il fantasma della liberta' regia di Luis Buñuel Francia 1974
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

il fantasma della liberta' (1974)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film IL FANTASMA DELLA LIBERTA'

Titolo Originale: LE FANTÔME DE LA LIBERTÉ

RegiaLuis Buñuel

InterpretiJulien Bertheau, Adriana Asti, Michel Lonsdale, Michel Piccoli, Monica Vitti, Jean Claude Brialy

Durata: h 1.45
NazionalitàFrancia 1974
Generegrottesco
Al cinema nel Giugno 1974

•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film Il fantasma della liberta'

Nel prologo, anno 1808, assistiamo alla fucilazione di patrioti e di un ufficiale profanatore di tombe. Poi si passa al presente, ed ecco un uomo che mostra a due bimbe foto ""oscene"" dei monumenti di Parigi, un assassino messo in libertà, la repressione di una manifestazione che inneggia alle catene...

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   8,78 / 10 (20 voti)8,78Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Il fantasma della liberta', 20 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

kafka62  @  07/04/2018 11:00:56
   7 / 10
Sei persone appartenenti alla haute bourgeoisie si riuniscono una sera per cenare insieme (è uno dei leit motiv più frequenti nel cinema di Buñuel), ma, giunto il momento di mettersi a tavola, anziché sedersi su normali sedie, si accomodano con estrema naturalezza su altrettanti water closet. Nel corso di questa defecazione rituale si parla di rifiuti tossici, di escrementi umani, mentre appare quanto mai sconveniente (come vien fatto notare alla bambina) pronunciare la parola "fame" o "cibo". Per mangiare, i convitati sono costretti a ritirarsi in uno stanzino dove, chiusa a chiave la porta alle loro spalle, possono finalmente dar libero sfogo ai loro appetiti gastronomici. Più avanti, i coniugi Legendre ricevono l'annuncio che la loro bambina è scomparsa. Si perlustra la scuola, si interrogano i testimoni, viene fatta intervenire la gendarmeria, ma a nulla vale il fatto che la piccola è proprio lì, davanti agli occhi di tutti, genitori compresi, e anzi viene invitata dal commissario a fornire le proprie generalità e a mostrarsi ai poliziotti per facilitare le attività di ricerca.
In questi illuminanti episodi sono rinvenibili i due principi strutturali che presiedono alla costruzione de "Il fantasma della libertà". Da una parte si assiste infatti al capovolgimento assurdo di situazioni normali: il gabinetto che prende il posto della stanza da pranzo, e viceversa, oppure le immagini dei più famosi monumenti parigini giudicate alla stregua di fotografie pornografiche. Dall'altra, invece, c'è l'inserimento in un contesto narrativo apparentemente normale di elementi che contraddicono quello che stiamo vedendo sullo schermo: la bambina è scomparsa, ma tutti hanno modo di vederla e di interloquire con lei; il poeta-assassino, che spara sulla folla con un fucile di precisione dall'alto di un grattacielo, viene condannato a morte, ma dopo la sentenza esce dall'aula del tribunale tra strette di mano e richieste ammirate di autografi. A tutto ciò si deve aggiungere la presenza nel corso del film di numerosi elementi dissonanti, anche se non necessariamente assurdi: i frati giocano a poker con santini e scapolari al posto delle fiches, la sorella del questore suona il pianoforte completamente nuda, le lancette dell'orologio di Foucauld avanzano con una velocità innaturale, i soldati cacciano la volpe con un carro armato, e così via.
Fedele alla sua natura di poeta anarchico e surrealista, Buñuel prosegue lungo la strada già tracciata da film come "La via lattea" o "Il fascino discreto della borghesia". Al pari di questi, "Il fantasma della libertà" non ha una struttura unitaria, ma è formato da brevi sketch legati tra loro da labili pretesti narrativi, e soprattutto è percorso da una vena sardonica e iconoclasta, al tempo stesso anti-borghese, anti-religiosa e anti-istituzionale. Borghesi, commissari di polizia, notabili e preti sono come sempre i personaggi preferiti del regista, il quale si diverte a metterli alla berlina in maniera lucidamente impietosa ed irridente.
Rispetto ai film precedenti, si può piuttosto rilevare come "Il fantasma della libertà" porti alle estreme conseguenze una concezione centrifuga della trama e del racconto. Il film infatti si snoda orizzontalmente, senza alcuna progressione narrativa, con lo stesso principio che regola il gioco del domino. Così, ad esempio, mentre Foucauld parla al dottore dei suoi strani incubi notturni, entra nello studio un'infermiera che chiama a sé quest'ultimo per una comunicazione urgente, e da questo momento in poi è lei a diventare il motore della storia; quando poi, dopo la notte trascorsa alla locanda, la donna offre un passaggio nella sua auto a un personaggio conosciuto da appena pochi minuti, la macchina da presa abbandona completamente la prima al suo destino per seguire invece quest'ultimo, e così via fino alla fine, dove – nonostante tutto – il cerchio si chiude con la manifestazione studentesca allo zoo e lo slogan "Viva le catene!", che riprende alla lettera le parole pronunciate dai patrioti spagnoli fucilati nel prologo dall'esercito francese. Con tale metodo, Buñuel frustra in continuazione il desiderio dello spettatore di "sapere come va a finire": non diversamente dalla scatoletta del cinese in "Bella di giorno" o del sogno del treno ne "Il fascino discreto della borghesia", ne "Il fantasma della libertà" non riusciamo mai a scoprire ciò che è scritto nella lettera recapitata nottetempo a Foucauld o quale strano fatto è accaduto a Lisieux, in quanto il regista opera continui e improvvisi scarti, prendendo nuove e inaspettate direzioni. Come conseguenza di ciò, ogni episodio non è legato a quello che lo precede da un principio di causa a effetto, e neppure è il riflesso di una casualità assoluta e onnipotente (anche laddove – è il caso della sequenza nella locanda – i destini umani sembrano incrociarsi con cadenze alla Feydeau), ma il succedersi indifferenziato delle varie vicende (tutte ugualmente interessanti e tutte diegeticamente inutili) è a ben guardare preordinato piuttosto al disvelamento di una morale cripticamente nascosta dietro il disfacimento della logica del reale.
Se "Il fascino discreto della borghesia" era caratterizzato da un simbolismo che altro non chiedeva se non di essere preso alla lettera, qui il capovolgimento delle apparenze è assai più disorientante. Nella scena dei gabinetti, ad esempio, cosa vuole dire esattamente Buñuel? Che i riti agapici della borghesia sono – tout court – delle disgustose defecazioni collettive? oppure il nonsense mira più semplicemente a incrinare la solida e radicata fiducia nei principi della convivenza sociale? A mio parere, l'unica risposta è che il ribaltamento del senso è solo apparente, in quanto Buñuel invita lo spettatore a riflettere sul fatto che forse il vero, autentico aspetto della realtà è proprio quello rovesciato. Dietro il sorriso (o il ghigno) il discorso è, come sempre, politico: la libertà del titolo è costantemente violata, il disordine è spacciato per ordine, il disfacimento morale per salutare conservazione del sistema sociale. Il bersaglio è ancora una volta centrato dal vecchio maestro, anche se, a dire la verità, la limpidezza metaforica de "Il fascino discreto della borghesia" appare lontana, l'effetto di dépaysement rende l'assunto alquanto ambiguo e difficilmente decifrabile, e il film si avvicina a tratti più al nonsense delle pellicole della ditta Zucker-Abrahams (pur senza – è ovvio – la loro disimpegnata e goliardica innocuità) che a un'opera dalle chiare e consapevoli finalità dissacratorie (forse a causa della mancanza di personaggi-guida con un maggiore valore emblematico, o anche dell'ampiezza stessa del tema affrontato).

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

a big bold beautiful journey - un viaggio straordinario
 NEW R
a house of dynamitea' son imageag4in - il film del quarto scudetto del napoliagonalpha (2025)bolero (2024)come closer
 NEW
come romeo e giuliettacome ti muovi, sbagli
 NEW
dalai lama - la saggezza della felicita'dangerous animalsdemon slayer: kimetsu no yaiba - il castello dell’infinitodiscesa liberadownton abbey - il gran finaleduseelisa (2025)enzoesprimi un desideriofamiliar touch
 NEW
ferdinando scianna – il fotografo dell’ombrafin qui tutto bene?francesco de gregori nevergreenfranco califano - nun ve trattengogrand prix (2025)green is the new redhellboy: l'uomo deformehimhoney don't!i puffi - il filmi rosesil mio amico pinguinoil nascondiglio (2025)il padre dell'anno (2025)in the lost landsio sono nessuno 2jane austen ha stravolto la mia vitakneecapl’ultimo turnola casa delle bambole di gabby - il filmla famiglia leroyla graziala mia amica eva
 NEW
la ragazza del corola riunione di condominiola valle dei sorrisi
 R
la voce di hind rajablast breath (2025)l'attachement - la tenerezzale citta' di pianuraleopardi & col'isola di andrealo spartito della vitalocked - in trappolamaterial lovemonsieur blake - maggiordomo per amorepomeriggi di solitudinequel pazzo venerdi', sempre più pazzoquirsconosciuti per una nottesotto le nuvolesplendida imperfezione - il primo amore di casanovastevesuccede in una notte
 NEW
super charliesuper happy forevertesta o croce? (2025)the conjuring - il rito finale
 NEW
the last vikingthe life of chuckthe lost busthe smashing machine
 NEW
tre ciotole
 NEW
tron: arestroppo cattivi 2tutta colpa del rockun anno di scuola
 NEW
un crimine imperfettoun film fatto per beneun viaggio per incontrare mimi'una battaglia dopo l’altrauna scomoda circostanza - caught stealinguna sorellina per peppa pigwarfare - tempo di guerraweaponszvani' - il romanzo famigliare di giovanni pascoli

1065986 commenti su 52712 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A KNIGHT'S WARALLA RICERCA DI MIA FIGLIAALLELUJA!AVVENTURA NEL MAR NEROBIO HUNTERBROOKLYN CHIAMA POLIZIACIA - UN UOMO NEL MIRINOCORPSE MANIACRYING FREEMAN: KILLER'S ROMANCECRYPTIC PLASMDER DOKTOR - L'OMBRA DELLA MORTEDINOFIVE ELEMENTS NINJASGALAXY HORRORI FORZATI DELLA GLORIAIL LAGO DELLA VENDETTAIL POEMA DEL VENTO E DEGLI ALBERILA CANAGLIA IN MINIGONNALA FOSSA DEI DANNATILA MALEDIZIONE DELLA MUMMIALA MALEDIZIONE DI KAZUO UMEZULA MANO DELLA MUMMIALA VAMPIRALE OMBRE DELLA MEMORIAMEMORABILIA - UNA STORIA DI FAMIGLIAMISTER GREENMOUNTAINHEADNOSTRO PANE QUOTIDIANO (1934)OH, HI!PLAY DEAD (2025)PROJECT A-KOROB PEACEROOTS SEARCHSATAN WANTS YOUSINFONIA NUZIALESIRATSLAUGHTER BEACHSPLITSVILLESUGARCANETHE PIPER (2024)THE RED SPECTACLESUN AMORE DA RISCOPRIREUN ASSASSINO TRA DI NOIUN OMICIDIO PER DUE - ULTIMA NOTTE DI NOZZEWHAT HAPPENS AFTER THE MASSACRE?ZOMBIES OF THE THIRD REICH

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


A HOUSE OF DYNAMITE
Locandina del film A HOUSE OF DYNAMITE Regia: Kathryn Bigelow
Interpreti: Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, Greta Lee, Jason Clarke
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

LA VOCE DI HIND RAJAB
Locandina del film LA VOCE DI HIND RAJAB Regia: Kaouther ben Hania
Interpreti: Amer Hlehel, Clara Khoury, Motaz Malhees, Saja Kilani
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

NOSFERATU (2024)
Locandina del film NOSFERATU (2024) Regia: Robert Eggers
Interpreti: Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Bill Skarsgård, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney, Adéla Hesová, Milena Konstantinova, Stacy Thunes, Gregory Gudgeon, Robert Russell, Curtis Matthew, Claudiu Trandafir, Georgina Bereghianu, Jordan Haj, Kateřina Bílá, Maria Ion, Tereza Dušková, Liana Navrot, Mihai Verbintschi, Karel Dobrý, Andrei Sergeev, Matěj Beneš, Marek Pospíchal, Jan Filipenský, Alex East, Christian Dunckley Clark
Genere: horror

Recensione a cura di Harpo

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net