l'ombrellone (1965)

Risi fotografa con grande intelligenza una certa medio-borghesia italiana alle prese con la vacanza estiva: la moglie oca parte già da inizio stagione e il marito lavoratore con gli occhiali di tartaruga la raggiunge nei fine settimana, rimandndo prigioniero della girandola del divertimento ad ogni costo che attanaglia gli avventori dei villaggi estivi. Non c'è tempo per fare all'amore perché bisogna fare le prove per la recita serale. Tra schiamazzi e isterismi di ogni tipo, l'estate si consuma in un attimo e forse ci si riposa di più in casa, nel silenzio di una Roma deserta.
Cinico e iperrealista, con una coppia di interpreti ben affiatata. Il ritmo, però, resta un po' sacrificato.

Commedia balneare di metà anni '60, in cui a una Roma deserta fa da contraltare una Riccione grottescamente sovraffollata.
Piuttosto classico nelle tematiche e nello sviluppo. Non certo il miglior Dino Risi, ma comunque un interessante sguardo su quelle che erano le abitudini vacanziere della piccola e media borghesia.

"Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l'immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di 'raptus': era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente incoscienti." (PPP)

Commedia ordinaria sulle tendenze balneari e i comportamenti non proprio cristallini della medio-alta borghesia.
Diretto da Risi, L'OMBRELLONE non ha grandi spunti interessanti da raccontare, anzi riesce a non dire quasi nulla senza risultare però noioso o frivolo, nonostante ci sia la percezione di banalità nelle situazioni e nei personaggi presentati.
Vale la sufficienza ma non è una di quelle commedie nostrane meritevoli di grande considerazione.
Non male il cast.

Brillante come tutti i film di Risi. Ritratto spietato ma realistico dell'Italia del boom economico, osservata sulle spiagge italiane, nel periodo delle vacanze. Vizi e tic della classe medio-borghese , cafonal-chich, molti stereotipi, ma anche personaggi interessanti. Enrico Maria Salerno bravo e contenuto, Sandra Milo idem. Non è un film comico ma sicuramente divertente e si può ascrivere a buon diritto nel filone della commedia all'italiana, quella caustica e irridente.

La riviera anni 60, così elegante così lontana. Oggi sembra un sogno proibito ripensare a quanto erano belli quei tempi ma nonostante tutto Riccione riesce sempre a coinvolgermi. Do 10 perchè la amo e ho apprezzato moltissimo il film anche se appartiene ad una realtà diversa da quella che ho vissuto per 22 anni (dal 90 ad oggi). La trama è ribollita al giorno d'oggi ma al tempo aveva (ma nemmeno troppo visto l'ampio carnet di commedie balneari) un sapore diverso. Straordinario il Baltic nel 1965, sobrio, non come la chicciata tremenda di adesso :)

Uno dei migliori esempi della commedia “balneare” tanto in voga negli anni ’60 e che chiude quel filone. Lungi dall’essere un capolavoro ha comunque una leggera tendenza alla satira di costume che lo rende, a suo modo, una testimonianza dell’Italia che esce dal boom economico. Buona la coppia di interpreti.

Il film è da vedere soprattutto perche ti fa respirare l'"aria" degli anni sessanta!
Tanta musica d'epoca fa da sfonda alla classica storia di amore e tradimenti sulla spiaggia!
Molto bravo il protagonista avvolto dal caos delle vacanze al mare durante il boom economico!

Considerando che le commedie vacanziere erano ormai sul viale del tramonto (popolarissime in Italia tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta), questo film di Risi sembra una provocazione: in realtà è davvero godibile, certamente superiore a tanti film del filone e con ottimi interpreti... niente di più di quanto non abbiano già detto Luciano Emmer agli esordi o Camerini a riguardo, ma senz'altro superiore ai Mastrocinque e Bonnard veri e propri antisegnani del filone