la rosa di bagdad (1949)

Perdente sotto tutti punti di vista se confrontato con i film d'animazione della Disney, LA ROSA DI BAGDAD ha però una sua importanza storica da vantare, essendo il primo lungometraggio animato europeo.
La storia non ha particolari meriti, risulta abbastanza scontata e anzi, le canzonette tritolaciufoli non aiutano nella visione e nella benevolenza dello spettatore che proprio non sopporta le incursioni canore ad minch1am, in qualsiasi tipo di film. Perciò lo premio esclusivamente per il suo contributo storico.

Bellino, primo lungometraggio animato made in italy, insieme a "I fratelli dinamite". Le sue quelità tecniche sono indiscutibili, ma nella vecchina e in generale nella seconda parte del film, sia sceneggiatura che regia mostrano un po di debolezza, probabilmente a causa dei problemi del paese in quel periodo, che hanno privato Domeneghini di molte risorse iniziali. Bello comunque l'inseguimento e alcune parti cantate.

Peccato non ci siano stati altri lavori da parte sua.

Film che ho visto quando per un certo periodo è passato su una rete locale. Devo dire che mi sono proprio sorpreso quando ho letto che è una produzione italiana. La si deve Anton Gino Domeneghini che nel 1941 o giù di lì riuscì a trovare finanziamenti e collaboratori per questo progetto. Causa anche la guerra il film fu finito solo a fine anni 40 e per il technicolor si dovette andare in Inghilterra dato che da noi non c' erano ancora i mezzi adatti. La pellicola si aggiundicò a Venezia il premio come miglior film per ragazzi, ma al botteghinon non ebbe successo. Da come ho letto si criticò la derivazione disneyana dei disegni anche se a bene guardare come giustamente fatto notare somiglia più ai tratti dell' animazione sovietica.
La storia ha un' ambientazione da Mille e una Notte ed è piùttosto godibile. Magari non è eccelsa ed alquanto infantile ed è un vero peccato che non abbia sfondato perchè così si sarebbero potuto avere prodotti migliori lavorando con maggiori risorse e più tranquillamente senza la guerra e ci sarebbe potuta essere una crescita non indifferenta per l' animazione italiana che invece ha viaggiato a fasi alterne con pochi praticanti come Bozzetto e più recentemente Dalò.
Rimane insieme al più o meno contemporaneo "I Fratelli Dinamite" (che però non ho visto) una chicca all' italiana purtroppo alquanto dimenticata e anche un pò bistrattata. Il mio voto sarebbe 7 e 1/2, ma a mio parere mezzo voto in più per il coraggio se lo merita tutto.