la piu' grande storia mai raccontata (1965)

Peplum sulla vita di Gesù che non conoscevo, con un mega cast e un dispiegamento di mezzi notevole. Che è infatti ciò che più mi ha positivamente colpito del film, la recitazione degli attori (ma non la caratterizzazione dei personaggi, un po' debole) e soprattutto la regia con alcune inquadrature e un uso delle luci davvero affascinante. La narrazione però l'ho trovata un po' claudicante, soprattutto piatta, insomma non si fa niente per non far pesare allo spettatore le oltre tre ore di durata. Da questo punto di vista il "Gesù di Nazareth" di Zeffirelli è tutt'altra cosa.

Forse l'ambizione di Stevens e le sue manie nel voler girare un kolossal sulla vita di Gesù lo hanno un po' destabilizzato. Non si capisce infatti perchè in un film che dura più di 3 ore, molte cose vengono affrontate in maniera frettolosa e con poco sentimento, soprattutto nella parte finale che dovrebbe invece avere il carico maggiore per la riuscita del film. Non dico che LA PIU' GRANDE STORIA MAI RACCONTATA sia un brutto film, anzi il non aver badato a spese ne fa apprezzare lo sforzo (e lo sfarzo) realizzativo, soprattutto sotto l'aspetto visivo e tecnico, con l'impiego di un cast di grande richiamo, nonostante molti siano relegate in piccoli ruoli. Però alcuni difetti sono evidenti, come già accennato, e in più la narrazione sembra arrancare in certi momenti rendendo l'incedere della storia abbastanza lenta.
Complessivamente però non si può non apprezzare la buona volontà del regista.

Non si può certo dire che non sia un gran bel film. I tre registi (Stevens farà girare diverse scene a Jean Negulesco e David Lean) compiono un grande lavoro iconografico e grazie alla tecnica del 70mm. fanno di ogni singola inquadratura una vera e propria opera d'arte che manda l'occhio letteralmente in estasi: suscitano grandi emozioni la sequenza dell'ultima cena con un taglio decisamente leonardesco o la cupa icasticità del monte Golgota con i tre crocifissi. Tutte le scene sono ariose e grande respiro, con un panoramico che fà quasi venire le vertigini; di contro però tutti questi immensi totali portano a sacrificare i primi piani degli attori e, stante il cast epico, è un vero peccato: basti dire che Angela Lansbury e John Wayne ci sono...ma non si vedono. E che dire delle mastodontiche scenografie o delle scene di massa? Insomma una produzione imponente che non può non lasciare il segno. Tuttavia il film è diretto nettamente meglio di come è scritto; alcune scelte come quelle di rendere onnipresente il diavolo (un sempre grande Donald Pleasance) sono davvero azzeccate ma molte altre lasciano perplessi: il discorso della montagna non entusiasma per nulla, la morte di Giuda non corrisponde a quanto narrato nei Vangeli, le figure femminili praticamente non esistono e ci sono molte altre cose che vengono affrontate di fretta e lasciano leggermente a bocca asciutta. La lunghezza della pellicola poi non è certo un pregio. Anche Max Von Sydow è un Cristo sufficiente...ma non di più. Si vede che la produzione ha tentato di fare il passo più lungo della gamba e gli è riuscito...ma non del tutto.
P.S.
Ammazza quanto è brutta l'attrice che hanno scelto per interpretare Salomè...ma tanto si vede pochissimo!

La Bibbia secondo Hollywood. Ma nel suo insieme il film mi è piaciuto. Da notare due grandissimi attori come Max von Sydow e John Wayne. Però effettivamente è troppo lungo. Consigliato.

Vedo che pochi hanno avuto il coraggio di vedere e quindi commentare questo polpettone di Stevens...
In tre ore e passa di film si salva ben poco...praticamente tutto quello che non è presente nel "Gesu' di Nazareth" di Zeffirelli...ad esempio le sequenze dove è presente il "diavolo" Pleasence!
E' comunque la versione che ti puoi aspettare nel 1965...cioe' l'effettiva trasposizione parola per parola dei Vangeli...ed è questo il punto debole,conosci gia le parole,le situazione...e tre ore non sembrano passare mai!
Il tutto condito da una teatralita' eccessiva che raggiunge l'apice nella Resurrezione di Lazzaro!
Nessuno del cast si salva...perfino Von Sydow mi è parso troppo freddo nella recitazione e comunque fuori parte!
Solo per seminaristi in erba...