poliziotto sprint (1977)

La trama poliziesca è più puerile della media del genere, quasi inesistente, ma è una lacuna che viene colmata dai mirabolanti inseguimenti automobilistici sicuramente decimati in tensione dalla scarsa regia di Massi ma comunque di una spettacolarità senza precedenti (roba che “Fast & Furious” manco se la sogna).
Merli ridimensionato in brutalità a discapito della simpatia, certo senza baffi è come Rocco senza pisello, ma il suo pilota irrequieto trova pane per i suoi denti nel rapporto di complicità e competizione con il maresciallo Tagliaferri (interpretato da Sbragia) regalando allo spettatore, giusto per mantenerlo attivo quando non si corre, una sequela di battibecchi decisamente divertenti; degna di nota anche l’interpretazione del compianto Infanti nei panni del villain raffinato contrario alla violenza che non sia quella dietro al volante (memorabile la battuta rivolta a Merli “come mi hai preso tu poteva prendermi anche un vigile urbano”).
Appropriate infine le musiche di Cipriani che, ancora una volta, non perde occasione di esternare il suo amore per “In a Gadda da Vida” degli Iron Butterfly.

Un prodotto modesto ma guardabile, di certo curioso quanto basta per stuzzicare l’appetito degli amanti dei motori.