ho fatto splash! (1980)

Rifacendosi evidentemente a Buster Keaton, Nichetti ripropone il personaggio del timido silenzioso tuttofare combina guai che si esprime con la fisicità. Quello che cambia rispetto alla pellicola precedente è proprio il fatto che questa sia leggermente meno surreale e che gli altri attori parlino, e qui il comico e regista milanese dimostra di essere capace anche di scrivere dialoghi che funzionano. La storia non gode di particolari picchi, la critica ad un particolare tipo di televisione consumistica non viene sviluppata e c'è da notare la scarsa utilità di alcuni personaggi come il bambino; tuttavia rimane una visione piacevole grazie alla freschezza ed alla spontaneità di un film "anarchico" che riesce andare avanti a braccio senza per forza dare il senso dell'incompiuto. Si, magari può risultare leggermente inferiore al precedente però penso che Nichetti a modo suo sia un piccolo "Fellini" che da sfogo ai suoi sogni...e da qui si vede che ha anche la passione per il nudismo.

Commedia non eccezionale in cui la trama non è molto avvincente. Interpretazioni sufficienti dei protagonisti. Alcune scene comiche ( in chiesa e nella sala ricevimenti). Una scenografia di uno spettacolo teatrale vista dal palco. Se il film comunque non viene visto non si perde molto.

Simpatico questo film di Nichetti che mostra una comicità semplice, dal sapore classico ma con un pizzico di novità che riesce ad intrattenere senza fatica, regalando una visione gradevole e garbata, rinunciando agli eccessi ed alla volgarità gratuita.
Bene anche il trio di attrici.

Sinceramente non mi è piaciuto molto e ho apprezzato molto di più Ratataplan; gli attori sono ok, ma il film appare generalmente stanco e piatto, seppur buone trovate ci siano (la tempesta teatrale, lo spot tv, il modo di fare di Nichetti, ecc.)

Malinconico e un pò triste (anche il finale lo dimostra), magari è solo un film che a mio avviso è invecchiato male.

Anche certi punti interessanti (la troppa importanza data all'aspetto esteriore, come accade poco prima che Nichetti arrivi in casa delle tre) sono poco approfonditi.

Ad ogni modo non il miglior Nichetti e comunque un film sopravvalutato (ma se proprio vi piace come artista, come a me del resto, aggiungete anche mezzo punto al voto).

Tanto geniale quanto surreale.
La mimica di Nichetti è spettacolare (non parla in tutto il film) e le gag memorabili sono davvero tante, anche se il chierichetto funambolo con l'incensorio per me le supera tutte!

Una via di mezzo tra Mon Uncle e Hollywood Party, con una buona sceneggiatura che vaga e divaga tra le vite di queste tre coinquiline disastrate e il loro ingenuo e dolcissimo cugino.
Psichedelico, fluo, innocente e sempre divertente. Una chicca.

Il film più bislacco che ci possa essere, ma non certo in senso positivo. Il regista si prende ogni licenza possibile

SPOILER

e alla fine quel che ne esce fuori è un prodotto assurdo, ridicolo, totalmente senza senso e piatto come una fettina panata, tra l'altro.
Personalmente, io lo definirei un film per deficienti.

Dopo "ratataplan" arriva per Nichetti uno dei suoi piu' grandi successi!
Questo "ho fatto splash" ricco di scene cult che ancora dopo anni mi fanno sorridere...La pubblicita' sulla "gassosa per gasati",il matrimonio con il chirichetto giocoliere,il pranzo con i camerieri ballerini,lo spettacolo teatrale con l'attrice appesa al filo che non fa altro che precipitare!
Il tutto accompagnato da una godibilissima colonna sonora e dalla simpatia del sempre bravo Nichetti,personaggio muto che ricorda molto Jaques Tati!
Da non perdere!

Pur elaborando una trama più salda attorno alle vicissitudini dei personaggi di questo suo secondo lungometraggio,Nichetti sembra ancora immaturo sotto il profilo registico. Ciò è dovuto anche all'ingenuità voluta dei suoi lavori e allora si può dire che Ratataplan era più divertente di Ho fatto splash,film che prende di mira la pubblicità e racconta una dolce storia di amicizia e crescita. Sotto altri aspetti risulta però importante sottolineare come Nichetti renda protagoniste 3 ragazze interpretate da 3 attrici tutt'altro che bellissime ma che riescono ad essere più che credibili e simpatiche a prima vista,mentre lo stesso regista veste i panni di un personaggio da film muto dei giorni nostri,che parla poco o niente. Le stesse gag sono da cinema muto e le migliori rimangono quelle del matrimonio e del ristorante,ottime e ben fatte mentre la trama,per quanto funzioni più da collante rispetto a Ratataplan,continua a sembrare un pretesto per sketch e situazioni.
Visivamente c'è qualche soluzione riuscita,c'è anche qualche nudo che non risulta mai volgare ed è questa la forza dello strano e libero cinema di Nichetti: tanto ingenuo e infantile da poter dire di tutto senza essere mai volgare. Un linguaggio particolare certamente,a volte anche malinconico e triste ma che riesce come minimo a far arrivare un sorriso sulle labbra. Basta questo per renderlo non un'opera grandiosa,ma ad innalzarlo a dispetto di tanto cinema italiano di ieri e di oggi.
Dimenticato troppo presto anche questo,peccato.

Con nel cuore la lezione dei grandi comici del cinema muto, Nichetti gioca a fare il clown muto, in questa commedia la cui satira scanzonata alla società consumistica, mi ha ricordato un po' i cartoni animati di Bruno Bozzetto.

La mimica e l'uso delle gags del primo Nichetti rischiano di sfociare nel deja vu, e rispetto all'esordio "ratataplan" questo suo secondo film ha qualche freccia nell'arco in meno, pero' è assolutamente irresistibile, demenziale, stravagante.
Straordinaria la Finocchiaro, e lo stesso Nichetti quando si esibisce in goffi spot pubblicitari.
Da rivedere, insieme a "ratataplan" e al surreale "volere volare" con la collaborazione di Bruno Bozzetto

AHAHAHAHAH... io mi sono divertita da matti.
Maurizio, a sei anni, si addormenta davanti al televisiore. Si risveglia vent'anni dopo.
Il divertimento non manca. Mi basta pensare a quando Maurizio incastra il dito nel campanello di casa o a quando cerca di accompagnare a casa Angela e Luisa ciucche come due cuccuzze, e dovrebbe anche salire le scale.
Il matrionio una vera tragedia.
Bravissima Angela Finocchiaro, frizzante.
Da vedere.

I problemi dell'esistenza umana e i sopprusi dei più forti contro i deboli raccontati con garbo. Forse troppo.