piccolo cesare regia di Mervyn LeRoy USA 1931
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piccolo cesare (1931)

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locandina del film PICCOLO CESARE

Titolo Originale: LITTLE CAESAR

RegiaMervyn LeRoy

InterpretiEdward G. Robinson, Douglas Fairbanks jr.

Durata: h 1.17
NazionalitàUSA 1931
Generedrammatico
Tratto dal libro "Piccolo Cesare" di William Burnett
Al cinema nel Gennaio 1931

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Trama del film Piccolo cesare

Cesare Rico Bandello e Joe Massara sono due delinquenti di piccolo cabotaggio. Mentre Bandello, detto "Piccolo Cesare" per i suoi modi, vuole dare la scalata ai vertici del mondo del crimine, Massara sogna invece un futuro di ballerino. L'efferatezza delle gesta di Rico lo portano ben presto a capo di una banda ma, messa sulle sue tracce dalla donna di Massara, la polizia, in un conflitto a fuoco, lo uccide.

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Voto Visitatori:   8,59 / 10 (22 voti)8,59Grafico
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Voti e commenti su Piccolo cesare, 22 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  24/05/2025 13:53:14
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Facente parte di una sorta di sacra trinità dei gangster movie seminali, assieme a "Scarface" di Hawks e "The Public Enemy" di Wellman, questo film di LeRoy, oltre che essere una perfetta opera di denuncia sociale, da contestualizzare al periodo, tra la grande depressione, il proibizionismo e questo imperare di criminalità nelle metropoli, contiene in nuce una struttura e degli archetipi che contribuiranno allo sviluppo del genere nei decenni a seguire, si nota facilmente la poca disponibilità di mezzi in realtà, che rende il film di stampo teatrale, stracolmo di dialoghi e con poche sequenze pirotecniche o con una qualsivoglia componente action, ma è un film che intelligentemente fa di questo limite una virtù, riuscendosi a concentrare e approfondendo a dovere la psicologia dei personaggi.

E su tutti ovviamente c'è il protagonista Cesare Bandello, detto Rico, piccolo criminale con mire espansionistiche, che da una piccola cittadina si trasferisce a Chicago per cercare di entrare in un giro più grande, il suo è il classico personaggio dell'ometto bassino e tozzo, probabilmente con qualche trauma di svalutazione alle spalle che cerca a tutti i costi una rivalsa, mangiato dal proprio ego e dai tipici valori fittizi della mafia che questo film in certi frangenti riesce a dissacrare efficacemente - la trovata delle dichiarazioni del capo della polizia, mentre Rico è latitante, geniale -, vuole essere un uomo potente e rispettato a tutti i costi, ma soprattutto temuto, lontano dallo stereotipo del gangster dedito alla bella vita tra prostitute, alcool e droga, anzi è un uomo senza vizi, che per le proprie mire espansionistiche sacrifica anche la vita privata, per essere sempre lucido ed affrontare correttamente i momenti critici, potremmo dire che la sua vera droga è il potere, è così che inizia la sua avventura nella banda di Sam Vettori, scalando velocemente le gerarchie col suo carattere irascibile e arrogante, dal grilletto facile, arrivando presto a prendere il posto del suo boss stesso, portando con la sua ambizione il resto della banda dalla sua parte, la struttura narrativa, mostra la tipica ascesa e caduta che diventerà una sorta di grande classico del genere, mostrando la stessa sete di potere che ha portato il protagonista in alto, portarlo all'autodistruzione e ad una non accettazione del declino, con inevitabili conseguenze psicologiche, e in questo senso la figura del gangster è mostrata con particolare macchiettismo, ma estremamente efficace nello scoperchiare tutti i problemi di fondo di figure che fanno dell'immagine di uomo forte e sicuro che vogliono trasmettere, uno dei loro cavalli di battaglia, superfluo dire che Robinson qui è un gigante, in una delle sue migliori interpretazioni, con quella vocina nasale e il muso perennemente arrabbiato, in preda al suo ego costantemente alimentato dal potere che riesce ad ottenere ma che lo porterà ad un'inevitabile disfatta.

E poi c'è Joe, il migliore amico di Rico, che rappresenta l'altra faccia della medaglia, Joe vuole uscire dal giro, vuole smetterla di essere un criminale e iniziare una nuova vita con la sua nuova compagna e lavorare come ballerino, la trama parallela di Joe, che orbita spesso attorno a Rico, avvicinandosi ed allontanandosi in base ai momenti, mostra questa sorta di impossibilità di uscire dal giro criminale, come un vortice che risucchia chi ormai è stato tirato dentro e non dà possibilità di redenzione, fatta eccezione per qualche scelta estrema, è un personaggio a suo modo complesso, ben sfaccettato, che mostra anche una certa fedeltà a Rico per pura amicizia, ma che inevitabilmente viene messo spalle al muro da un contesto intrattabile.

Ben gestito visivamente, girato prettamente in interni, con tanto dialogo e poca azione, tuttavia c'è qualche momento di tensione molto ben gestito, dalla soffiata che costringerà Rico alla fuga agli ultimi fatali momenti tra i vicoletti sporchi della metropoli, campo di conquista del gangster che diventa presto il luogo della disfatta, è un film tutt'altro che perfetto ma è un piccolo tassello che ha esercitato una grande influenza sul genere.

Goldust  @  29/12/2022 09:40:14
   7 / 10
Robinson sembra essere nato per ricoprire il ruolo di Rico ed è il motore di questo film gangster lanciato a grande ritmo. Il suo personaggio da antieroe tutto d'un pezzo ed incapace di temere qualcosa o qualcuno entra così tra le figure mitiche del genere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  01/07/2019 20:19:03
   7½ / 10
L'ascesa di un uomo disposto a tutto pur di avere successo, uno dei primi film di genere "noir" a pochi anni dall'arrivo del sonoro.
Sicuramente in futuro gireranno film migliori sullo stesso tema ma la pellicola di LeRoy si lascia guardare con piacere per molti motivi. Il primo senza dubbio è la bravura di Robinson che riesce a rendere pregevole ogni ruolo che impersona.
La velocita' del montaggio rende la narrazione molto scorrevole e il finale regala un immagine chiara del significato dell'amicizia protagonista della pellicola e un po' di tutto il genere gangster.

Dom Cobb  @  16/04/2018 23:50:49
   7½ / 10
Un piccolo criminale soprannominato "Piccolo Cesare" intende scalare i vertici della malavita e godersi una posizione di potere assoluto: trasferitosi nella grande città, inizialmente, le cose vanno bene, ma alle lunghe la sua ambizione sfrenata non solo lo divideranno dal suo migliore amico, ma segneranno anche la sua inevitabile fine...
All'alba della nuova era del sonoro, nuove realtà si affacciano sul panorama cinematografico, che pian piano comincia ad allargarsi sempre di più; e questo "Piccolo Cesare" segna idealmente il punto di partenza del genere gangster, che nel corso del decennio diventerà uno dei più popolari e caratteristici, e che oggi ancora mantiene intatta una certa attrattiva. Il mondo del crimine organizzato ha sempre avuto un inspiegabile fascino, caratterizzato nella finzione da una romanzata violenza tinta di raffinatezza da carismatiche canaglie; ed è affascinante vedere come ha avuto inizio il cammino di una delle pagine più influenti della storia del cinema.
Bene o male, questo "Piccolo Cesare", pur essendo un solido capostipite, non rappresenta ancora la quintessenza del genere: esso contiene già gli elementi che daranno al genere il suo successo, un mix di durezza, spari, alcolici, belle donne e un po' di sano melodramma che si sussegue a ritmo sostenuto. Ma, sebbene il film in sé intrattenga a dovere, qualcosa sembra comunque mancare. Il problema più lampante è che il ritmo, in fin dei conti, è anche troppo sostenuto, e la sceneggiatura semplifica a tal punto l'evolversi degli eventi, riducendoli all'essenziale, da dare l'impressione che tutto si svolga un po' troppo in fretta.


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Di positivo c'è comunque che la mancanza di tempi morti impedisce di annoiarsi; e ad elevare il livello qualitativo c'è un superbo Edward G. Robinson, qui nell'interpretazione che lo ha lanciato come attore di prima classe, aiutato da un ottimo Fairbanks, simpatico senza essere forzatamente belloccio.
Poi c'è la regia di LeRoy, senza fronzoli ma sempre ben curata: è interessante notare il modo in cui mette il personaggio di Cesare al centro dell'attenzione, delineando una figura disprezzabile e moralmente nera, del tutto preda del proprio orgoglio e della propria ambizione, ma allo stesso tempo fiera e sempre intenzionato ad agire secondo le proprie regole, per discutibili che possano essere. L'analisi del "mostro" che non sa di esserlo, e che anzi si ritiene un essere per certi versi superiore a tutti gli altri, sembra trattarsi di una costante del cinema di LeRoy, visto che ricorrerà anche in futuro nei suoi film.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Non un capolavoro, ma in ogni caso un piccolo gioiello, questo "Piccolo Cesare" rappresenta il primo, piccolo passo di un genere destinato a regalare tante pietre miliari negli anni e decenni che seguiranno.

vieste84  @  10/12/2012 19:17:25
   7 / 10
Uno dei primi film di genere gangster, preferisco nettamente "Scarface" di Hawks e forse un pelino sotto "nemico pubblico". Consigliato ai fan di pellicole di questo genere

baskettaro00  @  13/08/2012 10:38:09
   8 / 10
un classico del genere gangster.
robinson straordinariamente calato nel boss,rende alla grande la freddezza/spietatezza del personaggio,poco azzeccato il doppiaggio italiano di locchi.

MidnightMikko  @  04/06/2011 11:30:20
   10 / 10
Il primo capolavoro del gangster movie, diretto magistralmente da un ispiratissimo LeRoy e interpretato da un cast di attori formidabili, su tutti giganteggia con la sua prova magistrale l'indimenticabile e inimitabile Edward G. Robinson. Sceneggiatura a dir poco brillante! Capolavoro senza ombra di dubbio.

Invia una mail all'autore del commento camifilm  @  25/04/2011 18:09:31
   7 / 10
Scarface
Nemico Pubblico
Piccolo Cesare

Sono i tre film cult (anni 30) che hanno dato alla luce questo tipo di genere cinematografico e considerati la trilogia dei film gangster-movie.
Il film va certamente considerato per il periodo in cui è stato girato. Non parla di mafia, ancora non era nota, ma di bande semi-organizzate.
Il film si sviluppa in modo direi classico, lineare, didascalico, mostrando l'iniziale voglia di potere del protagonista e la sua ascesa al potere.
Non ha molto di diverso dai citati film. Rimane un cult. Da vedere per appassionati del genere e delle pellicole in b/n.
Bene gli attori. Anche se mi è parsa troppo macchietta l'interpretazione del protagonista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/01/2011 21:28:55
   8½ / 10
Tradito da quell'unico rapporto di amicizia in cui credeva. Rico Bandello e Piccolo Cesare rappresentano il prototipo dei gangster-movie che seguiranno, genere fra i più popolari degli anni '30. Personalmente, pur essendo di alto livello, preferisco altre pellicole, ma l'importanza storica di questo film è indiscutibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  13/10/2010 23:33:03
   8½ / 10
"Mother of mercy, is this the end of Rico?"

Capostipite di un genere che adoro tratto dal libro omonimo di Burnett.
L'ascesa di un gangster italo-americano. Un must della storia del cinema.
Grande LeRoy e mastodontico, nonostante la statura e la stazza, il Piccolo Cesare Robinson.

pinhead88  @  29/05/2010 01:06:45
   8 / 10
Insieme a Scarface un altro splendido gangster movie anni '30 da recuperare.

dave89  @  27/05/2010 20:09:56
   9 / 10
gran bel film gangster ...uno dei migliori.

godfa982  @  11/08/2009 21:04:57
   10 / 10
un pezzo di storia del cinema. il ganster movie per eccellenza...grazie ad esso sono nati altri capolavori, basti pensare a Scarface.
un gangster avido di potere, un uomo solitario astemio e non interessato alle donne (figura strana, se si pensa ai successivi film di genere). L'unica cosa che riesca a catalizzare la sua attenzione è il potere, il puro gusto del comando...orgoglioso (quanto stupido) fino alla fine!. Immenso Robinson!!!
Capolavoro!!

Nutless  @  16/07/2009 17:40:33
   9 / 10
Una delle pietre angolari del gangster movie, assieme a "The public enemy" di Wellman e a "Scarface" di Hawks.
La rettitudine di Rico, che non beve, non fuma e non va a donne (contrariamente a qualsiasi altro gangster cinematografico e non), non basta per evitare alla sua ascesa di interrompersi bruscamente. Al gangster non basta controllare il tempo, come si vede nella splendida sequenza iniziale, deve innanzitutto controllare le proprie passioni.
Una regia sicura e precisa e un Robinson davvero magnifico rendono il film quasi perfetto.

paolino77  @  07/02/2009 14:41:58
   8½ / 10
E' uno dei capostipiti del gangster movie, Robinson grande come sempre

Invia una mail all'autore del commento wega  @  01/07/2008 16:01:01
   8 / 10
Molto meno geniale di "Scarface", il film di LeRoy vanta però un piglio narrativo molto più fedele al sistema malavitoso classico. La pellicola di Hawks mostra la parabola ascesa/discesa di un uomo, questo, in più, da maggior rilievo all'organizzazione criminale in tutte le sue parti: la difficoltà di uscire dal giro, sempre negata, l'invasione del territorio gerarchico più alto quindi la scalata al potere (presente in entrambi), l'orgoglio della figura del boss, scatenato spesso dalla stampa e comunque dal terreno mediatico in generale ai tempi nostri, sono tutte situazioni raccontate con straordinaria precisione. Le gesta, crude, sono sempre sottolineate da una freddezza registica dal taglio secco delle sequenze, e dal taglio delle inquadrature essenziale, che compongono spesso la scena tralasciando particolari scenografici, dando maggior importanza ai protagonisti. La fotografia chiaro/scuro, classica dei gang-movie anni '30, è fondamentale per delineare il contrasto delle situazioni e degli elementi.
Gran prova di Edward G. Robinson, anche se come cattivo per antonomasia preferisco Glenn Ford. Un classico, ma confrontandolo con "Scarface" dello stesso periodo, che è un capolavoro, credo questo non lo sia.

xxxgabryxxx0840  @  15/04/2008 00:10:24
   9 / 10
Il predecessore dei tantissimi "gangster movie" prodotti in seguito, oserei dire il "gangster movie" per eccellenza. Inutile stare a sottolineare per l'ennesima volta la magistrale interpretazione di Edward G. Robinson (Rico), un talento veramente infinito. Storia del cinema

superfoggiano  @  14/02/2008 21:30:21
   9 / 10
Gangster movie semplicemente FANTASTICO.... qua si grida davvero al CAPOLAVORO...

dgarofalo  @  27/01/2008 17:53:08
   10 / 10
il gangster movie alla perfezione...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  26/09/2007 00:27:57
   9½ / 10
"Prima spara, poi pensa. Questo non è un lavoro per gente delicata"

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  30/07/2007 19:18:16
   10 / 10
L'amicizia fraterna che lega i due protagonisti di questo straordinario quanto indimenticabile gangster movie sarà la causa della caduta di Rico, un formidabile Edward G. Robinson.
Preso da un delirio di onnipotenza Rico opera una vertiginosa scalata a capo della band di gangster più importante di Chicago diventando il Piccolo Cesare, al contrario del suo amico che preferisce intraprendere la strada di ballerino con la sua fidanzata, questa scelta genera un conflitto tra i due che porta al tragico epilogo.
Come sempre, a dare quell'input in più che serve a rendere un buon film un piccolo capolavoro è la straordinaria interpretazione di Robinson. Nel consueto ruolo del duro, dello spietato, dell'uomo senza scrupoli non ha rivali.
L'espressività di questo attore è unica, anche un impercettibile movimento delle gote trasmette quel qualcosa che serve a leggergli il pensiero.
Un piccolo grande uomo della storia del cinema.

conway  @  11/01/2007 12:09:53
   10 / 10
Uno dei capostipiti del noir e "gangster movie" per eccellenza...
Un capolavoro che non dimostra i suoi 70 e passa anni.
Edward Robinson è perfetto nel ruolo di mafioso cattivo e solo...
Direi un film affascinante!

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