selvaggi (1995)

Parte da un'idea carina che aiuta a sorvolare sul piattume di molti personaggi, o almeno l'avvertivo carina prima di programmi trash come l'isola dei boriosi. Il teatrino viene retto principalmente dal derby politico Greggio/Fassari arbitrato alla signora Leone, dove onestamente vincono i due coniugi mentre Greggio è più debole. La presenza della vociaccia di Gullotta col pappagallo è un buon contorno. Scattini e sorella del professore sprecate, Oppini è sempre valso poco ma ridotto a comparsa è una presa in giro, pare tornato allo stecchetto sacrificabile dei gatti di vicolo miracoli. Per il resto le due belle veline potevano essere scelte e impiegate in maniera meno vuota da bancone della carne e basta.
Con questo film era forse la prima volta che si vedeva il simpatico Solfrizzi con la sua aria impacciata da persona semplice, ricordo che ne avevano parlato esageratamente come di una promessa della comicità, tuttavia anche scopiazzando per breve tempo serie tv sentimental-scolastiche di Marco Columbro alla fine è diventato effettivamente familiare (lo stava diventando in maniera simile anche il buon Giampiero Ingrassia che forse ha fatto bene a restare in teatro).

In sostanza sufficiente per una serata afosa in casa, l'unica cosa che mi urta ancora i nervi è l'aver liquidato subito Isaac George (il pirlota), che anche se parlava ancora da cannibale stile ragazzi della terza C, mi faceva ancora molta simpatia.