Basso Medioevo, 1482. Una tribù di zingari (della quale fa parte Esmeralda) si è stabilita nella periferia di Parigi occupando un territorio preciso chiamato La Corte dei Miracoli. I gitani incantano la popolazione del luogo con trucchi e magie cercando contemporaneamente di guadagnarsi da vivere, spesso derubando o raggirando la gente. Quasimodo, un essere deforme e di mostruosa bruttezza suona le campane della cattedrale di Notre Dame. Nonostante tutti provino disgusto e paura nei suoi confronti, Quasimodo è di animo buono ma non lo manifesta. È triste e frustrato per il fatto di essere diventato sordo a causa della continua esposizione al suono delle campane.
Solamente il suo "padrone", l'arcidiacono Claude Frollo, comunica con lui tramite un linguaggio a gesti. Frollo lo aveva salvato da bambino, quando, abbandonato dai genitori per il suo aspetto deforme, era stato portato in chiesa per essere venduto, o nel peggiore dei casi, ucciso. Frollo si invaghisce della zingara Esmeralda, che è solita danzare tra le vie di Parigi, in particolare davanti alla grande cattedrale. A causa della sua posizione religiosa e dei suoi princìpi morali che lo portano a detestare profondamente tutti i gitani, Frollo non può manifestare i suoi sentimenti e, per questo motivo, decide di rapire la fanciulla con l'aiuto di Quasimodo. I suoi piani tuttavia vanno a monte perché il bel capitano delle guardie di Parigi, Phoebus de Châteaupers, li coglie sul misfatto, salvando così la ragazza. Quest'ultima si innamora del suo cavaliere. Quasimodo viene invece imprigionato e fustigato sulla piazza grande, ed Esmeralda è l'unica che provi pietà per lui e che lo disseti durante l'esecuzione. Quasimodo se ne innamora perdutamente.
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