosa di reale che si svolge sotto i loro occhi. E’ come se Hitchcock ci volesse suggerire che i suoi film in fondo sono molto di più di un semplice divertimento, che la voglia di uccidere o trasgredire è molto più diffusa di quanto si pensi (e non solo nel popolino comune, ma anche nella borghesia bene). Se non altro in quest’epoca la “legge”, l’ordine collettivo imposto, ha ancora un ruolo attivo e stabilizzante. La società insomma possiede gli anticorpi e le sue difese a guardia di certe deviazioni potenziali. Hitchcock sta dalla parte della legge proprio perché si rende conto dei disordini e degli abissi neri presenti nell’animo umano.
“L’altro uomo” soffre se non altro di una marcata differenza di ritmo fra primo e secondo tempo. All’inizio si cerca di definire i caratteri e quindi non c’è molta azione o suspense. Poi il ritmo all’improvviso diventa trascinante (dalla partita di tennis in poi) e crea molta tensione e ansia nello spettatore, fino alla scena della giostra, forse una delle prime grandi scene di azione (con tanto di disastro finale) del genere thriller. E’ una scena molto ben congegnata perché mescola azione, lotta e bravura dei personaggi con una sottile ironia (la presenza del comune quotidiano nella veste di bambini divertiti e mamme preoccupate, come pure le inquadrature delle zampe dei cavalli che danno quasi un tocco surrealistico).
Insomma si tratta di un bel film, divertente e che lo si vede con estremo interesse anche adesso.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  16/10/2008 21:05:52
   8 / 10
Ma che li commento a fare i film di Hitchcock ???
Il fallimento per il regista inglese non era contemplato.
L'intreccio del film è ancora un volta semplice e geniale: io ammazzo una persona a te e tu una a me.
Robert Walker (tale e quale a Mitchum...) ha una personalità inquietante, da vero pazzoide, ossessionato dal patto che crede di aver stretto col perfetto sconosciuto.
Il climax di tensione finale si risolve nella scena memorabile del film: la corsa folle della giostra.
Bello, bello, bello.

L'idea è stata ripresa molto da vicino ed in maniera simpatica da Danny DeVito in Getta la mamma dal treno.

Max78  @  02/05/2008 17:05:19
   9 / 10
Ho notato che la sequenza che ricordano tutti con maggior enfasi, è quella finale della giostra,
la mia preferita in assoluto di questo ennesimo ottimo film di Hitch invece è l'inquadratura sul pubblico durante la partita di tennis del campione, le testoline
che si muovono a destra e sinistra seguendo il corso della pallina, mentre un solo volto è immobile, fissandolo/ci, zoomata su di lui e sale un brivido....
Stupenda!

Hitch un vero genio.

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Ultima risposta 16/05/2009 17.22.34
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xxxgabryxxx0840  @  04/03/2008 19:41:57
   8½ / 10
Altro super film di Hitchcock, intreccio superlativo. Non accostabile ai suoi capolavori assoluti, ma pur sempre un grandissimo film.

AKIRA KUROSAWA  @  22/02/2008 14:41:35
   9 / 10
un altro capolavoro del maestro inglese
uno dei suoi film meno famosi e forse anche sottovalutati
cosa molto ingiusta secondo me, infatti a mio avviso va messo fra i suoi 10 migliori film.
bellissima la storia, stupendo l intreccio che rende questo film davvero pieno di suspance, bravissimi gli attori , bellissima la scena sulla giostra, geniale la scena finale, la solita ironia hitchcockiana..fantastico

The Monia 84  @  12/01/2008 13:27:07
   9 / 10
Delitto per delitto: ovvero IL DELITTO PERFETTO grazie ad un alibi perfetto.
Strangers on a Train, frutto del lavoro di tre menti geniali (Highsmith, fonte della materia prima; Hitchcock e Chandler), rimane uno dei vertici della grande carriera cinematografica di Hitchcock. Due sconosciuti si incontrano in treno e uno dei due progetta di liberarsi del padre grazie all'altro con uno scambio di delitti: lui gli ucciderà la moglie da cui vorrebbe divorziare. Ma le cose vanno in altro modo...
Grande interpretazione dei due protagonisti, mezzo punto in più a Granger: bravo nel rendere le mille sfacettature del suo personaggio.
Un film immancabile per gli amanti di Hitch.

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Invia una mail all'autore del commento wega  @  24/12/2007 18:16:27
   7½ / 10
Buona pellicola in B/N dalle atmosfere noir (gran parte della pellicola girata in notturna), tutto il film è caratterizzato dai parallelismi, come i binari del treno, cosa chiaramente detta dalla voce fuori campo nel prologo iniziale. La ricetta è tipica di Hitchcock e una variante ricorrente degli inizi anni 50, cioè quella del delitto perfetto. Fotografato molto bene, credo fosse il primo film in collaborazione con Robert Burks e restaurato, questa versione, in maniera perfetta. Non lo considero comunque tra i suoi capolavori.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  24/09/2007 23:36:32
   9 / 10
Ennesimo capolavoro del mio ciccione preferito...Sceneggiatura coinvolgente che si giova tra l'altro della penna di Raymond Chandler per delineare un giallo appassionante e teso fino alla fine, con alcuni momenti di tagliente tensione - quella al luna park su tutte.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  30/05/2007 14:16:53
   9 / 10
ancora splendidamente Hitchcock. per fortuna c'è lui...cosa sarebbe la vita senza un buon film di Hitch? orrenda.
Delitto per Delitto all'inizio non mi convinceva...ci metteva insolitamente troppo tempo per sviluppare la scena dell'omicidio, mentre negli altri il mistero e/o l'omicidio avvengono quasi subito, se non proprio all'inizio come in Nodo alla gola. qui invece si prestava parecchia attenzione allo sviluppo degli eventi ruotanti intorno alla figura di Guy il che dopo un pò sostanzialmente annoia...poi c'è l'omicidio della moglie così all'improvviso: due parole "lei si chiama Barbara? si come fa a saperlo?" ed ecco che si è fritti. quello è bastato a dissipare i miei dubbi sulla bellezza del film. le inquadrature sono ad effetto, le scenografia barocche, imponenti, gotiche e di conseguenza inquietanti se si aggiunge alle quali la genialità del Maestro nel creare la suspance, troviamo in alcune scene una carica mozzafiato come in quella del cane.
ma la vera genialità del film è la scena della giostrina...quale sublime pathos si raggiunge in una che si può comodamente definire la scena migliore mai girata da Hitchcock e una delle 10 migliori mai girate, il regista affermò che non avrebbe mai più fatto una scena così pericolosa (alludeva all'uomo che striscia sotto alla giostra il quale alzando la testa un poco più se la sarebbe mozzata).
L'altro Uomo...comodamente rinominabile con "Il dottor Jekill e il mister Hyde", i due uomini sono ovviamente la stessa persona, Bruno rappresenta il lato intrinsicamente malvagio di Guy, l'istintualità, la violenza del bambino, la perversione dell'animo umano. Guy l'opposto in un dualismo reso in modo da rimanere ineguagliato nel cinema: la partita a Tennis, un continuo scambio di personalità come una pallina, il trionfo di Guy con fatica. il linguaggio cinematografico è spettacolare. CINEMA ALLO STATO PURO, CINEMA NELLA SUA FORMA PIù ELEVATA.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  21/10/2006 18:04:02
   7½ / 10
il maestro non sbaglia un colpo e qui lo dimostra da subito con un'idea iniziale che non è niente male...poi il film ti tiene con il fiato sospeso perche non puoi mai immaginare quello che decidera di fare il protagonista "buono" nell'arco della storia...da vedere

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  05/04/2006 13:55:22
   8½ / 10
Bellissimo anche questo, con un grandissimo Robert Walker (perfettamente nella parte). Il finale non è deluidente ma poteva essere migliore: mezzo punto in meno per questo.

Crimson  @  26/03/2006 11:35:51
   9 / 10
Che filmone! anch'esso fonte di ispirazione, ma sempre irrangiungibile. Interpreti eccezionali, e naturalmente su tutti c'è il grandissimo personaggio interpretato da Robert Walker. Lo sconosciuto è uno dei personaggi più agghiaccianti del cinema: disturbato, spietato, non si ferma davanti a nulla. E' interessante notare come anche il tennista (mitico Granger), che all'inizio appare come una figura un pò scialba e poco coraggiosa via via che si trova più immischiato nel ricatto diventa sempre più deciso, determinato, e questo lo si deve per gran parte alla follia dello sconosciuto. S'instaura così una sfida avvincente, e la tensione raggiunge l'apice durante l'estenuante partita di tennis (una vera e propria corsa contro il tempo) e naturalmente nella scena finale al luna park, memorabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/06/2005 14:07:23
   9 / 10
La scena clou che mi è rimasta maggiormente impressa (sono anni che non vedo questo film) è quando la figlia di Hitchcock, Patricia si sente letteralmente "stretta nella morsa" di Robert Walker quando accidentalmente rischia di strangolare una signora ma gli occhi sono tutti verso di lei: "sono io... è a me che pensava quando lo faceva". Il tema del doppio (e del sosia) nel testo sceneggiato da Raymond Chandler e tratto dal romanzo "sconosciuto nel treno" di Patricia Highsmith. Insomma, per la prima volta Hitch realizza un'opera a tre mani, tre assi del giallo lavorano insieme, e il risultato forse risente "leggermente" di un certo ehm vincolo di personalità. Ma è comunque un'opera egregia e sordida, tutta modellata su un tema ricorrente, quello dello scambio di colpe, del rapporto imperativo e rimozionale tra sicario e "cattivo maestro", dell'innegabile misoginia del personaggio di Walker, probabilmente omosessuale (Hitch riprenderà varie volte e sempre in modo piuttosto inquietante l'ambiguità della ragione, come nel Rusk di Frenzy). Colpisce ancor oggi per certe memorabili sequenze (la giostra) e per quel climax repressivo per cui Guy/Farley Granger sembra paradossalmente incapace di liberarsi, a tre anni da "rope (nodo alla gola)".
Ah un'altra curiosità: il sequel più gustoso è stato "getta la mamma dal treno" del 1987 con Danny De Vito, un modo come un altro di ridere di uno script serissimo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  12/05/2005 15:14:41
   10 / 10
"Delitto per delitto".
Film splendido di Hitch, giallo e noir, frutto della collabrorazione del regista con col grande scrittore Raymond Chandler, autore della sceneggiatura.
Tensione alle stelle. Bellissimo.

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