prince of tears (2009)

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Titolo Originale: LEI WANGZI

Regia: Yonfan

Interpreti: Chih-Wei Fan, Terri Kwan, Joseph Chang, Kenneth Tsang

Durata: h 2.00
Nazionalità: Cina, Hong Kong, Taiwan 2009
Genere: drammatico
Al cinema nel Settembre 2009

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Trama del film Prince of tears

Accadde negli anni cinquanta a Taiwan, durante il periodo noto come il “Terrore Bianco”, quando nell’isola imperversava la campagna anticomunista e regnava l’isteria. Un pomeriggio d’autunno, due giovani sorelle ritornano da scuola e trovano la loro casa, un tempo felice, depredata dalla polizia militare, e i loro genitori arrestati con l’accusa di essere spie comuniste. Il film segue un quartetto di personaggi – l’impetuoso padre ufficiale dell’aeronautica, la sua bellissima e devota moglie, un misterioso burocrate con una cicatrice sul viso e l’affascinante moglie di un generale. Le loro vite e i loro amori si intrecciano fino a che tutto esplode in una rapsodia.

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5,00 / 10 (3 voti)

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Voti e commenti su Prince of tears, 3 opinioni inserite

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kowalsky @ 09/09/2009 01:23:06

5 / 10

L'elemento interessante e/o nauseante del film è il continuo ricorso alla propaganda ideologico-bellica (ravvivato anche da alcuni inni) per cui il malcapitato spettatore crede di trovarsi di fronte a un film sovietico dell'era di Stalin o a un blando film fascista dell'italia pre-neorealista: e in effetti non si capisce se a muovere i meccanismi di questo polpettone nipponico siano le ideologie, e quali.
Il tema del tradimento (v. lust, caution di ang lee) dev'essere molto diffuso in Oriente, e posso comprendere che le ferite di un paese non siano mai state rimarginate, come del resto è accaduto nel nostro (paese).
Tuttavia la confezione è davvero insopportabile, e stento a credere che ci sia un regista solitamente abile ed eccentrico come Fruit Chan dietro la sceneggiatura: il film è retorico, la narrazione ai livelli minimi di tolleranza, e in quanto alla storia non rinuncia a nessun luogo comune, compresa l'intenzione di commuovere (o infastidire) con la morale dei bambini orfani durante la guerra: senza contare l'exploit fiabesco della vicenda, ennesimo ricatto emotivo.
Peccato, i primi quindici minuti facevano ben sperare, l'incontro dei bimbi con i genitori appena arrestati o la descrizione impetuosa (ma anche priva di caratura drammatica come avrebbe potuto) delle scuole guidate dal regime hanno qualche (vago) momento pregevole

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The Gaunt @ 07/09/2009 23:16:51

5 / 10

Una confezione ben curata, anzi troppo curata da sembrare finta, per questo melodrammone orientale ambientato nella Taiwan di Chang Kai-Shek degli anni 50. Gli intrighi, i tradimenti mano a mano diventano predominanti rispetto al contesto di fondo fatto di delazioni e fucilazioni di massa. I personaggi sono delle figure appena abbozzate, poco interessanti e coinvolgenti, incapaci di cambiare il ritmo di un film patinato e noioso.

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VincentVega1 @ 07/09/2009 20:01:41

5 / 10

Polpettone asiatico ambientato nella Taiwan anticomunista dei primi anni '50. Fra soprusi e ingiustizie più o meno retoriche il film non si discosta mai da una narrazione posticcia e a tratti ripetitiva facendo risultare il tutto molto noioso e duro da digerire. Rimane buona la confezione, anche se la fotografia eccessivamente colorata rende il tutto molto artificioso.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2009 23.24.12
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