from a house on willow street (2016)

Direi che la media-voti è perfetta, un film che unisce gli stilemi dell'action-thriller britannico a quelli dell'horror soprannaturale...e la cosa, soprattutto nella prima parte, funziona bene, il film coinvolge e presenta la giusta tensione....poi pian piano diventa più banalotto e scontato, una volta che la situazione è più definita e si avvia verso una abbastanza prevedibile conclusione....in totale è un film che merita comunque una visione, se non ci si aspetta un capolavoro.

Fare la cosa sbagliata, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. In poche parole questo è il senso di House of Willow Street. Un piano ben congeniato che puntualmente va in malora per colpa di un imprevisto non da poco: la rapita in questione è posseduta dal demonio. L'incipit è interessante e tutta la prima parte del film in fondo funziona abbastanza bene. Sa dosare bene quel poco di tensione che offre, sfrutta discretamente la location della vecchia fabbrica. Insomma, non è un capolavoro ma nemmeno quella boiata galattica di Indigenous. E' dalla visione della cassetta in poi che il film soffre non solo nel calo di ritmo, ma anche di quella poca tensione presente con il risultato di un film riuscito a metà.

Un bel passo avanti per Alastair Orr dopo l'orribile "Indigenous".
Il film non si può dire del tutto riuscito a causa di una sceneggiatura alquanto prevedibile e dei protagonisti con i quali non si riesce mai ad entrare in sintonia, però presenta almeno qualche elemento che rende la pellicola piacevole per l'amante del genere.
Tanto per cominciare la storia non è male ed anche se purtroppo non è sviluppata al meglio riesce ugualmente a farsi seguire,abbastanza convincenti anche gli effetti speciali ed alcune scenografie.
Si sente purtroppo la mancanza della paura nonostante l'ambientazione avesse tutte le caratteristiche per incutere timore.
Apprezzabile per la realizzazione delle creature e per lo splatter,nulla che però.....

La partenza decisa, subito nei piani di quattro loschi figuri un po' male in arnese non deve ingannare: il ritmo cala in fretta, appiattendosi su cose viste mille altre volte nell'ambito dell'horror di matrice demoniaca.
L'idea di base ricorda quella del recente "Man in the Dark", con al posto del non vedente una rampolla di ricchi commercianti rapita a scopo estorsivo, in realtà pericolosissima in quanto posseduta da un demone.
La parte introduttiva è quindi accettabile pur con i suoi banali limiti, a seguire non ci si annoia ma gli spunti d'interesse restano miseri nonostante la vera natura della presunta vittima salti fuori con una certa veemenza. I personaggi soffrono una scrittura molto affrettata e le dinamiche tra essi sono quanto di più "telefonato" possa esistere, gli effetti speciali si salvano quando artigianali, pollice verso per la CGI.
Non tutto è da buttare: i jump scares sono tutto sommato ben posizionati, non male l'idea di utilizzare il fuoco -componente infernale per eccellenza- come elemento salvifico. Comunque troppo poco per rendere questo horror proveniente dal Sud Africa degno di attenzione, si dimentica nel giro di pochi minuti consegnando il secondo consecutivo buco nell'acqua del regista Alastair Orr, dopo l'ancor più mediocre "Indigenous".

Horror demoniaco privo di grande originalità ma capace di ricreare jumpscares funzionanti, anche se prevedibili in massima parte.
Storia abbastanza semplice, nulla di complicato da seguire, con qualche momento ben orchestrato che riesce a non annoiare e lasciare allo spettatore una visione senza affanni.
Non il massimo in ambito horror ma film vedibile.