la memoria dell’assassino (2023)

Michael Keaton continua a dimostrare il suo interesse per il "noir" dopo il suo snobbato esordio registico nel 2008 con "The Merry Gentleman". "Knox Goes Away" narra la storia di un killer che non ha alcun tipo di rapporto con ex moglie e figlio e si consola con una escort ogni giovedì pomeriggio. La solitudine che lo tormenta, il rimorso per quello che ha fatto nella vita e l'incombere di una veloce e graduale malattia degenerativa che nel giro di qualche settimana lo priverà di qualsiasi ricordo e forse per lui non è del tutto negativo. Dopo la terribile diagnosi, "John Knox" avrà letteralmente i giorni contati per aiutare l'unico figlio che si riaffaccia nella sua vita, sconvolto da un tragico episodio. Michael Keaton elegante e raffinato come nel raccontare la storia ed i personaggi che la compongono. Bene il cast di supporto dove gigionezza un invecchiato ma sempre valido Al Pacino. Thriller noir malinconico e tormentato ben diretto da Keaton alla maniera di una volta.

Mah...visto e dimenticato presto.

Un thriller solido che racconta il crescente oblio di un killer affetto da un processo rapido di demenza. Un piano complesso che gli permette di riaprire e chiudere definitivamente i legami familiari troncati a causa del suo mestiere, mettendo in mostra vari espediente per conservare quel poco di memoria rimasto. La demenza è l'elemento che a livello potenziale offre quel grado di imprevedibilità, la storia si presenta come puro meccanismi senza tanti psicologismi. Il killer ben interpretato di Keaton non compie uno scavo sulla sua moralità di killer a pagamento. Keaton ben coadiuvato da un ottimo cast infonde un buon ritmo mai rendendo pesante il film. Certamente non originale, ma anche privo di grosse sbavature.

Buona la sceneggiatura, ci sono due o tre cose buone ed il film inizia in maniera intrigante ma la regia e la recitazione sono sotto tono, da questo cast ci si poteva aspettare molto di più, questo Memorie dell'assassino è tutto sommato abbastanza... dimenticabile!

Buon film in stile "Memento".

Un connubio di drama e crime: "The Father" e "The Killer" però scevro tanto dal teatrale ricatto emotivo della demenza senile del primo (Zeller 2020), ch'obbligava il pubblico a piangere come sott'effetto d'un lacrimogeno, quanto dall'ingiustificata preparazione filosofica del secondo (Fincher 2023). Alla fine la prostituta di Cracovia riceve la biblioteca del protagonista e n'apre un libro, "Racconto di due città" (https://i.imgur.com/g6ZUp9v.png), il romanzo più venduto di sempre, nell'edizione pubblicata da Union Square (https://www.unionsquareandco.com/9781435171480/a-tale-of-two-cities-by-charles-dickens/). Avrei spinto di più sull'acceleratore nei momenti registici d'allucinazion'e confusione mentale, ma come neo-noir va benissimo pure così.