i cacciatori della notte (1986)

Dopo l' ottimo AMERICAN NINJA il regista Sam Fristenberg riarruola Michael Dudikoff e la "spalla" Steve James in questo film d' azione che sembra un po' la brutta copia del precedente. Il ritmo è sostenuto e di certo l' azione non manca però lo sviluppo della storia è piuttosto confuso e il film non è realizzato in maniera eccelsa. Ho trovato scarse le scene di lotta, più simili a risse che a combattimenti marziali e, Dudikoff a parte, gli attori di contorno sono notevolmente scarsi. La parte migliore del film sono i venti minuti finali nei quali si svolge la lotta nella giungla tra il protagonista e la banda dei terroristi tutti mascherati in modo strano. Passabile e abbastanza spettacolare ma AMERICAN NINJA 1 e 2 mi sono sembrati nettamente superiori

Rozzo ed esplosivo action/adventure targato Cannon (perciò una strafigàtona portata all'eccesso). Protagonisti della vicenda, due dei volti simbolo del genere e del periodo: Michael Dudikoff e Steve James (riuniti - a forza - dopo il successone dello storico "American Ninja"), qui nei panni di ex agenti della CIA incaricati di affrontare e sgominare una banda di 4 (?) fanatici nazisti (tutti stimatissimi membri dell'alta società) che si divertono ad organizzare per soldi sadiche cacce all'uomo tra le fangose ed interminabili paludi di New Orleans (indossando dei costumi che sono tutto un programma: samurai/boia/soldato/arlecchino pipaiolo).
A dirigere l'orchestra, lo specialista Sam Firstenberg, vero mattatore del genere che tra esplosioni frastornanti, inseguimenti spettacolarissimi, combattimenti mozzafiato, puntatine trash (vedere la squallida festa cajun o il bambolotto che vola giù dal tetto per credere), violenza gratuita e razzismo a profusione, regala allo spettatore due godibilissime ore di pura adrenalina.
Un vero cult (in quanto a storia, recitazione e qualità tecniche, è sicuramente tra i migliori titoli della Cannon) che John Woo non può non aver visto ("Senza Tregua" con Van Damme è praticamente identico). Imperdibile per gli amanti del genere (di cui io sarò sempre credente ed estremo seguace fino alla morte).

Nota: ottime le musiche di George S. Clinton, anche se il tema principale ricorda tanto (anzi, tantissimo) quello composto dai Wang Chung per "Vivere e Morire a Los Angeles" di Friedkin.
Doppia Nota: una sequenza è troppo cult... Dudikoff raggiunge l'amico James a casa sua. Uno dei figli di James che sta giocando in veranda, è vestito con un kimono da karatè... mentre fa rimbalzare con le mani... un pallone da calcio.