good morning and… goodbye! (1967)

Sprazzi surrealisti, violenza quasi mentale e scenari americani abbastanza inediti: GOOD MORNING AND… GOODBYE! è uno di quei film di Russ Meyer interessanti, oltre che di svago primordiale, per l'uso della musica da film noir, che rende tutto malsano, ed una narrazione non esattamente accademica. Alcune scene, non erotiche ma certamente sensuali, sembrano un po' messe là tanto per.

Lo sfondo di questo film è molto simile agli altri, dissesto familiare causato dalla debolezza, derivata dalla frustrazione dell'impotenza, del capofamiglia incapace di reggere le redini di una moglie vorace e traditrice e l'odio della figlia verso la propria matrigna.
Meyer oltre al consueto umorismo sarcastico, introduce un elemento favolistico raffigurato da una strega (interpretata da una splendida Haji) capace di infondere, tramite rituali mistici, nuova "linfa" al protagonista facilitando il suo recupero della virilità. E' l'unico aspetto piuttosto interessante, proprio per la sua atipicità, di un film tutto sommato non dissimile dagli altri.