no grazie, il caffe' mi rende nervoso (1982)

Lampi di Troisi illuminano questa modesta commedia dai toni vagamente thriller.

Davvero notevole questa commedia che funziona bene anche come giallo. Intrisa di "napoletanità" la pellicola è davvero divertente ma presenta anche una storia ben congegnata che non ci risparmia scene macabre e suspance. Strepitoso Lello Arena come tutti gli altri interpreti e la presenza di ospiti come Troisi e James Senese impreziosisce il tutto; il finale, poi, è tutt'altro che scontato. Ne avessimo in Italia di opere così che sfondano i soliti canoni del film da ridere. Splendide anche le musiche.

Da un soggetto di Troisi, il debutto di Lello Arena nel doppio ruolo di regista-interprete non è di quelli fulminanti. La storia tenta delle incursioni nel giallo che non sempre aiutano l'andamento del film che vuole essere soprattutto una commedia. In questo l'apporto dell'amico Troisi riesce a sollevarne le sorti, grazie a tre grandi interventi che il compianto attore di San Giorgio a Cremano sforna da par su, lasciando nello spettatore un velo di nostalgico ma divertente ricordo.
Un film che ha dei momenti esilaranti e che non fatica a strappare un voto positivo nonostante il finale debole e poco vivace.

Filmetto carino ma niente di che. Molto poche le scene divertenti...la migliore è quella con Troisi in albergo. Per il resto è una commedia normale senza lode e senza infamia. Da vedere se non si ha altro di meglio.

Lello Arena è il vero protagonista (nonché co-regista) di questo simpatico film che non si limita ad utilizzare una comicità grottesca più che asservita al cabaret, ma prova e in parte riesce ad utilizzare anche una critica alla Napoli del periodo e al folle conservatorismo di alcuni personaggi incarnati alla perfezione dal killer Funiculà.
Troisi è spassoso nelle poche scene in cui compare così come altri artisti che interpretano sé stessi con molta ironia, come il mitico Senese.
Ma la comicità spesso non riesce a bilanciare una trama che pare girare a vuoto quando vuole entrare nel meccanismo del thriller e la noia si fa strada. Qualche battuta e scena ben costruita per fortuna non rovinano tutto e si lascia guardare con molto piacere.

Un bel film con lello arena e il magico massimo troisi.
Lo preferisco come spalla ma se la cava comunque bene da protagonista.
Un plauso anche a sergio solli nelle scene ai telefoni pubblici

UN 6 DI STIMA, qualche scena simpatica ma niente piu, la scena migliore è quella di troisi nella stanza con funiculì funiculà... bellissima XD

altro film della coppia arena-troisi dove ci sono due monolghi troisi bellissimi e di arena i duetti con il non vedente divertentissimo per il resto un po lento
cmq da vdere

Fondamentale tener presente che si tratta di un film sperimentale.
La tradizione napoletana e l'idea della novità, portata da una mondo in continuo movimento sono i due poli che dividono e creano terrore.

Pur dimostrando le sue qualità comiche Lello Arena conferma di valere molto di più come spalla che come primo attore in una pellicola nella quale i momenti di maggiore verve sono rappresentati proprio dagli sketches di Troisi -dal quale proviene anche il soggetto dell'opera-.

L'Arena che si prende sul serio non si lascia apprezzare eccessivamente anche se i battibecchi con la Crippa e con un veracissimo James Senese appagano.

Se devo dire che mi è piaciuto direi una bugia: la piuparte delle scelte operate dalla regia Gasperini / Arena non convince poi tanto; tutto sommato, però, la pellicola dimostra coraggio da vendere e apre chiaramente molteplici questioni annose.

Sull'onda del successo dei film interpretati con Troisi, Arena prova a ricalcare le orme dell'amico più dotato, cimentandosi dietro la mdp.
Ne esce un prodotto soporifero come una camomilla.

Simpatico esordio di Lello Arena che costruisce una sorta di giallo con velleità autoriali (il tema della tradizione dissacrata e del Mito Partenopeo rispetto alla genesi della "nuova immagine musicale/culturale" di Napoli)

Commedia sperimentale interpretata dalla coppia Troisi-Arena.
Il film si articola tra giallo e commedia, in stile parodistico, andando a evidenziare (se pur in maniera semplicistica) le contraddizioni di una città chiusa tra tradizione e modernità, che si esprimo ad esempio nella canzone (il nuovo festival di Napoli) ma anche nel mondo del cinema ..il ritmo non è sempre elevato, vi si alternano situazioni decisamente divertenti (anche molto folkloristiche) con altre meno, in cui vengono consumati luoghi comuni e dove vi è una eccessiva sperimentazione (limite e pregio di questo prodotto cinematografico).
Le scene che si ricordano maggiormente sono l’intervista che l’imbranato giornalista intrattiene con James Senese, l’avventura con l’informatore dieci/decimi, il casuale incontro con un vecchio compagno di scuola in metropolitana e il dialogo tra Massimo Troisi e Funiculì Funiculà nella piccola stanza d’albergo ..il finale rileva luci ed ombre pur se in parte inatteso.
Buona la prova degli attori, dal protagonista Lello Arena fino alla fugace apparizione di Massimo Troisi (sceneggiatore insieme ad altri di questo film) ..non particolarmente brillante la regia di Lodovico Gasparini.
Film che segna l’esordio come protagonista del comico napoletano Lello Arena ..da vedere!