Un assassino di professione diviene l'obiettivo di un misterioso outsider, che lo perseguita e desidera farlo fuori. Scoprirà suo malgrado che si tratta di una versione più giovane di se stesso.
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Solito filmetto di azione con una trama molto scontata e per niente avvincente, affidata ad un grande attore come Will Smith ed alla regia di Ang Lee. Perchè? La domanda sorge spontanea perchè scomodare grandi nomi del cinema per un'operazione così scialba, da tour operator, stile anni 90, roba stravistissima.
Ang Lee qui fa un errore che è costato a Zemeckis l'olimpo dei grandi di Hollywood: la tecnica. Come Zemeckis si fissò a suo tempo sulla computer captures, mettendo in scena opere ricordate più da ingegneri addetti ai lavori che da amanti del cinema visto trame assolutamente esili e cura al racconto quasi zero( Bewoulf, Polar Express, Cristhmas carol) la stessa cosa fa Ang Lee. E' vero l'effetto Smith giovane è da urlo, soprattutto perchè essendo famoso anche a 20 anni lo ricordiamo un pò tutti. E' impressionante l'abilità tecnica mostrata, davvero impressionante ma dopo il primo minuto che dici "wow" il resto è una pellicola scontata e brutta.