inexorable (2022)

Thriller banalotto con una sceneggiatura abbastanza lacunosa. Trascurabile.

Di tutti i film appartenenti al (fin troppo) prolifico filone: "pazzoide con motivazioni oscure si insinua nella tranquilla vita di una famiglia borghese dapprima facendo di tutto per guadagnarsene la piena fiducia poi pian piano rivelandosi per quello che realmente è (un pazzoide) e sconvolgendo il tranquillo menage familiare" questo è il peggiore che abbia mai visto.
Fa rivalutare roba come La mano sulla culla e Uno sconosciuto alla porta.
Già dai primi minuti si intuisce come tutto sia tagliato con l'accetta, a partire dal modo totalmente inverosimile ed ingiustificato in cui la giovane si guadagna in 30 secondi netti la fiducia cieca ed incondizionata dalla famigliola, che se la mette in casa il giorno dopo averla conosciuta solo perché ha riportato il cane.

SPOILER
Per tutto il resto inutile dilungarsi… fiera della banalità e del già visto, fino al ridicolo finale.
Ho avuto un solo sussulto verso la fine, per "merito" della sequenza del ballo della figlioletta, talmente assurda e fuori contesto che per un attimo ho sperato che fosse il segnale di una svolta originale e sorprendente…invece poi la pellicola è rientrata subito nei suoi binari di assoluta prevedibilità, facendo fra l'altro risultare la suddetta scena fastidiosamente gratuita.
Poelvoorde farebbe meglio a tornare alla commedia, tutti gli altri a scuola di recitazione.
E così abbiamo perso anche Du Welz…peccato, prometteva bene.

A parte la bellezza della protagonista (personaggio di Gloria) il film fa acqua da tutte le parti...finale poi a dir poco ridicolo dove ci scappa una risata involontaria.
Per quanto mi riguarda visto e dimenticato in 30 secondi.

Inexorable è un buon thriller che prende le basi da un cinema abbastanza classico, mi vengono in mente L'albero del male o le mani sulla culla. Cioè un elemento esterno, la ragazza di nome Gloria, che si insinua nel tessuto familiare e lo destabilizza dall'interno. Molto buone ed intriganti le dinamiche fra i diversi personaggi e soprattutto Du Weltz mette al centro Gloria, vero enigma del film, le cui motivazioni vengono gradualmente svelate. Poolverde si conferma un attore a tutto tondo, ma è il viso sofferto della Bellugi nei panni di Gloria a determinare lo scorrere degli eventi ed il lento ma inesorabile (sic!) precipitare nell'angoscia e nella follia che il regista belga riesce a rendere bene con un clima sempre teso. Un film da vedere.