Un insegnante di storia (Gian Maria Volontè), in giro per il West, diventa un bandito; un bandito (Tomas Milian) si ravvede e mostra di avere un cuore.
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Grandissimo film. La trama bellissima e originale, due protagonisti eccellenti quanto diversi fra loro. Milian serio, i lunghi e nerissimi capelli al vento, gli occhi scurissimi e guardinghi della belva. Volontè mattatore dei dialoghi (in realtà irresistibili monologhi), intellettuale timido, frustrato, violento, folle. Una regia perfetta racconta una bella vicenda umana senza dimenticare lo spettacolo western, dosando sapientemente le sparatorie. Tutte le sequenze di azione sono girate con maestria, come la rapina al treno, raccontata con poche efficaci inquadrature. La chitarra di Morricone incalza le scene di tensione, ma ci sono anche sequenze maestose dove la lirica del Maestro vola davvero alto. Bellissima la prefazione, la sigla, la scena finale. Bellissimo tutto.