l'isola che scotta (1959)

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Titolo Originale: LA FIÈVRE MONTE À EL PAO

Regia: Luis Buñuel

Interpreti: Gérard Philipe, Maria Felix, Jean Servais, Victor Junco, Roberto Canedo, Andrés Soler

Durata: h 1.37
Nazionalità: Francia 1959
Genere: drammatico
Al cinema nel Giugno 1959

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Trama del film L'isola che scotta

Nella colonia penale dell'isola di Ojeda, riservata in gran parte a detenuti politici condannati ai lavori forzati, il governatore viene ucciso da un subalterno che poi si dà alla macchia. In attesa del successore, le redini del carcere passano a Ramón Vasquez, segretario dell'ucciso, un giovane idealista desideroso di "cambiare le cose dall'interno". Ines, vedova del governatore, si innamora di Ramón e lo seduce. Quando il governo manda il suo nuovo emissario la donna si sente perduta: si tratta infatti di un suo ex amante in grado di ricattarla. Saputo da Ramón che i detenuti hanno intenzione di organizzare una rivolta, la donna fa in modo di essere lontana dall'isola con il nuovo governatore in modo che questi venga destituito e il posto passi definitivamente a Vasquez. Il destino però ha in serbo per lei un'epilogo più amaro.

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5,92 / 10 (6 voti)

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Voti e commenti su L'isola che scotta, 6 opinioni inserite

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Filman @ 31/05/2021 01:47:36

5½ / 10

Il sapore è quello di un film su commissione, eppure Luis Bunuel non è nuovo a questo tipo di trasposizioni, basate su una narrativa a tema militar-politico. LA FIÈVRE MONTE À EL PAO (L'Isola che Scotta) prova a mettere tutto insieme, compresa una storia d'amore e di inganno, seppur il fattore noir appaia debole. Come al solito anche questo film del regista messicano naviga tra un genere e l'altro senza toccarne uno in particolare, raccontando con una passività voluta una storia che non ha un andamento scontato, ma l'assenza di una forma e di una tecnica perlomeno interessanti appiattisce tutto.

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The Gaunt @ 06/03/2013 19:35:59

6 / 10

Bunuel atipico dalla struttura molto convenzionale e poco originale anche se il tema dell'idealista (lo sfortunato Philipe) che cerca di cambiare il potere agendo dall'interno del potere stesso era molto buono come spunto. Rimane certamente una pellicola minore della filmografia del regista spagnolo.

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elio91 @ 14/08/2010 00:14:26

5 / 10

Non avrei mai creduto di dirlo ma è un Bunuel mediocre. E anche per questo è motivo di interesse dato che il maestro Luis ha sempre diretto pellicole che variano dal bello al capolavoro,raramente accettabili. Questa però è noiosa,con un suo senso ma priva del surrealismo mischiato al realismo che Bunuel riesce ad infondere ad ogni sua pellicola.
Si salva solo una scena cult,coraggiosa e pregna di un erotismo pazzesco,ovvero quella delle gambe di Marie Felix. Questa si che è una scena bunueliana,calze in primo piano e gambe in bella vista. Il resto è totalmente privo di interesse,per me che sono un fan di Bunuel è il suo lavoro peggiore.
Pur essendo apertamente politico è privo di mordente.
Buco nell'acqua,ma si riprenderà eccome il buon Luis!

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wega @ 19/12/2009 09:14:33

5½ / 10

Al di là di una breve sinossi del film, tra l' altro già presente nella scheda e che sarebbe inutile reintegrare, la domanda è perché Bunuel abbia fatto questo film. L' Uomo come isola, abbandonato al suo destino (Crusoe o "Terra Senza Pane", a suo modo un' isola a tutti gli effetti) o prigioniero di un sistema è senz' altro bunueliano, ma l' "Isola che Scotta" è un melodramma oltre che convenzionalissimo, privo di una vera personalità, presente invece negli altri film appena precedenti o successivi della filmografia del regista spagnolo. Vasquez resta in ogni modo un eroe bunueliano, portavoce dello stesso nel suo tentativo di minare una istituzione dall' interno. Non è un film surrealista e se non fosse per la classica inquadratura feticcio delle gambe, qui della prorompente e bellissima Maria Felix (è l' unico nome femminile che ho trovato sopra), credo sarebbe impossibile individuarlo come un suo film. Straordinaria comunque la fotografia di Gabriel Figueroa, morbida nella prima parte e sempre più contrastata all' avvicinarsi del destino che sta per compiere il suo corso.

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kowalsky @ 26/09/2006 16:20:23

6 / 10

Un Bunuel assai sottotono, ma la fotografia è eccelsa

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Requiem @ 02/08/2006 09:47:05

7½ / 10

Certamente un minore nella carriera del grande regista, e anche il suo unico film apertamente politico.
E' comunque un bunuel al 100%, riuscito nella costruzione dei personaggi degli intrighi e nel racconto di un'illusione, quella di cambiare un mondo di corruzione e violenza dal suo interno.
Artificiosioso, non all'altezza di molti altri film regista, anche dello stesso periodo messicano, mediocre nella direzione degli attori protagonisti, entrambi fuori luogo . Phelipe morirà di cancro poco dopo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/08/2006 19.10.11
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