l'albero della vendetta (1959)

Un esperto cacciatore di taglie cattura un giovane ricercato , ma il suo vero obbiettivo è vendicarsi del fratello maggiore .... Per i classici Western di Serie B degli Anni '50 , i nomi di Budd Boetticher e di Randolph Scott , con il loro fortunato sodalizio artistico , sono forse assimilabili a quello che sono stati John Ford e John Wayne per il Western di Serie A . E questo è uno dei migliori prodotti della loro collaborazione artistica . Si tratta di un film dalla trama semplice , lineare e senza fronzoli , imperniato sul classicissimo tema della vendetta . All' inizio bisogna riuscire a passare sopra ad una scena parecchio improbabile , con la resa del giovane bandito in cinque contro uno , ma poi la storia procede in maniera asciutta , tra Apaches e problemi personali , fino al previsto lieto fine . Come ho detto , è una pellicola concisa , ma con i personaggi principali ben caratterizzati , che si avvantaggia anche della breve durata . L' indiscusso protagonista è naturalmente il carismatico Scott , ma tra i comprimari ci sono alcuni nomi che diventeranno forse ancora più popolari di lui . A parte la sinuosa Karen Steele ed i futuri divi televisivi Pernell Roberts ( protagonista di " Bonanza " e di " Trapper John " ) e James Best ( lo sceriffo Roscoe di " Hazzard " ) , troviamo infatti i grandi Lee Van Cleef e James Coburn ! Notevoli gli scenari naturali californiani che fanno da sfondo alla vicenda ( molto scenografico l' inquietante albero del titolo ! ) e carino il tema musicale di Heinz Roemheld . In definitiva , è senza dubbio un western godibile , che per me merita il 7,5 .

Western convenzionale, semplice ma efficace nel sempre caro tema della vendetta, diretto bene e in possesso di una linearità narrativa evidente.
Il cast è di nome, discreto mix di bravura e carisma, e vede l'esordio di Coburn ma è la fisicità della Steele che spicca in maniera prepotente.
Buon film, per gli appassionati del genere vale la visione.

Decisamente un buon prodotto, questo western statunitense del 1959, dalle atmosfere ambigue ed affascinanti, diretto in modo piuttosto convenzionale, ma allo stesso tempo preciso, lineare ed efficace da Budd Boetticher.
Molte intense e convincenti le performances, con un ottimo Randolph Scott nelle vesti di protagonista, una brava Karen Steele nei panni della vedova di turno a cui gli indiani hanno ucciso il marito, e un giovanissimo (qui all'esordio), ma molto in forma e disinvolto nella recitazione, James Coburn.
Trascinante e molto accattivante la colonna sonora, utilizzata nei momenti più salienti e carichi di tensione della pellicola; davvero splendide le ambientazioni paesaggistiche, (il film, infatti, fu girato a Lone Pine, nelle Alabama Hills, California); e, sebbene un po' trascurata e poco approfondita, interessante anche la storia, con momenti davvero al culmine della suspence, girate in modo perfetto da Boetticher, ed in altri piuttosto convenzionali e poco incisivi.
Una nota di merito per il doppiaggio italiano, semplicemente immenso (con un Emilio Cigoli straordinario, per la voce di Scott, e un Glauco Onorato perfetto per il personaggio James Coburn).
Come da prima riga, decisamente un buon prodotto.

Essenziale e semplice, un gruppo di persone unite da scopi diversi. Molto buona la sceneggiatura, abile nel lasciar trasparire quei momenti in cui vi è la possibilità che tale unione possa sfaldarsi. Un western di buona fattura, non c'è che dire.

Primo film di Budd Boetticher che vedo e solo ora scopro che dedico' la sua carriera quasi esclusivamente al genere western!
Pur non avendo la notorieta' di Ford o Mann riesce a confezionare un western avvincente ed epico sul classico tema della vendetta a tutti i costi!

Un grande western di Boetticher.
Un film sulla vendetta cinico,asciutto e privo di superficialità.
Un grande James Coburn.

Un bellissimo film western sull'insaziabile desiderio di vendetta di un ex sceriffo, diretto da Budd Boetthicher, maestro del genere western, autore spesso ingiustamente dimenticato, che molto spesso lavorò con Randolph Scott.
Un western semplice, perfetto nella durata e inimitabile nell'uso degli spazi, che scorre via senza difetti fino al bellissimo e amaro finale all'albero della vendetta.
Un classico del genere.