everything will be fine (2010)

La locandina film suggerisce l'ascendenza hitchcockiana del film di Boe. Attraverso la struttura del thriller fantapolitico, gradualmente il film passa da una dimensione puramente di genere al dramma psicologico del protagonista, divorato da una paranoia sempre più crescente e autodistruttiva. Jens albinus è il vero valore aggiunto a questo film. La sua discesa agli inferi è credibile, ansiogena e ne riflette sulla fotografia che diventerà sempre più cupa nei colori. L'evento eccezionale in cui è coinvolto influirà negativamente sulla sua vita personale di individuo incompleto ed incapace di raggiungere gli obiettivi prefissati. Le due strutture portanti quindi, thriller e dramma minimalista sembrano l'una il riflesso dell'altra. interessante per molte soluzioni, a livello narrativo soffre di eccessivo squilibrio fra i vari flashback e flasforward che costellano il film. Le vicende di Jacob e Alì che si sviluppano in parallelo, ma su due piani temporali diversi, mantengono in sordina le vicende dell'interprete Alì, lasciando dei lati oscuri senza risposte sul personaggio e sulla vicenda.