Seguito di I figli di nessuno (1951), ancora scritto da Aldo De Benedetti. Morto Bruno, Guido, il figlio avuto da Luisa, ormai diventata suor Addolorata, decide di divorziare dalla moglie Elena che, fuggendo su un motoscafo, muore con la figlioletta. È attratto da Lina, una ballerina di avanspettacolo sosia di Luisa, che, incolpevole e di lui incinta, finisce in carcere dove, prima di morire per le percosse ingiustamente subite dalle compagne, lo sposa grazie all'intervento di Luisa/suor Addolorata che gli suggerisce di chiamare Bruno il neonato.
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