la grande partita (2015)

La prima metà non è un granché, abbastanza banale e canonico come vengono ripercorsi gli avvenimenti che hanno contraddistinto la gioventù e i primi successi di Bobby Fischer. Per fortuna poi, quando si entra nel vivo della partita con Spassky, il coinvolgimento ne guadagna sicuramente, è tutto più interessante e si guarda con piacere, pure con una certa tensione nel partecipare alla battaglia di nervi che giocano i due scacchisti.

Assolutamente fuori parte e per niente credibile Liev Schreiber nei panni del russo, fisicamente non ha proprio niente che ricordi un russo.

Dividerei il film in due parti, la prima, noiosa e noiosa e la seconda un po 'più sopportabile, ma ancora priva di emozioni e intrighi. Penso che il film cerchi di coprire così tanti soggetti che alla fine non riesce a concentrarsi su nessuno di loro e finisce per trasformarsi in un miscuglio di tutto e niente. Caso a parte è come trattano Bobby Fisher, nel non mostrarci il dramma che avrebbe dovuto essere il crollo mentale di un genio come lui, ci mostrano invece le eccentricità di un bambino che vuole vincere a scacchi e che sinceramente mi ha ricordato Sheldon Cooper che mette in imbarazzo gli altri.

bel film con protagonisti in palla.

Biopic sulla vita di Fischer con ampio spazio anche sul rapporto america -russia in conseguenza della sua sfida con Spasskj ..
Ben girat oe montato non regala nulla al caso si attiene molto ai fatti e ha in Maguire e Schreiber due ottimi e credibili interpreti.
Regala momenti di sentita suspance dovuta agli improvvisi sbalzi di umore di Fischer ,il film ne tra giovamento non impuntandosi troppo solo sul gioco fine a se stesso.

Davvero un bel film sulla partita di scacchi più importante della storia.
Ottimi gli interpreti e buona la regia.

Un film memorabile, che tutti gli amanti degli scacchi dovrebbero vedere. Gli interpreti sono eccezionali. La regia, la fotografia, la colonna sonora e tutto il resto sono perfetti. Per me, merita un voto altissimo.

L'incontro di campionato mondiale di scacchi più famoso della storia. Due uomini soli che loro malgrado si ritrovano a rappresentare le due suèerèotenze mondiali in piena guerra fredda. Il film riesce a contestualizzare bene l'atmosfera di quei tempi e ci immerge gradualmente iniziando come un normale biopic che segue i primi passi di Fischer nel mondo della scacchiera fin da bambino. Una scacchiera che diventerà il suo unico mondo. Tobey Mcguire non lo vedevo minimamente nei panni del folle campione, anche per la poca somiglianza fisica, ma mi ha stupito in maniera positiva perchè grazie ad uno sguardo sempre più stralunato ci si ritrova nel vortice di paranoia che Fischer ha con il mondo esterno. La sequenza iniziale, inoltre, è un chiaro omaggio alla Conversazione di Coppola: la paura di essere spiato ed intercettato, la condizione di estremo isolamento che lo caratterizzerà per il resto della sua vita e conseguenza della sua spiccata asocialità. Malgrado l'impianto di stampo hollywoodiano, con molto materiale romanzato, l'impianto del film è solido, come lo è la regia di Zwick che rende appassionante un gioco non certo d'azione ma fatto di tensione mentale negli sguardi dei due contendenti (niente male anche Schreiber, molto misurato, nei panni di Spasski) che raggiungerà il suo culmine nella sesta partita di quel confronto, definita da molti la più grande partita di tutti i tempi.

Sono sorpreso di come ancora nessuno abbia commentato questo film, forse ha avuto troppa poca in italia (io stesso l'ho trovato per caso)

in ogni caso film bellissimo soprattutto per la storia a mio parere estremamente interessante così come il personaggio Bobby Fischer. Tobey McGuire a mio parere bravo nell'immedesimarsi nella follia e nella genialità dello scacchista.

Film dal quale non si staccano mai gli occhi, incalzante e imprevedibile.

Avrei magari speso qualche minuto in più per il post finale mondiale e per il resto della vita di Bobby.

Guardatelo.