il bambino e il grande cacciatore (1980)

Ho rivisto da poco questo film che mi colpì molto quando avevo 12 anni,una avventura drammatica che vede per protagonista un bambino che perde tragicamente i genitori durante un escursione in montagna.
Completamente sperduto,scioccato ed in preda al panico,troverà aiuto in un vecchio cacciatore eremita frequentatore di quelle zone montane.
La pellicola si concentra sul profondo rapporto di questi due personaggi,sui metodi di insegnamento e sopravvivenza che questo veterano anziano cerca di trasmettere al bimbo.
Se inizialmente il loro rapporto può sembrare distaccato e duro nei confronti del bambino,ci si rende conto con il passare del tempo di quali siano le vere cose importanti che bisogna imparare per essere degli uomini pronti ad affrontare qualunque avversità ci preservi la vita.
Non si tratta di un film epocale,a tratti risulta un pò lento e troppo educativo,tuttavia conserva una certa maturità che nel bene o nel male riesce a lasciare il segno.
A me non è dispiaciuto...

Visto da bambino al cinema fa sicuramente un effetto migliore di quello che ho provato rivedendolo la scorsa settimana. Da piccolo è stato uno di quei film che mi hanno fatto appassionare al genere avventura, offrendo una storia sì tragica ma accattivante, e lasciandomi una discreta sensazione positiva.
Ricky Schroeder, promessa (non mantenuta) del cinema americano, interpreta questo film all'età di 10 anni dando prova di una discreta propensione artistica, poi perduta in età adulta. A fargli da contraltare è un William Holden sul viale del tramonto, che offre un ultimo acuto impersonando con grinta un uomo, un "grande cacciatore" allo stremo della vita che si ritrova suo malgrado a fare da chioccia a un bambino sperduto nella foresta a seguito di un tragico incidente.
La storia è abbastanza semplice ma garantisce, a mio parere, una visione gradevole anche se 30 anni sul groppone si fanno più che sentire.

Avventura iniziatica immersa in tutto un tripudio di flora e fauna, roba da far impallidire l'indimenticato "Verdi dimore"!
Può avere anche un suo fascino perverso ma spesso sembra quasi di assistere ad un servizio esplorativo del national geographic. Il regista sa comunque dirigere la natura meglio del previsto e lo spettacolo, almeno quello naturalistico , non manca.
Il piccolo Schroeder si dispera a dovere ma piange meno del solito. Da vedere non foss'altro per una delle ultime interpretazioni del grande vecchio Holden, ormai avviatosi al 'suo' viale del tramonto.
Mah, bellino ma un pò pallosetto.

Colesterolomia glucidica ad alto tasso di rischio per la salute (cfr. diabete), soprattutto per l'insopportabile divo ragazzino... tuttavia il film qualche pretesa diversa ce l'ha ma è l'obiettivo finale del regista a lasciare perplessi.
Si salva per la prestazione di William Holden