il piccolo fuggitivo (1953)

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Titolo Originale: THE LITTLE FUGITIVE

Regia: Ray Ashley, Morris Engel, Ruth Orkin

Interpreti: Richie Andrusco, Ricky Brewster

Durata: h 1.75
Nazionalità: USA 1953
Genere: commedia drammatica
Al cinema nell'Agosto 1953

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Trama del film Il piccolo fuggitivo

Il piccolo Joey di sette anni scappa credendo di aver ucciso il fratello maggiore, a Coney Island, la grande spiaggia dei divertimenti di New York. Piccolo gioiello di narrativa filmica che, pur nella gracilità dello spunto, non ha una sbavatura sentimentale nella descrizione di una sofferenza infantile che si mescola col senso dell'avventura e con gli incubi del grande luna park da paese delle meraviglie.

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7,30 / 10 (5 voti)

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Voti e commenti su Il piccolo fuggitivo, 5 opinioni inserite

Commenti: Tutti |

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topsecret @ 12/10/2021 21:50:10

7 / 10

Evidentemente influenzato dal cinema europeo, IL PICCOLO FUGGITIVO racconta una sorta di viaggio avventuroso visto con gli occhi di un bambino.
Semplice ma non banale, discretamente tratteggiato, offre un visione molto gradevole e disinvolta sia per quanto riguarda la narrazione e sia per la capacità di mostrare un certo candore e una genuinità facile da apprezzare.
Bravi e simpatici i piccoli protagonisti.

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pak7 @ 01/04/2018 10:51:57

6 / 10

E' una bella storiella, una piccola avventura, ma si ferma qui. Joey si dimostra totalmente indifferente alla presunta uccisione del fratello, tanto che il pentimento per lui non esiste. Pur gradevole e con una bella fotografia, Il piccolo fuggitivo, lavora in maniera superficiale sulla caratterizzazione di un bambino, non spingendosi oltre, come avrebbero, poi, fatto tante altre pellicole.

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Freddy Krueger @ 27/05/2014 18:54:14

8 / 10

Una troupe di registi statunitensi (ben tre) ha posto le basi per una importantissima corrente cinematografica: la nouvelle vague. Sicuramente Truffaut ha visto questo film.
La cinepresa riprende la naturalezza, non la finzione: è naturale quando il piccolo Joey piange per il fratello "morto". E' naturale quando la pallina lanciata con la mazza colpisce la cinepresa. E' tutto naturale, fino all'ultimo granello di sabbia di Coney Island.
E poi lui è un bambino così bravo... da volerlo abbracciare.
Quanta tenerezza in questo gioiello. Da vedere.

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kowalsky @ 14/05/2014 13:51:54

7½ / 10

Ho faticato davvero molto a credere che non sia un film europeo. Diciamo che sta all'America come Preston Sturges, Gregory LaCava o Frank Borzage stanno a Hollywood... tutti cineasti che hanno inventato un nuovo codice sociale negli Usa, una sorta di risposta al realismo francese (uh di nuovo l'Europa). Il film sarà anche invecchiato qua e là, ma è un gioiello, come se Pagnol e Duvivier fossero approdati negli Stati Uniti. E non solo il bambino è bravissimo, ma le circostanze fanno pensare a quel mondo degli adulti dove si adotta il linguaggio dei bambini (v. l'uomo dei cavalli). Tutta la parte dedicata alla spiaggia, tra quella fauna esemplare e distratta che si concede un giorno di relax, è magnifica. Un film che non conoscevo ma assolutamente da recuperare, anche se sorretto da qualche dialogo ingenuo di troppo

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bulldog @ 03/09/2009 18:41:20

8 / 10

Un film che anticipa il neorealismo italiano e la nouvelle vague francese.
Un piccolo gioiello incredibilmente dimenticato.

10 risposte al commento
Ultima risposta 03/09/2009 19.44.12
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