le cose cambiano (1988)

I boss mafiosi più stupidi della storia, non riescono a riconoscere un impostore lustrascarpe affetto da mutismo saltuario. Capisco che sia un film e che sia una commedia, ma qui il regista ha esagerato, con situazioni talmente improbabili da sfiorare il ridicolo. Ogni film a meno di non essere genere "fantasy", dovrebbe avere un minimo di realismo....se no appunto, se ne cambi ail genere, e lo spettatore saprà cosa aspettarsi. Senza Mantegna sarebbe stato un completo disastro. Diciamo che per gli under 20 senza troppe aspettative, può andare.

Discreta commedia drammatica a sfondo mafioso di cui non avevo mai sentito parlare stranamente.
Abbastanza bravo Don Ameche ma ha davvero poche battute, ho capito che è il suo personaggio ma siamo al limite del muto...mi è piaciuto parecchio invece Joe Mantegna.
Nulla che non si sia già visto e l'epilogo è un classico ma merita una visione se vi piace il genere.

Poco dopo il bellissimo "La casa dei giochi" Mamet riesce mirabilmente a mantenere quasi inalterato il suo livello espressivo e narrativo. Il film è una vera delizia, e il veterano Don Ameche superlativo. Un personaggio intelligente, amaro e divertente e una classe che ricorda quella del miglior David Niven.
Un film che gioca abilmente sugli stereotipi (della e sulla mafia) ma proprio per questo risulta una delle più godibili commedie dell'epoca.
Peccato che dopo i primi film, la carriera dello sceneggiatore-regista-drammaturgo abbia avuto un'inflessione artistica di non poco conto.