infection - what we become (2015)

Film horror a tema zombi che si becca solo una sufficienza a causa di una sceneggiatura deboluccia e alla scadente prova degli attori. Un gran peccato perché i non morti risultano così come dovrebbero sempre essere, ovvero lenti e "stupidi", ma allo stesso tempo fatali. Realizzazione ottima. Anche il modo nel quale l'infezione si propaga tramite il lento ed inevitabile risveglio in zombi delle persone contagiate, è gestito alla grande.
Quindi non lo boccio perché gli zombi son fatti bene.

Infection è uno degli infiniti figliocci di 28 Giorni Dopo, film che ha unito il filone horror zombesco con quello distopico post-apocalittico e ricondotto la mutazione in zombie ad un campo medico, ovvero ad un'infezione che si propaga come un'epidemia.
Con la differenza che gli zombi in questo film tornano lenti e stupidi, a differenza degli zombi veloci e rabbiosi che hanno dilagato negli horror degli ultimi dieci anni. Personalmente preferisco la versione più veloce perchè rende le vicende più adrenaliniche, anche se la versione lenta / stupida si presta a metafore col genere umano.
Comunque qui di zombie se ne vedono pochi.
Il tema preponderante è infatti la pandemia. Il film si concentra prevalentemente su questo, ovvero sull'isolamento, sull'esercito che diventa un nemico, sui rapporti sociali che si disgregano fra sconosciuti, sulla solidarietà verso le persone più vicine, etc.
Tutte cose già viste.
Come già viste sono tutte le dinamiche mostrate in questo film, compresa la solita figura del contagiato all'interno del gruppo e quella ancor più irritante che protegge la prima nascondendo la situazione agli altri.
Tutte cose già viste – e pure io, forse contagiato da questa ripetizione di cose già viste, sto ripetendo il concetto.
Unica cosa carina è il finale.


SPOILER

Non e' male, giusta ambientazione. Peccato per il finale troppo frettoloso.
Un occhiata si puo dare.
Sufficiente. 6+

What we become è un film di zombie ma per la maggior parte della sua durata non se ne vede nemmeno mezzo. Per certi versi quindi Mikkelsen mostra un certo coraggio nel mostrare un apocalisse umana senza gli zombie. Il guaio è che le dinamiche fra i personaggi non differiscono in nessun modo da altri film di genere. Molto scontato quindi il frantumarsi del microcosmo familiare a favore di egoismi più o meno marcati. In poche parole tali dinamiche sono troppo aderenti al modello originale di Romero della Notte dei morti viventi. La durata limitata rappresenta quindi un limite che non riesce a dare respiro sia alla storia che ai personaggi. La cosa curiosa comunque è la sua similitudine con il successivo Viral, il quale pur con qualche piccola variante, presenta una situazione pressochè identica a questo film danese, tanto da supporre che sia un remake del film di Mikkelsen.

Zombie movie danese che mostra il passaggio dei protagonisti dalla normale quotidianità ad un incubo vero e proprio dove zombie e militari rappresentano i principali pericoli.
L'orrore nel film di Bo Mikkelsen (forse anche a causa del basso budget) è più psicologico che fisico,zombie se ne vedono pochi e sempre da una certa distanza,il film tenta di suscitare emozioni giocando tutto sulla situazione angosciante e claustrofobica in cui i nostri personaggi si vanno a trovare.
Il problema di fondo è che però ogni cosa sa di già visto (e neanche una sola volta),lo svilupparsi degli eventi è una cosa vista e rivista decine di volte in film di qualità ben superiore.....
Inutile dire che tutto questo renda ben presto il film piuttosto noioso e tutt'altro che interessante da seguire.
In poche parole,inutile.

Nel recente passato, tutti i tentativi di fare un film su zombie, contagiati ed affini, senza mostrare nulla o quasi, si sono rivelati piuttosto fallimentari, non incidendo in modo sufficientemente valido. In questa pellicola danese invece, le cose vanno ancora peggio: il regista sceglie di prendersi molto tempo prima di regalare al pubblico delle scene che giustificano la trama e la catalogazione nel genere horror, ma sono talmente poche (e risibili) che si possono contare sulle dita di una mano: l'indice, il medio e il mignolo per l'esattezza. La caratterizzazione dei personaggi è decisamente irritante, ma questo non è una novità per quanto riguarda le pellicole di serie B che ciclicamente ci vengono proposte, in questo caso però il regista ci premia facendoli schiattare quasi tutti in maniera idiota.
Nel complesso, WHAT WE BECOME non riesce a raggiungere un voto sufficiente, per tutte le scemenze fastidiose già accennate, e per un finale inconcludente che non convince più di tanto, ma almeno regala qualche soddisfazione visiva che rende meno amara una visione comunque evitabile.