how it ends (2021)

Pesa il confronto con "Cercasi amore per la fine del mondo" che riesce ad essere più vasto e incisivo, pur senza le ampie possibilità offerte dall'espediente narrativo originale di "How it ends" presto rivelato del personificare le rappresentazioni dell'io adolescenziale. Rimane sospeso e irrisolto in un piacevole esercizio di stile.

Una sorta di insegnamento al perdono, a non rimanere imprigionati nel senso di colpa e nei rimpianti, prima che sia troppo tardi.
Il racconto però è piuttosto flebile, freddino nel mostrare sentimenti e umori, dove l'unica scena degna di nota è quella con la Hunt, anche se nulla di particolarmente emozionante.
Una commedia dotata di un certo garbo, nonostante i toni grotteschi che assume in alcuni momenti, ma che nel complesso non lascia nulla di così intenso o interessante da ricordare.

Quand'il Sundance dà il peggio di sé, sempre più frequentemente: una storia sgangherata con personaggi sconclusionati o una storia sconclusionata con personaggi sgangherati impegnati in vacue riflessioni e autoanalisi compiute l'ultimo giorno d'esistenza del pianeta. Se l'umanità fosse davvero così, forse l'asteroide andrebbe invocato.

Non ci sono scene follia collettiva o panico nelle strade. Il panorama di Los Angeles è semideserto, simil lockdown da covid, perchè è l'ultimo giorno del mondo destinato a finire per un meteorite che sta colpendo la terra. Non c'è follia, ma rassegnazione al destino. La protagonista, accompagnata dal suo Io più giovane ha parecchi conti da regolare e parentesi aperte che deve chiudere, per cui si incammina per incontrare determinate persone e personaggi piuttosto eccentrici. Il film è una commedia indie stile Sundance, garbata e ironica, ma che in fin dei conti non lascia particolare tracce dopo la sua visione. Una riflessione sulla vita di una persona sola raccontata con toni ai limiti del metafisico. Nel suo complesso un'opera priva di consistenza e che si dimentica in fretta.