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Girato per intero in un lussuoso appartamento, ovvero l'alcova di una prostituta della mala giapponese, "Everly" manca totalmente di credibilità ma diverte nella sua disinvoltura pulp. Salma Hayek anche in versione scarmigliata e con un look minimale è sempre un bel vedere, nonostante all'occhio malizioso conceda qualche generosa scollatura e poco altro. La bad girl messicana non sarà un fenomeno da Actors Studio ma aderisce bene ad un ruolo in cui è sufficiente sparare e menare le mani. La figura dell'infiltrata, stanca di essere una schiava del sesso al soldo di un potente quanto sadico boss della yakuza, è a dir poco fragile, per questo motivo, per favorire più solidità al personaggio e possibilità di snodi narrativi, le vengono affiancate la madre e la figlioletta che non vede da anni. Il background di Everly (che è il nome della protagonista) resta tuttavia per lo più confusionario a causa di una sceneggiatura a dir poco lacunosa. Il resto è un profluvio di sparatorie e scontri con armi di vario genere, granate e katane comprese, in un'azione rutilante in cui i vari sicari si avvicendano come nel più classico degli home invasion per staccare la testa alla traditrice. Tra action puro e duro, elementi splatter e grotteschi -come la sparatoria con le ex colleghe o lo scontro con il Sadico chiaramente debitore a Takashi Miike- non ci si annoia. L'intrattenimento c'è, pur fiaccato da un finale in cui all'ironia e alla cattiveria ignorante si sostituisce un patetico tentativo di corruzione al cuore dello spettatore. Lavoro grezzo ma guardabile.