il grande paese regia di William Wyler USA 1958
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il grande paese (1958)

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locandina del film IL GRANDE PAESE

Titolo Originale: THE BIG COUNTRY

RegiaWilliam Wyler

InterpretiGregory Peck, Jean Simmons, Carroll Baker, Charlton Heston, Burl Ives, Charles Bickford, Alfonso Bedoya, Chuck Connors, Chuck Hayward, Buff Brady, Jim Burk, Dorothy Adams, Chuck Roberson, Bob Morgan, John McKee, Slim Talbot, Roddy McDowall, Richard Alexander, Harry Cheshire, Ralph Sanford, William Hoehne Jr., Donald Kerr, Chuck Hamilton

Durata: h 2.46
NazionalitàUSA 1958
Generewestern
Al cinema nel Giugno 1958

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Trama del film Il grande paese

La rivalità per il possesso di una sorgente separa il colonnello Terrill e la famiglia Hannassey. Jim, fidanzato della figlia di Terrill, cerca inutilmente di risolvere pacificamente il contrasto: in più si sente attratto da Julie, la maestrina che possiede la zona. Alla fine Jim compra la valle e convince i due rivali a eliminarsi a vicenda.

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Voto Visitatori:   7,86 / 10 (14 voti)7,86Grafico
Miglior attore non protagonista (Burl Ives)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior attore non protagonista (Burl Ives)
Miglior attore non protagonista (Burl Ives)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attore non protagonista (Burl Ives)
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Voti e commenti su Il grande paese, 14 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

alex94  @  24/08/2023 13:48:34
   7½ / 10
Un kolossal del western classico,il racconto di una faida tra due famiglie di allevatori narrata con i toni di una tragedia greca.
Ritmo e spunti azzeccati ( anche ironici) non mancano,le location sono splendide, ottimamente fotografate e nel cast si distingue il grandissimo Peck nei panni di un personaggio onesto ed estraneo alle leggi del West ( pistole e violenza).
Certo c'è qualche eccesso melodrammatico di troppo e certamente non rientra tra i miei western preferiti, però non si può negare ché è una gran bella pellicola che ha scritto un pezzo importante della storia del genere.

Godbluff2  @  20/06/2022 23:48:06
   8 / 10
Mi è piaciuto molto e non me lo aspettavo, non avevo aspettative così alte per quanto naturalmente con Wyler di mezzo ero certo di guardare un buon film; questo però è un ottimo film.
Ottimo perché Wyler affronta il genere inserendoci uno spunto decisamente originale, pur sfruttando pienamente tutte le caratteristiche "di genere" del western.
Si, perché "The Big Country" è un western dal taglio profondamente epico, persino pomposo potremo definirlo, non lesinando affatto su musiche grandiose e su tutti gli elementi classici del genere, soprattutto i numerosi, straordinari, campi lunghi che spalancano allo spettatore i panorami mozzafiato dello sconfinato ovest americano (reiterando anche visivamente il leitmotiv del film del "grande paese", appunto) ma anche i personaggi che raccolgono in loro tutte le classiche sfaccettature stereotipiche del "personaggio western". Ed è in questo contesto di purissima epica western che Wyler inserisce l'elemento di disturbo, il protagonista stesso, interpretato da un Peck convincente (e io non vado pazzo per Peck), elemento alieno a quel mondo, che agisce con razionalità e calma in un mondo fatto di animali irrazionali, violenti e legati a logiche grottesche, che siano viscidi vigliacchi irrecuperabili, spietati esponenti della società "bene" o i loro frutti viziati ed egocentrici, o vecchi retaggi del west legati a un loro personalissimo "codice d'onore".
Il Jim di Gregory Peck si muove attraverso questi microcosmi che rappresentano le radici dell'essere statunitense (bianco), irrazionale, irrecuperabile, rimanendo fermo nelle sue convinzioni ed erodendo goccia dopo goccia, anche se solo in maniera effimera, pensando in un contesto più ampio, tutto l'universo stereotipico dell'immenso ovest americano.
Tutto il film si basa su questa dialettica, arricchita di varie sfumature e da una love-story che mi è sembrata la parte decisamente meno convincente di tutta la baracca (tra l'altro, ottima Carroll Baker ma Jean Simmons non mi ha detto granché, forse a causa di un personaggio con poco mordente, per quanto fosse la controparte femminile di Jim nel replicare con il personaggio di Baker il dualismo razionalità/irrazionalità).
Di Burl Ives la miglior interpretazione del lotto, ma ce ne sono di volti western memorabili, così come sono diverse le sequenze da ricordare. C'è la sequenza del duello tra Jim e Buck altro momento che esula dai canoni del genere inserendo idee nuove e dando grande profondità umana, nel bene e nel male, al contesto e ai personaggi, deragliando dai binari canonici. Poi i tentativi di Jim di domare il cavallo indomabile. La sequenza finale del canyon. E il lunghissimo duello (a pugni, ma sempre di duello si tratta) tra Jim e Leech, la mia sequenza preferita. Uno scontro lungo, lento, molto bello che Wyler riprende su più piani e campi ma che spesso esalta riprendendolo con campi lunghi(ssimi) con i due contendenti che figurano in maniera evidente come due formichine impegnate in una dura quanto totalmente insensata dimostrazione di forza, come farà ovviamente notare Jim a fine scontro; proprio gli ampi campi di ripresa a mio avviso sottolineano questo aspetto oltre a dare un respiro favoloso alla scena, molto lunga, rendendola grandiosa ed epica ma anche realistica e cruda, emotivamente distante dai personaggi, con lo spazio attorno come unico protagonista.
I favolosi campi lunghi, stupendamente fotografati, d'altronde esaltano molte scene, in particolare quella finale nel canyon, dove il meccanismo attuato da Wyler è il medesimo, parte dei momenti clou sono ripresi da lontanissimo, spettatore, giudice e protagonista è il canyon, è l'immensa natura selvaggia dell'ovest che, indifferente, assiste ad una tragedia inesorabile che il protagonista ha tentato invano di scongiurare in ogni modo. I protagonisti di quelle azioni, solo dei puntini insignificanti.
Finale sospeso e decisamente agrodolce. Davvero, un ottimo film, tra i migliori di Wyler, sempre perfettamente in bilico tra tradizione e un'impostazione più moderna e particolare del genere.

topsecret  @  08/03/2022 15:26:04
   7 / 10
Epopea western interpretata da un cast di tutto rispetto, con Gregory Peck nel doppio ruolo di protagonista e produttore del film. Un film piuttosto lineare nello sviluppo che però tenta di dare un minimo di imprevedibilità in un finale "salomonico" che invece risulta, a mio modo di vedere, alquanto inconcludente e fiacco.
Quello che avviene prima è, invece, un discreto intrattenimento che offre anche spunti di riflessione sulla non violenza e sulla non curanza di un pensiero comune fallace, ignorante e pregno di luoghi comuni.
Buona la regia, ottima la fotografia e gli ambienti, un po' altalenante la recitazione dove non tutti gli interpreti danno il meglio, mentre il ritmo narrativo procede senza tempi morti, tanto che le quasi 3 ore di durata non si avvertono.
Un buon film che vale la pena vedere e che, forse, avrebbe potuto osare qualcosa in più.

Goldust  @  26/01/2018 12:31:56
   8½ / 10
Western pacifista di ampio respiro che canta l'arguzia e l'intelligenza come doti fondamentali per dirimere ogni questione. Il film funziona sia per la curiosità che suscita l'inserimento del capitano McKay nella polverosa vita del ranch sia per la sottotrama più classicamente western delle antipatie tra vicini, nella quale la violenza non può certo mancare. Da non sottovalutare l'attenzione data ai personaggi secondari o di contorno tra i quali si stagliano un grande Charlton Heston ed un Burl Ives da oscar. Musiche pompose adatte al grande classico che è, immancabile nelle collezioni degli appassionati del genere.

vitocortesi  @  09/12/2014 00:00:07
   8½ / 10
Un western bellissimo con dei dialoghi bellissimi ed una storia che ha tanto da insegnare soprattutto ai giovani di oggi.

ZanoDenis  @  02/04/2014 00:02:56
   8½ / 10
Bellissimo western di Wyler in cui si eccelle, sia a livello visivo, con scenografia, fotografia e costumi stupendi, sia a livello narrativo con una storia che ti prende e rende la visione non pesante nonostante le 2 ore e 40 di film, e anche a livello recitativo, con un cast favoloso

Invia una mail all'autore del commento Alan Wake  @  01/09/2013 01:56:51
   7 / 10
Considerato uno dei maggiori classici del genere, "Il grande paese" racchiude i caratteri Western più noti, creando un avventuroso ed avvincente lungometraggio.

James, un ricco borghese di gran classe, si trasferisce nella cittadina della sua fidanzata nel bel mezzo del west. Il giovane assiste qui ad una rivalità territoriale violenta ed infantile tra la famiglia Terrill, cioé quella della sua amata, e la famiglia Hannassey. Tale antagonismo nasce dalla rivendicazione della sorgente che divide il vastissimo e selvaggio territorio.
Il protagonista decide di non schierarsi né da una parte né dall'altra, ma di seguire la ragione e tentare di eliminare questa sciocca e brutale contesa. La sua virtù sembra però non essere ben accetta nel "grande paese", anzi, viene derisa e mal accolta, tanto che è costretto ad abbandonare la sua integrità per dimostrarsi superiore.
La pellicola mantiene uno spirito caratteriale ed una personalità stereotipata che funziona, condita con un romanticismo di corte e con dei personaggi concisi ed uniformi, aventi ognuno il proprio carattere, virtuoso o vizioso che sia: i buoni figurano come persone giuste, intelligenti e coraggiose, mentre i cattivi come persone odiose, scorrette e vigliacche. Dall'inizio alla fine, il rapporto dello spettatore con i protagonisti del film rimane unico.

Il film propone una sceneggiatura semplice e piatta, ma tuttavia coinvolgente e ricca di azione tipica Western.
Le buone musiche di Moross sono una importante componente del film, sia perché sono sempre attive (eccessivamente utilizzate), sia perché danno al film un tono epico tutto sommato appropriato.
Buona la fotografia e la regia, entrambe eleganti come il genere western vuole.
"Il grande paese" abbonda di una morale scontata e di caratteri conformi, che tuttavia lo rendono un ottimo film di genere.

Testu  @  26/03/2012 22:25:07
   7½ / 10
Romanticizzato, anche per i western U.s.a non spaghettosi che si fregiavano dell'essere più "storici" modificando e semplificando la figura dei nativi americani. Il protagonista è un duro di altra foggia, non il mandriano o scheriffo insensibilizzato dalla vita dura e dall'estrazione veloce, ma più una variante del damerino che si indurisce in mezzo ai burini, anche se in realtà è già perfettamente resistente, solo più civile. Al più classico protagonista onesto e coraggioso che usa il cervello, aggiungeva che del suo coraggio non faceva bandiera. Apprezzai molto che non sentisse per principio, in un epoca ignorante, di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, nemmeno alla fidanzata, a costo di prendersi sbeffeggiamenti. Ancora di più perchè ci teneva a dimostarlo a se stesso, fino anche a farsi del male, un masochista alla Don Diego de la Vega. Un protagonista moderno per allora, probabilmente per affascinare le signore. Oggi per questo lato gentiluomo può risultare più antiquato dei suoi concorrenti classici, ma se pochi western mi sono piaciuti, questo è certo uno di quelli.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/08/2011 17:54:13
   8½ / 10
Western epico di grande respiro, con personaggi che risentono ovviamente degli stereotipi del genere, ma è proprio dalla forza degli stereotipi stessi che emerge l'anticonvenzionalità del McKay/Peck. Senza di essi non avrebbe la stessa forza dirompente dell'elemento estraneo che demolisce dall'interno una faida di cui non si sa nemmeno l'origine. Forza bruta contro la volontà di persuasione, anche con le cattive ma solo se necessario. Molto misurata l'interpretazione di Peck, senza una sbavatura. Indimenticabile quella di Ives nei panni di Rufus Hannisey.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  08/01/2011 09:44:18
   7½ / 10
Forse sarà perchè sto vedendo una serie di western tutti abbastanza non convenzionali e pacifisti, che questo film non mi sembra così fuori dagli schemi rispetto agli altri. Di sicuro ha un bel gruppo di attori, una gran fotografia e colonna sonora e, indubbiamente, lancia un bel messaggio, chiaro e forte.
Devo però dire che è MOLTO lento (oltre che lungo). Ho trovato un po'forzata la scena del duello, ma il resto, appunto, è molto valido.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  24/08/2010 15:05:09
   8½ / 10
D'accordissimo con Lo Spaccone: un western incredibilmente moderno ed incredibilmente atipico per l'epoca.
Antieroico, anticonvenzionale. antihollywoodiano, antispettacolare se non nello stretto necessario.
Sembra quasi anticipatore dei film di Leone.

Eccezionale fotografia (anche questa avanti con i tempi) e momenti eroici che si mescolano ad altri drammatici in una confezione giusta. Grande prova degli attori, ed Oscar strameritato per Burl Ives.

Ho letto che questo film venne interpretato ai tempi come una metafora della guerra fredda: potrebbe, sicuramente è una parabola sull'inutilità (e assenza) dell'apparire, e dell'eterna inutile lotta tra benessere e povertà. Demistificazione della violenza, senza strafare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/10/2009 00:19:01
   7½ / 10
Confermo - rivedendolo oggi dopo tanti anni dalla prima volta - e condivido il commento precedente.
Un film di grande suggestione visiva (la fotografia è di una bellezza travolgente) ma non del tutto privo di stereotipi (voluti, certo) e qualche moralismo tendenzioso di troppo.
Grande prova comunque degli attori (un cast stellare), su cui spiccano i bellissimi occhi cerulei di Jean Simmons

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/10/2009 08.30.03
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LoSpaccone  @  28/08/2009 10:01:59
   7½ / 10
Spettacolare e coinvolgente saga familiare, un western decisamente atipico per l’epoca, per il suo moralismo pacifista e per la leggerezza nei toni che lo caratterizza. Forse troppo schematico nel ritratto dei personaggi e didascalico per la facilità con cui snocciola il suo messaggio ma ha il respiro epico dei migliori capolavori del genere, grazie soprattutto alla regia di Wyler e alla bella colonna sonora (diventata giustamente famosa). Inoltre il racconto ordinato, fresco e senza cali di ritmo riesce a tener bene le più di due ore e mezzo di durata.

Dick  @  23/07/2007 23:46:23
   8 / 10
Un bel western insolito.

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