ivan (1933)

La grandeur avanguardista, che urlava alla rivoluzione sovietica con le sue imponenti modernità e la messa in moto di una società di massa importante, è certamente finalizzata alla propaganda ma regala, in questo film, la sequenza dei cantieri, che è sicuramente la migliore.
IVAN è però un film che urla manipolazione intellettuale in maniera fin troppo smaccata e il suo essere un manifesto nazional-popolare di un'ora e mezza circa lo rende oltremodo noioso. Aleksandr Petrovic Dovzenko, nonostante sin dai suoi esordi avesse sposato la causa politica sovietica e l'idea di un cinema di propaganda, viene tradito dal sistema ch'egli stesso appoggiava e costretto ad un lavoro quasi deumanizzato e depurato di ogni spirito artistico in favore della buona narrazione nei confronti dei compagni operai.