incubo in alto mare (2003)

Lo spunto sarebbe interessante, ma assistere per quasi tutta la durata della pellicola ai deliri e visioni della protagonista, che peraltro si accumulano senza un filo di coerenza narrativa, rende l'impasto assai noioso.
Ma il colpo più basso arriva nel finale, totalmente fuori luogo e fuori registro.
Un'occasione sprecata.

La solitudina fa dei brutti scherzi alla nostra protagonista che vede fantasmi (piuttosto reali) un po' ovunque nella sua piccola imbarcazione...
In realta' il film vive di pochi sussulti ma la Mitchell è comunque brava a reggere da sola la pellicola con una buona interpretazione.
Male la sceneggiatura, piatta e inconcludente.

un finale un po' troppo sbrigativo ne riduce il valore.
peccato perche'per piu di un'ora tiene botta, e non e'affatto male.
da vedere di notte, da soli.

Thriller psicologico un pò sciocchino ma che non annoia più di tanto... Il finale in effetti sembra un pò buttato via...

Un filmettino inutile.
L'idea era bella ma la realizzazione non altrettanto. Succede tutto in una volta e non c'è gradualità , non si capisce bene per quali motivi la protagonista abbia le visioni. I fantasmi del passato fanno ridere e sembrano usciti da "ghost".

Nemmeno Radha Mitchell riesce a salvare dal naufragio questo bruttissimo film che sembra alla fine la brutta copia di "Ore 10 : calma piatta".

Il solo e unico motivo di interesse di questa schifezza è appunto la protagonista, Radha Mitchell, attrice australiana già apprezzata in "Un giorno rosso sangue", "Pitch black" e protagonista da poco del nuovo film di Woody Allen "Melinda e Melinda", secondo me è una bravissima attrice.

Il resto è patetico.